Extra 2. Prima o poi

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Lo sento. Il suo sguardo su di me.

Mi stanno guardando tutti, in realtà. E come potrebbero non farlo, dopotutto, mentre mi muovo su questo palco come se il mondo mi appartenesse?

Però...

Quest'uomo mi guarda diversamente.

Come se fossi la cosa più bella che abbia mai visto.

Non sono l'unico ad accorgersene. Quando scendo dal palco, Seokjin - il titolare del pub in cui mi esibisco - mi raggiunge dietro le quinte con il sorriso di chi la sa lunga.

«Quel tipo ti stava mangiando con gli occhi. Vuoi che ti lasci le chiavi della stanza delle meraviglie?»

«Jinnie, vuoi smetterla di chiamare quel salotto in cui scopate i clienti in quel modo?»

Ridacchio alle parole di Kevin, il nostro barista, e Seokjin gli fa notare che prima di trovarsi il fidanzato anche lui usava quella stanza.

A me piace quel nome, invece.

Lo fa sembrare un luogo al di fuori della realtà, dove quel che succede rimane rinchiuso tra le quattro mura insieme a tutto ciò che è illuminato dalle luci viola.

Come se non passassi le serate a cercare di farmi ricucire il cuore da qualche sconosciuto.

Perché anche se mia madre non mi accetta, qui è pieno di gente che mi adora. Esatto, "gente". Nessuno di speciale che guardi al di là del mio aspetto, comunque.

«Te ne sarei grato» replico con un sorriso a trentadue denti.

Beh, sempre meglio di nulla.

Non è difficile trovarlo, quando torno dall'altro lato. Come se mi stesse aspettando, l'uomo ha già gli occhi puntati in mia direzione. Devo ammettere che trovo piuttosto divertente il modo in cui cerca di dissimulare le occhiate che mi lancia quando si accorge che l'ho notato.

«Ehi» esclamo quando gli sono abbastanza vicino, trattenendo una risata mentre lo guardo agitarsi e stritolare la cinghia della borsa come se volesse soffocarla.

«Scu-scusami.» Ora che lo guardo bene, mi accorgo che è davvero un bell'uomo. Ha sicuramente qualche anno – okay, un bel po' – in più di me, ma è decisamente affascinante.

«Di che ti scusi? Non mi dispiace affatto essere osservato da qualcuno come te» replico, sorridendo. Lui sembra sorpreso dalle mie parole, come se non avesse sperato di mettermi le mani addosso dal primo istante in cui i suoi occhi si sono posati su di me.

Mi volto indietro, e noto Seokjin sghignazzare alle mie spalle con Kevin, mentre si stringono la mano. Stanno scommettendo sul fatto che riuscirò o meno a farmelo, ne sono sicuro. Brutti maledetti, vi faccio vedere io di cosa è capace Kim Taehyung.

Afferro il tizio per un braccio, facendolo sobbalzare.

«Guarda che non ti mangio» borbotto a denti stretti. Davvero non vuole venire a letto con me? «Ascolta, non ho capito bene. Ti piaccio o no?»

L'uomo deglutisce, visibilmente a disagio, però annuisce, e io tiro un sospiro di sollievo. È solo timido.

«Vieni con me, allora?» domando, tirandolo leggermente. Lui sembra ponderare la decisione per quella che mi pare un'eternità, e alla fine fa un passo avanti, scegliendo di seguirmi lungo il corridoio buio.

In quel momento, come se non fosse già stato abbastanza difficile convincerlo, si intromette Wayne – un tipo con cui scopo ogni tanto quando mi annoio, che non è un granché ma è sempre disponibile, anche troppo.

«Ehi, Tae-»

«Non adesso» sibilo, facendo un cenno al tizio dietro di me, «cioè, ti pare? Sono impegnato.»

dear delivery boy [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora