Quando la signora Hayes fa scattare il cancello, non le domando cosa vuole. Stringo più forte il sacchetto di carta e mi incammino lungo il cortile.
«Entra.»
Mi rendo conto che non mi sta invitando, ed eseguo il suo ordine senza fiatare.
Appena metto piede oltre l'ingresso, non posso fare a meno di notare le varie buste poggiate sopra al tavolo.
La signora Hayes segue il mio sguardo.
«Avevo molta fame.»
«Certo.» Devo sforzarmi di trattenere le risate, ma la somiglianza tra Taehyung e sua madre è impressionante, e mi riporta alla mente la prima volta che sono entrato in questa casa. L'unica differenza è che suo figlio ha cercato – ovviamente senza riuscirci – di nascondere tutto il cibo che aveva ordinato nella speranza che glielo portassi io.
«Hai già cenato?»
«Io- no, signora.»
Che le interessa? Non vorrà mica-
«Accomodati, Jungkook.»
«In realtà dovrei tornare al lavoro.»
«Ti pagherò per le consegne che potresti fare stando qui.»
Come, prego? Se voleva che io restassi, questo è il modo giusto per convincermi ad andarmene.
«Non è per i soldi, signora» replico seccato, girando i tacchi pronto ad andarmene.
«Allora siediti. Voglio solo fare due parole con il fidanzato di mio figlio.»
L'urgenza nel suo tono di voce mi fa tornare sui miei passi, e mi ritrovo al tavolo della sala da pranzo di fronte alla madre di Taehyung, che è seduta esattamente dove stava lui quella volta. È il déjà-vu più inquietante che abbia mai vissuto.
«Come sta Taehyung? Non mi risponde al telefono.»
Due su due, insomma. Prima suo padre, poi sua madre. Non riesco a biasimarlo, anche io avrei tagliato i ponti con lei, probabilmente. Mi sento soffocare e sono qua da soli cinque minuti, figuriamoci una vita intera.
«Uhm, sta bene» rispondo vagamente, guardandomi intorno per evitare in tutti i modi di incontrare i suoi occhi indagatori.
«Non avevo dubbi. Vi siete divertiti abbastanza, ultimamente?»
Mi sento percorrere la schiena da un brivido.
La sensazione di essere osservato, che ho provato di tanto in tanto in questi mesi, torna prepotente e mi lascia senza fiato.
«Era... lei?»
La signora Hayes mi lancia un'occhiata stranita.
«A fare che cosa?» domanda con un sorriso, come sapesse esattamente di cosa parlo ma stesse attendendo che sia io a dirlo. Non ha ancora toccato cibo. Naturalmente non mi aspettavo sul serio di vedere questa donna strafogarsi di panini del fast food. È soltanto l'ennesima conferma che questo era soltanto un modo per avermi qui, davanti a lei.
«Ci ha seguiti?»
In effetti, chi glielo ha detto che faccio consegne per lavoro? Ha tirato a indovinare?
La sua risata mi lascia perplesso.
«Sei molto giovane, Jungkook, e vedo che la fantasia non ti manca. Ti sembra che abbia il tempo per scorrazzare qua e là e seguirvi in quei postacci che tanto vi piace frequentare?» mi interroga con sprezzo. No, in realtà no.
E neanche per una questione di tempo, ma proprio perché non metterebbe mai piede nella mia zona, né tantomeno nel posto di lavoro di Taehyung.
Quindi me lo sono soltanto immaginato? Al centro commerciale, e dopo il parco acquatico...
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dear delivery boy [taekook]
FanfictionJungkook consegna un pacco ad un ragazzo moooolto infastidito che non vuole pagare il dazio doganale, perché sostiene di averlo già fatto. 📦📦📦 taekook AU ATTENZIONE! Presenza di smut~ top!kook bottom!tae coppie secondarie: yoonmin, probabili acce...