«S-Signor Kim?»
L'uomo, con un po' di titubanza, alza di nuovo lo sguardo incredulo.
«Lei è il padre di Taehyung, vero?»
Mi prendo un momento per osservarlo meglio: la pelle bronzea, sul mento e lungo la mandibola un accenno leggero di barba, ma sono le iridi scure che mi convincono, anche senza che dica nulla.
In ogni caso lui annuisce.
«Ha preso il lato migliore di entrambi» afferma con una voce profonda che mi ricorda un po' il ragazzo che amo, sfilandosi il cappello.
Non posso che essere d'accordo. Taehyung assomiglia sia a sua madre che a suo padre, ed è stupendo. Per non parlare della sua personalità. Non conosco bene i suoi genitori, ma posso dire con certezza che se ha acquisito dei tratti dai loro caratteri, sicuramente sono quelli più belli.
«Dov'è mio figlio?»
Io abbasso lo sguardo, colpevole, ma poi lo rialzo, sconcertato.
«Come-»
«L'ho seguito» mormora. «Me ne vergogno un po'... ma tu te n'eri accorto anche in precedenza, no?»
Mi asciugo la fronte dal sudore, e mi giro verso l'edificio che svetta in fianco a noi, poi torno ad osservare il modo in cui l'uomo davanti a me tortura il cappello con le dita, e soppeso per un momento la mia decisione.
«Signor Kim, vuole entrare un momento?»
Le sue mani si stringono più forte sul copricapo, e sulle sue labbra si apre un timido sorriso, che si allarga mentre mi porge una mano.
«Chiamami Seunghyun, per piacere.»
Sorrido anche io, e gli stringo la mano. La sua stretta è ferma ma gentile.
«Jungkook» mi presento io, prima di fargli strada fino all'ingresso del mio condominio. Seunghyun mi segue in silenzio lungo la scalinata che porta all'appartamento in cui vivo con Taehyung. Quando gli faccio spazio per entrare lui supera la soglia di casa e si guarda intorno titubante. Probabilmente anche lui, come la signora Hayes, pensa che questo non sia il posto adatto per suo figlio.
«Mi dispiace per il disordine» mormoro, ma lui scuote la testa sorridendo. «Signor Seunghyun, posso offrirle qualcosa da bere? Ho del tè, della birra e... del vino.»
«Del tè andrà benissimo. Dammi del tu» insiste mentre tiro fuori dalla credenza un bicchiere di vetro e lo poggio sul tavolo. «Piuttosto, non sarebbe il caso che facessi una doccia? Se resti sudato ti prenderai un malanno.»
La naturalezza con cui quest'uomo mi parla, come se ci conoscessimo da anni, mi destabilizza ma allo stesso tempo mi conforta. Sembra una persona premurosa.
Come... beh, come Taehyung.
Comunque ha ragione, non posso permettermi di stare a casa dal lavoro proprio ora.
«Allora... Chiedo scusa. Fai come se fossi a casa tua» dico, sentendomi immediatamente un idiota. Come posso anche solo pensare che questo appartamento minuscolo sia-
«Grazie mille, Jungkook. Prenditi il tuo tempo, sono io a dovermi scusare per l'imboscata.»
🌈🌈🌈
Esco dalla doccia domandandomi, mentre mi friziono i capelli con l'asciugamano, come io e il padre di Taehyung abbiamo saltato i convenevoli e come siamo arrivati a lui che mi aspetta sul divano intanto che io mi infilo qualcosa addosso per essere appena presentabile.
Quando lo raggiungo in sala, Seunghyun non è seduto, si sta guardando intorno curioso, e appena il suo sguardo ricade sulla mia figura si blocca, come un bambino beccato a fare una marachella.
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dear delivery boy [taekook]
FanfictionJungkook consegna un pacco ad un ragazzo moooolto infastidito che non vuole pagare il dazio doganale, perché sostiene di averlo già fatto. 📦📦📦 taekook AU ATTENZIONE! Presenza di smut~ top!kook bottom!tae coppie secondarie: yoonmin, probabili acce...