«Jeon Jungkook» cantilena una voce calda dall'altra parte del telefono. Voglio morire.
«Non è che perché hai il mio numero puoi chiamarmi» rispondo seccato.
«È perché ho il tuo portafogli che posso chiamarti» mi corregge lui, e in quel momento mi rendo conto che ha appena detto il mio nome per intero. Infilo le mani nelle tasche, rigirandole al contrario.
«Ti sei accorto che ti manca qualcosa, eh?» Lo dice dopo un po', come se avesse aspettato che controllassi se stesse dicendo la verità.
«Mi hai rubato il portafogli?» domando innervosito alzando la voce.
«Frena, frena, non sono mica un ladro» si giustifica, con un finto tono risentito. «Diciamo che ti è caduto e ho deciso di aspettare che tu te ne andassi prima di chiamarti. Ho intenzione di restituirtelo.»
«Perché?» chiedo esasperato. «Anzi, non mi interessa. Dimmi dove sei che vengo a riprendermelo.»
«Che fine ha fatto la buona educazione, signor Jeon?»
«Per piacere» borbotto.
«Te lo dico ad una condizione.»
Sbuffo, pronto ad ascoltare cosa vuole propormi. So già che me ne pentirò, mi sto maledicendo per non essere stato attento.
«Ti rendo il portafogli solo se prima accetti di uscire a bere un drink con me» dichiara, lo sento ridere sotto ai baffi.
«Cosa? No! Perché mai dovrei farlo? Non siamo amici» sbotto. Non riesco davvero ad inquadrarlo. All'inizio pensavo che l'ostilità fosse reciproca, anzi, credevo fosse lui ad avermi preso in antipatia. E adesso invece vuole uscire con me?
«Però tu mi piaci, Jungkook.»
Quasi mi strozzo con la saliva. Ma che sta farneticando?
«Non verrò a bere con te.»
«Allora puoi scordarti i tuoi documenti.»
«Cos-»
«Cercavo di andarci piano e non ti ho proposto subito la cena, ma sei più difficile di quanto mi aspettassi.»
Inizio a pensare che gli manchi qualche rotella.
«Non sono difficile, sono etero! Dimmi dove sei così vengo a prendere il mio portafogli!»
Chiudo la chiamata. Dopo qualche secondo mi arriva un messaggio da Kim Taehyung.
"Non prendertela, ragazzo delle consegne... Ci vediamo al Vixxxen alle 7"
Ancora il gay bar in cui sono stato prima. Ci avrà messo le tende, in quel posto.
Mi sta dicendo che devo passare altre quattro ore senza i miei documenti? Quando lo vedo lo ammazzo.«Ragazzo delle consegne!» strilla Kim Taehyung appena mi vede entrare. Non è seduto al bancone, ma ad un tavolino in un angolo un po' più appartato.
«Ora sai il mio nome, puoi smetterla di chiamarmi così.»
«Che noioso! Dai, siediti. Cosa vorresti bere?» mi domanda entusiasta, per niente scalfito dal rimprovero nella mia voce.
«Un bicchiere d'acqua.»
«Oh, andiamo! Non riavrai il tuo portafogli con questo atteggiamento!»
Afferro lo schienale della sedia, e lo guardo torvo. «Sono qui. Dammelo.»
«Che pervertito, almeno prima offrimi un drink! Ah no, non puoi» ridacchia piano, poi la sua espressione riacquista un briciolo di serietà. «Sapevo che avresti cercato di andartene subito. Quindi non l'ho portato via. Se ti siederai e berrai un drink con me, potrai accompagnarmi a casa e riavere le tue cose.»
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dear delivery boy [taekook]
FanfictionJungkook consegna un pacco ad un ragazzo moooolto infastidito che non vuole pagare il dazio doganale, perché sostiene di averlo già fatto. 📦📦📦 taekook AU ATTENZIONE! Presenza di smut~ top!kook bottom!tae coppie secondarie: yoonmin, probabili acce...