62. L'importante è partecipare

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«Jungkook, ti prego, non voglio diventare vedovo prima di sposarmi!»

Direi che il mio giorno libero è cominciato bene.

«E io non voglio che continuiamo a morire di caldo» ribatto, tentando di restare in equilibrio sulla scala traballante mentre provo a capire che problemi ha questo affare.

Certo, è un condizionatore abbastanza vecchio, ma non può volermi abbandonare proprio ora. Non poteva rompersi a ottobre?

«Allora scendi, mangiamo un po' di gelato e se poi hai ancora voglia di ammazzarti là sopra ti lascerò fare» insiste Taehyung a debita distanza, quasi temesse di essere schiacciato dalla scala ad un'eventuale caduta.

Abbasso lo sguardo su di lui: il mio ragazzo tiene in mano una vaschetta colorata e due cucchiaini che fa ondeggiare avanti e indietro.

Posso io rifiutare qualcosa a Taehyung, e al gelato? No, direi di no.

🌈🌈🌈

«E così Hobi ha chiesto scusa a Amy per il suo comportamento» esclama Taehyung scuotendo il cucchiaino drammaticamente per dare enfasi alla sua incredulità. «Ti rendi conto? Cioè, non è mica colpa sua se Amy è così irritante!»

Ridacchio, guidando la sua mano che impugna la posata all'interno della vaschetta, per evitare che faccia gocciolare il gelato sul tappeto.

«No, hai ragione» commento. Taehyung annuisce vigorosamente, come se stesse spiegando una tesi sensazionale e io fossi l'unico ad averlo capito.

«Ma lui ha dovuto lo stesso scusarsi, perché era nervoso a causa di quell'esame ed è stato troppo brusco. E lei gli è letteralmente saltata addosso, e gli è stata appiccicata come una gomma da masticare per tutta la serata. Anche quando me ne sono andato via io non si era ancora scollata da lui. Probabilmente starà ancora cercando di levarsela dai piedi, poverino. Ho l'impressione che cederà per lo sfinimento, prima o poi.»

In realtà, anche se Taehyung parla così è stato il primo a rimproverare Hoseok per i suoi modi con la bionda. È che è troppo gentile...

«Kook, mi stai ascoltando?»

«Eh? Uh- sì, è solo...»

«Ti stai ancora preoccupando per quello?» domanda Taehyung, il volto corrucciato.

Il cervello mi si congela per un momento. Ha saputo della mia chiacchierata con la signora Hayes?

«Quello cosa?»

«Il condizionatore, che altro?»

Già, che altro? Tiro un mezzo sospiro di sollievo, ma un'ondata di frustrazione mi aggredisce quando ripenso a quell'aggeggio che non vuole funzionare.

«Non fa niente se non riesci ad aggiustarlo, Jungkook» ridacchia, inginocchiandosi davanti a me e mettendo a terra la confezione di gelato.

«Volevo riuscirci.»

Non capisco perché me la sto prendendo tanto a cuore, è come se ci fosse una vocina nella mia testa che continua a ripetermi "alcune cose sono destinate a non funzionare, ma almeno ci hai provato, no?". Ovviamente non in riferimento al condizionatore.

Taehyung si sporge in avanti, premendo i polpastrelli dei pollici sulle mie sopracciglia aggrottate per distenderle. Non so in che modo, me lo ritrovo a cavalcioni su di me, la faccia che si avvicina lentamente alla mia.

«Il mio tuttofare» sussurra. «Finalmente abbiamo trovato qualcosa in cui non sei bravo. Anche se onestamente dubito che chiunque riuscirebbe a sistemare quel coso, senza i pezzi di ricambio.»

dear delivery boy [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora