32. Perfetto

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«Il fuso orario ci ha distrutti» si lamenta mio padre, sprofondando sul divano. «Sei sicuro che possiamo stare da te? Possiamo prenotare un hotel, così non ti diamo fastidio.»

«Scherzi?» mi siedo accanto a lui. «Papà, mamma, sono contentissimo di vedervi. Non mi sono preso dei giorni liberi per farvi stare dall'altra parte della città.» Sono arrivati in aeroporto stasera e resteranno in America soltanto per una settimana, per cui ho intenzione di godermi la loro presenza il più possibile. Già mi sento male per quando torneranno in Corea.

Mia madre mi lancia un'occhiata preoccupata. «Non è che lavori troppo? Ce la fai a seguire le lezioni senza affaticarti? Sai che se ti servono più soldi basta che-»

«Mamma, stai tranquilla. Va tutto alla grande, non sono stanco» la interrompo sorridendo. «Fate già abbastanza per assecondare i miei capricci, e ve ne sono più che grato. Ma davvero, non mi serve altro.»

«Basta che tu sia felice, Jungkookie.»

Ecco perché vorrei che rimanessero con me più a lungo. Tutto quello che sono riuscito a fare lo devo a loro, e al loro supporto incondizionato, e allo stesso tempo loro sono quello che mi ha reso più difficile trasferirmi.

«Come sta andando per il resto? Yoongi e Jimin stanno bene? Ti diverti un po' o studi e basta?»

Mia madre è adorabile, ma ha questo vizio di riempirti di domande senza darti il tempo di rispondere, e alla fine non sai nemmeno se le hai detto tutto.

«A proposito... Ho invitato un'altra persona a pranzo, domenica» annuncio invece, impacciato. Detta così, sembra che stia per presentargli Taehyung come loro futuro genero, invece che come amico.

«È la prima volta che ci fai incontrare qualcuno di diverso da Yoongi e Jimin» riflette mio padre.

«Non sarà che-»

«No!» mi appresto a esclamare, interrompendo le parole che stavano per uscire dalla bocca di mia madre. «È un mio amico.»

«Oh, beh, in ogni caso non vediamo l'ora di conoscerlo!» replica lei, e io in qualche modo credo di essermi già pentito per avergli chiesto di partecipare.

🌈🌈🌈

Domenica mattina sono un fascio di nervi, non so perché. Da giovedì a oggi, ho passato un sacco di tempo coi miei genitori. Visto che da domani tornerò a lavorare ho approfittato per portarli un po' in giro per la città, e l'altra sera hanno cenato a casa dei genitori di Yoongi. Non è la prima volta che li ospito a casa mia, ma questa volta sono agitato. Non è per forza una brutta cosa, più che agitazione vera e propria potrebbe essere definita come l'eccitazione che provi prima di salire su una giostra del luna park.

Questa sensazione mi accompagna finché non suonano il citofono e, con le dita che pizzicano, vado ad aprire la porta, trovandomi davanti i miei tre amici. Nemmeno serve specificarlo, i miei occhi ricadono direttamente sulla figura di Taehyung, in una camicia comoda ma elegante allo stesso tempo, che sfoggia dei capelli bruni che gli donano un look totalmente naturale.

Quando si rende conto che li sto osservando con insistenza, si arrotola una ciocca color cioccolato attorno all'indice.

«Me li ha fatti Hobi ieri pomeriggio» spiega, con un lieve rossore ad accarezzargli le gote. «Avevo pensato anche di tagliarli ma-»

«No» mi oppongo di getto, sotto lo sguardo stupefatto dei miei amici. Mi schiarisco la gola. Dov'è finita tutta la mia saliva? «Ti stanno bene» dico sommessamente, quasi fosse un insulto più che un complimento. Taehyung apprezza lo stesso, allarga le labbra in un sorriso felice e mi ringrazia.

dear delivery boy [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora