67. Non mi ami più?

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Corro alla macchina, appena sono dentro inserisco la chiave nel quadro e ingrano la marcia. Sono sicuro che Taehyung sarà esattamente dove credo io? Più strada faccio e più mi vengono i dubbi. E se non si trovasse lì? E se non accettasse di vedermi?

Mi fermo quando arrivo al nostro condominio, e salgo fino al nostro appartamento facendo gli scalini a due a due. Entro in casa e mi dirigo direttamente in camera. Quando trovo quello che cerco, me lo ficco in tasca e mi fiondo di nuovo fuori.

Prima di ripartire, prendo un'altra volta in mano il telefono, e scorro la lista dei contatti fino a quello che mi interessa. Pigio il tasto di chiamata e attendo.

«Sì, pronto?»

«Signor Newton, sono Jungkook.»

Aspetto qualche secondo prima che l'uomo riconosca la mia voce e il mio nome.

«Oh, Jungkook! Come stai? Come procede con l'arredamento? Avete bisogno di una mano? Verrei io, ma dovresti aspettare che chiuda il negozio prima...»

Il signor Newton mi ricopre di domande a cui riesco a star dietro a malapena. L'arredamento? Una mano? Per...

«Signore, quella baita-»

«Non ti preoccupare, l'ho già detto al tuo amico. Ve la lascio volentieri. Ho una certa età, Jungkook, e i ricordi che ho là dentro sono belli, ma a tornarci da solo mi lasciano addosso una nostalgia che a volte è difficile sopportare. La cosa che mi rende più felice è che possa diventare un luogo che custodirà dei ricordi che vi saranno cari per sempre» dice gentilmente. Lo seguo solo fino a metà. Avevo intuito che Taehyung fosse lì, ma dalle sue parole sembra che quel posto non gli appartenga più. «Spero solo che accettiate le visite di un povero vecchio che ogni tanto vuole godersi il panorama e fare qualche foto. Ovviamente, vi avviserò prima di passare, per sapere se la baita è libera.»

Riesco a percepire l'allegro tono di scherno, e mi domando se quell'ultima volta che ci ha trovati lì non si fosse accorto di cosa stesse realmente succedendo nella sua baita.

«Ce-certo, signor Newton. La ringrazio infinitamente.»

«Ah, non ringraziare me! Anche se non avessi voluto darla via, sarebbe stato impossibile dire di no a Taehyung quando mi ha puntato addosso quei suoi occhietti sognanti. Deve darti un sacco di grattacapi.»

Taehyung.

«Già» sospiro ridacchiando lievemente, prima di salutare l'uomo e riattaccare.

Resto in auto un paio di minuti, il cellulare tra le mani, a guardare davanti a me, senza vedere nulla per davvero.

Taehyung mi ha... comprato una baita.

E io sto andando da lui soltanto con un paio-

Devo respirare a fondo.

Una. Cazzo. Di. Baita!

Sarà costata come minimo- no, no, smettila, Jungkook.

Ti sei già fatto un sacco di problemi riguardanti il denaro, e guarda come è andata a finire. Alla baita potrai pensare più tardi, adesso la cosa importante è andare da Taehyung.

🌈🌈🌈

Dannazione. Per quanto io abbia premuto sull'acceleratore, la strada per raggiungere il bosco mi è sembrata infinita. La vista della Mustang nel parcheggio di fronte all'inizio del sentiero mi fa saltare un battito. Taehyung è davvero qui, a un passo da me.

Con il cuore in gola, mi incammino, cercando di essere il più rapido possibile. Una parte di me mi supplica di tornare indietro, di lasciare perdere, perché forse quella baita Taehyung l'ha comprata per se stesso, per allontanarsi da me, e quel quadro è solo qualcosa che aveva preparato prima che ci mollassimo, e che non ha avuto il cuore di buttare.

dear delivery boy [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora