34. Caffè, calzini e buone azioni

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Non riesco a dormire.

Mi sento come quella gente che stacca i petali dalle margherite, chiedendosi se la persona a cui pensano la ricambi o meno. Solo che la mia domanda è rivolta a me stesso. Mi piace o non mi piace? Come faccio a capirlo senza fare del male a Taehyung, nel processo?

Ho come l'impressione che non esista una vera risposta. Mia madre aveva ragione. È inevitabile, a volte, ferire qualcuno. Se io fossi sicuro di quello che faccio, abbasserei le probabilità di sbagliare? E se fosse lui a ferire me alla fine? Mi importerebbe?

Cazzo.

Scorro distrattamente la lista dei miei contatti, finché non incappo nel nome di una persona. Forse perché mi ha conosciuto anche a livello "intimo", penso che possa aiutarmi.

Lei risponde dopo un paio di squilli, lamentandosi perché l'ho svegliata e non so che altro, ma che importanza ha, poteva spegnere il cellulare se non voleva essere disturbata. Dopo aver piagnucolato un altro po', comunque, si degna di ascoltare le mie pene.

«Ti stai cagando sotto dalla paura» esclama Tabitha. «Ti stai ancora fottutamente trattenendo perché hai paura! Di Kim Taehyung» precisa poi. Vorrei davvero davvero picchiarla in questo momento, ma penso che abbia ragione. E soprattutto, dal telefono è impossibile metterle le mani addosso.

«Quindi, cosa dovrei fare?»

Lei resta in silenzio per qualche minuto, e riesco a vederla con il sopracciglio alzato e l'espressione confusa.

«Dovresti lasciarti andare, sai» consiglia Tabitha, senza sapere quanto vorrei ascoltare il suo suggerimento.

«Non posso» rispondo semplicemente. «Se lo faccio e poi-»

«Frena, JK. Mi hai chiesto tu cosa dovresti fare. Ti tiri indietro perché ti spaventa il fatto che lì in mezzo ha il pisello anche lui?»

«Quanto sei delicata, Tab» commento. È anche vero quello che dice, però. Per quanto ci rifletta, mi son sempre piaciute le ragazze. Non ho mai provato a fare qualcosa con un uomo. Se non mi piacesse, non potrei mai avere una relazione con Taehyung.

«Ascolta, Kook. Quello che ti ha fatto da Hoseok... ti è piaciuto?» indaga.

Non l'ha fatto solo da Hoseok, ma comunque...

«...Sì» replico. Mi è piaciuto anche troppo, ad essere sincero. Più di quanto mi sia mai piaciuto quando a farlo era proprio Tabitha, o una qualunque altra ragazza.

«Okay. Adesso, non rifletterci troppo su: ti piace soltanto passare il tempo con lui o vorresti anche toccarlo?» continua.

Se vorrei toccarlo? Diavolo, molto peggio.

Mi immagino il volto arrossato di Taehyung mentre lo schiaccio sotto di me, accarezzandogli la pelle ambrata, e gli marchio il collo.

Penso a come sarebbe stringere le sue natiche e affondare dentro di lui, a come potrebbe accogliere-

Ah.

Sono duro.

«Non serve che rispondi» dice Tabitha, non sentendomi parlare per un po' troppo tempo. «Solo... se l'idea ti eccita, provaci. Non trattenerti per una volta e vedi come va. Siete due adulti, non nasconderti dietro alla paura di fargli del male.»

«Ma io davvero non voglio-»

«Sì, certo» mi interrompe lei. «Ma ti rendi conto che lo stai ferendo anche ora, non facendo nulla? L'unica cosa che ti resta da fare è buttarti, e vedere se funziona. A meno che tu non preferisca fartelo portare via da qualcun altro.»

dear delivery boy [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora