16. Fly me to the moon

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«Ayo! Suga» grida Namjoon agitando il braccio manco fosse un rapper, quando ci vede fuori dal locale. Ci fa segno di raggiungerlo, così superiamo le persone in fila e andiamo da lui. "Suga" è il soprannome di Yoongi. Non mi ha mai spiegato perché, ma è da quando mi sono trasferito in America che lo sento chiamare così. Sospetto che si vergogni del vero motivo, anche se secondo me è un nome figo.

I due si danno il pugno, e poi Namjoon mi afferra la mano e sbatte la spalla contro la mia amichevolmente, per salutarmi. Mi sta decisamente più simpatico di Trey.

«Taetae vi ha tenuto un posto, chiedete a Jinnie quando entrate.» Ci fa l'occhiolino, e si sposta per farci entrare.

«Non male» mormora Yoongi guardandosi intorno. Non posso dargli torto, in realtà: il locale, per ora, è caloroso, le luci sono soffuse – niente a che vedere con quelle rosse e blu che mi hanno accolto al mio primo ingresso – e la musica lounge, piacevole e non invasiva, ben si sposa con l'ambiente che ci circonda. Lo spazio è ben organizzato, e anche il fatto che la sala di intrattenimento sia separata è utile per gestire meglio la clientela. Mentre qua le persone possono godersi gli spettacoli, dall'altra parte si trova in un bar completamente normale, per quanto eccentrico. Inoltre, non si tratta soltanto di intrattenimento come l'avevo inteso io inizialmente, ospita eventi di diverso tipo a serate alterne. Da quello che ho capito un giorno potrei decidere di esibirmi come comico e Seokjin me lo lascerebbe fare tranquillamente, anche se dubito che qualcuno sarebbe disposto a pagare per ascoltare le mie barzellette – non da vestito, comunque, il pubblico è sempre lo stesso. A proposito, ho scoperto che Seokjin è il proprietario del Vixxxen. È incredibile, ha solo qualche anno in più di me e possiede un locale tutto suo. La mia stima nei suoi confronti è aumentata considerevolmente da quando l'ho saputo.

«Jungkook! Bentornato» mi saluta proprio quest'ultimo, facendoci strada fino ad un tavolino rotondo posizionato in un angolo strategico della sala. Siamo proprio a due passi dal palco, vicino al corridoio che porta ai servizi. Avrei preferito essere vicino al bar, ma a quanto pare durante lo spettacolo non è permesso andare al banco per ordinare, ci sono tre o quattro camerieri che si occupano del servizio al tavolo, per evitare che gli altri clienti vengano disturbati dal viavai di chi vuole bere. Faccio per prendere posto, ma qualcosa attira la mia attenzione.

«...Jin?» lo chiamo, incerto. Non sono sicuro di avere questo gran rapporto con lui da poterlo chiamare così, ma lui mi rivolge un sorriso cordiale per spronarmi a continuare.

«Cosa c'è in fondo al corridoio?» Non posso fare a meno di notare la luce viola che arriva da dove credevo ci fosse il magazzino.

«Quella stanza è riservata ai nostri clienti speciali» mi risponde lui ammiccando. «Magari un giorno Taetae ti ci porterà, chi lo sa.»

Ecco, tutta la mia curiosità è svanita di colpo. È probabilmente una specie di privé, e non voglio assolutamente sapere cosa ci va a fare Taehyung là dentro, né con chi lo faccia. Certo, immaginavo che servissero anche quel tipo di clientela, ma per un assurdo motivo nell'ultimo periodo mi ero convinto che non esistesse qualcosa del genere in questo locale.

Qualche minuto dopo arriva Kevin – il barista a cui Taehyung ha detto che sono il suo ragazzo quando nemmeno ci conoscevamo – portando con sé due Vixxx.

«Questo lo offre la casa» dice sorridendo mentre appoggia i bicchieri su due tovagliolini bordeaux, prima di lasciarci soli.

«Cos'è?» mi domanda Yoongi, accennando alle bevande abbandonate sul tavolino dal ragazzo. Io ancora sono fermo al fatto che ci stiano regalando un drink, oltre che l'entrata. Può davvero permettersi tutto questo, quel Seokjin? Considerando l'immensità di questo posto, però, è possibile. Vorrei essere lui.

«Si chiama Vixxx, l'ha ideato Taehyung» gli spiego pieno di entusiasmo, prima di bere un sorso dal mio bicchiere, inebriato dal suo sapore.

«Siamo orgogliosi» commenta Yoongi, e io gli tiro un calcio da sotto al tavolo, alzando gli occhi al cielo.

Prima che possa chiarire la situazione, in ogni caso, la musica di sottofondo si ferma, le luci si abbassano, mentre un fascio di luce finisce dritto al centro del soppalco, e parte la base di una canzone, che riconosco essere "Fly me to the moon". Non ero preparato a questo, ad essere sincero, e ancora meno pensavo di sentire il timbro caldo e singolare della voce di Taehyung che accarezza le note, prima che il ragazzo faccia il suo ingresso.

Resto a bocca aperta: il mio partner per il progetto di fotografia ha, ancora una volta, cambiato colore di capelli, e le ciocche argentee come la luna gli ricadono con movimenti ondulati sugli occhi scuri, in contrasto con la sua pelle di miele.

E i suoi abiti... Okay, non è nudo come avevo previsto, ma neanche troppo vestito. Indossa una camicia bianca a maniche lunghe, che gli copre metà coscia, da cui sbuca l'orlo di un paio di shorts neri, che a mio parere sono inutili, totalmente nascosti dal tessuto del pezzo sopra. Le sue gambe, però, non sono completamente nude: porta delle calze a rete, e queste finiscono negli stivali neri, che gli arrivano al ginocchio. L'outfit è completato da degli orecchini e un fottutissimo choker di perle, che per un attimo mi immagino di strappargli dal collo.

Immagino molte altre cose, ad essere sincero, mentre resto imbambolato con gli occhi sulla sua figura.

Non penso di aver mai visto qualcuno di più attraente di Taehyung questa sera, e devo ricominciare a bere perché la mia bocca è improvvisamente riarsa. Fortunatamente non sembra intenzionato a fare qualche mossa di lap dance, perché credo che quella avrebbe minato la mia salute mentale del tutto.

Butto giù un altro sorso del mio drink, cercando di riacquistare la calma, e dopo poco ci riesco, o meglio, vengo rapito dal suo canto accompagnato da delle mosse di danza semplici ma che ben si adattano al genere della canzone.

Non credevo possibile muoversi in un modo tanto sexy e allo stesso tempo delicato, con quel fisico – Taehyung è alto come me, e sebbene non abbia i miei muscoli, la nostra struttura corporea è simile, anche se lui ha delle forme decisamente più armoniose.

I miei occhi sono incollati sulla sua figura, e quando i nostri sguardi si incrociano, mi fa l'occhiolino e mi manda un bacio volante, leccandosi poi le labbra. Ho come l'impressione che qualcuno abbia deciso di trasformare questo locale in un forno, perché all'improvviso sto morendo di caldo.

Ordino un altro Vixxx, perché ho tracannato quello che avevo tra le mani. Non mi accorgo nemmeno che Taehyung è sparito dal palco, rimpiazzato dal presentatore, che nel frattempo ha preso a parlare.

«...E dopo il fantastico V, preparatevi a farvi ammaliare dal nostro White Fox» grida l'uomo, incitando l'applauso del pubblico che non tarda ad arrivare. Non sono convinto che qualcun altro possa sconvolgermi come ha fatto Taehyung poco fa, comunque. Devo ancora riprendermi.

Anche io e Yoongi battiamo le mani, e tutto possiamo aspettarci, fuorché la persona che vediamo comparire davanti a noi, avvolta da un foulard bianco, lo stesso colore dei suoi abiti leggeri.



A/N: buondì (buonasera caso mai)! Volevo assolutamente pubblicare un capitolo oggi - ieri - ma mi son persa con le prenotazioni per l'hotel (vado a parigi il mese prossimo 🥹) e si è fatto tardi. L'idea sarebbe quella di aggiornare settimanalmente, e avrei scelto il martedì (così mi alterno col giovedì che esce trivia) solo che sono scema e pubblico a mezzanotte 🌚
spero che questo capitolo vi piaccia (chi sarà mai la persona vestita di bianco? non ci crederete ma- mi sento dora l'esploratrice che chiede "dov'è il lago?" ed è dietro di lei tipo)
fatemi sapere cosa ne pensate, attendo i vostri commenti con ansia 🥺❤️
buonanotte, au revoir~ (unica cosa che so dire in francese, annamo bene)
-Alice

dear delivery boy [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora