35. Spettacolo spettacolare

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Sto morendo? Sto soffocando, cazzo! Cosa cazzo-

Un koala gigante mi si è avvinghiato addosso, premendo sul mio collo quasi fino a strozzarmi. Si dice sempre che i koala sono carini, ma in realtà sono degli spietati assassini. Apro gli occhi cercando di capire cosa mi stia stritolando, e incontro una matassa di capelli castani che mi solleticano il naso.

Taehyung.

Il mio istinto di sopravvivenza si placa all'istante, mentre mi libero dalla stretta mortale e resto a fissare il ragazzo che ancora dorme con un'espressione corrucciata sul volto.

Gli accarezzo una guancia e mi alzo. Dopo aver infilato un paio di pantaloni della tuta, mi dirigo in cucina e tiro fuori dal frigo burro, uova e latte. Prendo anche farina e zucchero e inizio a preparare la colazione, trattenendo un paio di sbadigli mentre mescolo la pastella.

Quando i pancake sono pronti torno in camera per svegliare Taehyung, ma aggrotto le sopracciglia nel vederlo tremare e singhiozzare lievemente mentre dorme.

Sono abituato a vederlo sempre così energico... e invece ora non è sereno nemmeno nel sonno. Mi domando se stia facendo un incubo o se le lacrime agli angoli degli occhi siano il risultato di ciò che gli ha detto sua madre ieri, e non riesco a non disprezzare quella donna. Come può un genitore fare questo a suo figlio? Mi chino su di lui e dopo aver spostato i capelli dalla sua fronte premo le labbra sulla sua tempia, sperando di dargli un minimo di conforto.

«Cerchi di saltarmi addosso nel sonno, ragazzo delle consegne?»

Eccolo qua, il Taehyung sfacciato e impertinente, che vive secondo la regola per cui il mondo è ai suoi piedi. Io, per lo meno, lo sono sul serio.

«E se così fosse?» replico con un sorrisetto, sfiorandogli la punta del naso per poi scendere col dito fino allo spacco tra le sue labbra. Lo sto un po' prendendo in giro, ma al tempo stesso spero che colga la provocazione e mi tiri a sé. Alla sola idea che mi strattoni per la maglia per avvicinarmi a lui, il mio cuore prende a scalpitare, e devo trattenere l'impulso di leccarmi le labbra in anticipazione.

Tuttavia Taehyung, rosso fino alla punta delle orecchie, si scosta, voltandosi dall'altra parte.

Sono appena stato respinto? Cosa... Ho fatto qualcosa di male? Ma aveva iniziato lui!

«Andiamo a recuperare la tua auto?» chiede soltanto, mettendosi a sedere dandomi le spalle, le gambe penzoloni dal letto, e accarezzandosi le braccia. Non riesco a capire.

Mi avvicino silenziosamente, fino a ritrovarmi ad un centimetro da lui, e gli tiro leggermente una ciocca di capelli, facendolo sussultare.

«Se è questo che vuoi...» sussurro, ma prima che possa toccarlo lui si alza di scatto facendomi perdere l'equilibrio, e va a prendere i suoi pantaloni.

Okay, non era così che mi aspettavo reagisse.

«Ho preparato la colazione» borbotto a bassa voce, deluso.

«Lo so, sento il profumo dei pancake fino a qui» ribatte girandosi verso di me, ora sorridendo tranquillo. Chi lo capisce è bravo.

Dopo aver mangiato Taehyung va a "darsi una sistemata", come se ne avesse davvero bisogno, e mi raggiunge di nuovo, pronto per andare al parcheggio di casa sua. Una volta arrivati là, lui probabilmente se ne tornerà da Seokjin, e io sto cercando una scusa per farlo restare da me. Quasi non lo ascolto mentre chiacchiera distrattamente, un braccio teso sul volante e l'altro sulla leva del cambio.

Mi fermo ad osservare la curva del suo mento, e il pomo d'Adamo che sporge sul suo collo. Il colletto della camicia svolazza morbidamente per il vento che arriva dal finestrino abbassato, e mi ritrovo a notare la linea della sua clavicola che si intravede sotto al tessuto fino. Taehyung è in tutto e per tutto un uomo, e per la prima volta capisco che non me ne importa nulla. Non cambierei nemmeno un capello di questo ragazzo, mi piace per quello che è.

dear delivery boy [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora