40. Mondo dei sogni e mondo reale

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Taehyung è sopra di me a cavalcioni. Fa scontrare il suo bacino con il mio, facendomi ringhiare.

«Spogliati» mi sussurra all'orecchio, e io mi sfilo la maglia in fretta, anticipando quello che sta per arrivare. Taehyung passa le mani sul mio petto, indugiando sui miei addominali. «Wow» mormora accarezzando la mia pelle, e uno sbuffo soddisfatto lascia le mie labbra.

«Adesso tocca a te» dico, tirando l'orlo della sua maglia. Taehyung mi sorride e la toglie, poi si sbottona i jeans e tira giù la zip, infilando direttamente una mano nei boxer. Quando scosta le mutande spalanco gli occhi, scioccato.

Taehyung ha...








«Non ci credo» ridacchia Yoongi. «Hai sognato che Taehyung aveva la vagina?»

Annuisco, ancora provato dal mio incubo.

«Te lo giuro, è stato terribile» ammetto. «Mi son sempre piaciute le donne, lo sai... Ma vedere Taehyung così-»

La voce mi si incrina. È stata la prima volta che mi ha fatto schifo sognare un corpo femminile.

«E poi?» chiede il mio migliore amico.

«E poi niente, mi sono svegliato» spiego. «Mi sono calmato e quando mi sono riaddormentato Taehyung era di nuovo completamente un uomo.»

Yoongi alza un sopracciglio. «L'hai sognato di nuovo? E com'è stato?»

Mi guardo intorno, leggermente imbarazzato, e apro bocca solo quando sono sicuro che siamo soli.

«Hyung, sono venuto nel sonno» dico a bassa voce. Il mio amico sorride, prima di accarezzarmi la testa, come era abituato a fare il primo periodo in cui sono arrivato negli Stati Uniti, quando ancora ero alto come lui.

«Sono contento per te, Kook» dice. «Vi auguro il meglio.»

Lo so che sembra strano, parlare così dopo che gli ho raccontato delle mie polluzioni notturne, ma capisco perché lo fa.

Alla fine, Taehyung non è venuto da me, e l'attesa mi sta letteralmente fottendo il cervello.

Questo e i discorsi affrontati con Yoongi e Seokjin, sul fatto che potessi o meno accettare il corpo di Taehyung, molto probabilmente mi hanno portato ad avere quell'incubo.

Che io mi sia eccitato sognandolo con il pene, com'è nella realtà e non in quella sottospecie di versione femminile del mio incubo, dimostra soltanto, per l'ennesima volta, che non cambierei una virgola del mio ragazzo. Quello che provo per Taehyung va davvero oltre il suo aspetto fisico.

Ricambio il sorriso di Yoongi, prima di salutarlo per avviarmi verso la lezione, calcolando quante ore mancano esattamente a giovedì.








«Voglio venire a casa tua.»

Quasi faccio un salto sul posto, e stringo più forte il tessuto della sua maglia, cercando di non sbattere le palpebre perché ho paura che se chiudessi e riaprissi gli occhi mi renderei conto che sto sognando. Taehyung vuole-

«Allora...» dico, pieno di aspettativa. Lo sguardo del mio ragazzo si spegne come si era acceso.

«Oggi non posso» mormora dispiaciuto. «Ho detto a Jinnie che gli avrei dato una mano.»

«Davvero?» non riesco a trattenermi dal chiedere. Insomma, l'ultima volta l'aveva detto per scappare da me. Lui mi stringe una mano e se la porta al viso, poi lascia un bacio sul dorso.

«Davvero davvero» conferma, strusciando la guancia contro la mia pelle. «E comunque, non devi lavorare anche tu?»

Merda, me n'ero completamente dimenticato. Le parole di Taehyung mi avevano eccitato così tanto da offuscare la mia mente.

dear delivery boy [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora