17. Jimin

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«Park!» sento gridare. Mi volto distrattamente verso la voce, e noto tre ragazzi che stanno accerchiando un tipo bassino dai tratti orientali, che sul momento scambio per una donna a causa dei suoi abiti: indossa un kimono semi trasparente bianco, e anche da qua noto il trucco sul suo volto delicato, ora contorto in una smorfia di terrore.

Uno di loro gli afferra un braccio, e lui cerca inutilmente di divincolarsi. È facile intuire cosa stia accadendo. Lo stanno molestando.

Tuttavia, decido di concedere il beneficio del dubbio ai ragazzi, magari ho mal interpretato la situazione. Lo so, a volte riesco ad essere davvero ritardato.

«Lasciami!»

«Sei sicuro di avere il cazzo, là sotto? Strilli come una femminuccia» dice quello che ora lo tiene fermo contro al muro.

«Perché non lo scopriamo, hmm?» propone un altro, poggiandogli una mano sulla coscia scoperta. «Tanto a te piace essere toccato così, no?»

«Ehi.»

I tre si voltano a guardarmi, e il ragazzo di nome Park sgrana gli occhi lucidi, non capisco se sia contento di vedermi o semplicemente pensi che la mia comparsa sia inutile.

«Yah! Brutto frocio del cazzo, ti sei fatto il fidanzatino?» domanda quello più alto, avvicinandosi al suo volto. Questi tipi, più che omofobi, puzzano di gay repressi, ma che mi importa.

«N-non lo conosco» mormora il ragazzo intrappolato, scansandosi dall'altro.

«Sentito, cinesino? Fuori dalle palle, ci stai rovinando il divertimento!» mi ordina quello grosso. "Cinesino", ma davvero? Che offesa originale. Lo sanno, almeno, che il tipo tra le loro mani è coreano come me?

«Smamma, muso giallo, o facciamo il culo anche a te!»

Ne ho abbastanza di questo modo di parlare. Zero fantasia. Roteo gli occhi, esasperato, poi sferro un primo gancio al tipo che mi sta più vicino, facendogli storcere la testa di lato, e sono certo che non mi ringrazierà. «Odio fare a botte» mi lamento, mettendomi in posizione d'attacco, mentre i tre ragazzi abbandonano la loro vittima e si concentrano su di me.

Mezz'ora più tardi mi ritrovo nel monolocale del tipo che ho difeso, che al momento è sparito dietro al banco della cucina.

«Ecco, tieni» mi dice quando torna verso il divano dove sono seduto, passandomi una borsa di ghiaccio. La afferro, indeciso su quale punto del viso premerla.

Sia chiaro, li ho sconfitti, ma erano pur sempre in tre contro uno, non potevo sperare di schivare tutti i loro colpi.

«Non serviva che lo facessi» sussurra, prendendo posto accanto a me.

Mi volto a guardarlo inarcando un sopracciglio. Ahi, pessima decisione. Porto la borsa proprio lì, sperando che non si gonfi niente.

«Certo che serviva» sbotto. «Chissà cosa ti avrebbero fatto quei tre, se non fossi arrivato io» commento poi, pentendomene all'istante. Il ragazzo al mio fianco ha cominciato a piangere, e ora sta nascondendo il volto dietro alle sue mani minuscole.

«In realtà... so già cosa mi avrebbero fatto» singhiozza, e mi torna in mente come uno di loro l'abbia effettivamente chiamato per nome. Non è la prima volta che viene fermato da quei tizi? Forse per ora non è il caso di indagare oltre, la rabbia si sta già impossessando di me e non servirebbe a nulla. Invece, gli poso una mano sulla spalla, dispiaciuto.

«Grazie...» lascia la frase in sospeso, asciugandosi le lacrime mentre attende che io risponda alla sua domanda implicita.

«Jungkook» mi presento, tendendogli una mano che dopo qualche istante stringe.

«Jimin» replica, schiudendo le labbra in un sorriso dolce. «Piacere.»





Ora me lo ricordo. Quando ho incontrato Jimin la prima volta... ai tempi non sapevo nemmeno che esistesse, ma era proprio a due passi dal Vixxxen. E chiaramente non ci avevo fatto caso, allora, ma a giudicare dai vestiti simili a quelli che sta indossando adesso, è possibile che avesse appena finito di esibirsi qui dentro anche quella sera.

Perché non ce ne ha mai parlato? Di certo ora si spiega il motivo per cui non gli andava che Yoongi mettesse piede in questo locale. Se si è impegnato tanto a tenerlo nascosto, probabilmente è perché non voleva che lo scoprisse lui.

Il suono del violino riempie le nostre orecchie e il mio amico comincia a ballare, impedendomi di farmi altre domande. Ed è uno spettacolo per gli occhi. Quasi mi stordisce come prima ha fatto Taehyung, ma sono decisamente più lucido e tranquillo, il mio cuore batte ad un ritmo normale e non sono più accaldato, così mi volto verso Yoongi per vedere se la sua reazione è simile alla mia.

Forse l'immagine davanti a me è ancora più irreale di tutto quello che ho già visto durante la serata: il mio migliore amico non stacca per un momento lo sguardo da Jimin, completamente stregato dal ragazzo che danza con movimenti fluidi e leggiadri, facendolo sembrare facile come respirare.

Yoongi apre la bocca per parlare, e sono costretto a leggere il labiale perché non sento la sua voce. Ma tanto sono quasi sicuro che abbia detto solo "merda".

E bravo Jimin. Sei riuscito a mandare completamente in tilt Min Yoongi.

Quando il nostro amico finisce la sua esibizione, fa saettare rapidamente il suo sguardo su di noi, incrociando quello completamente rapito di Yoongi, ma subito lo sposta, per poi inchinarsi e scappare via, dietro le quinte.

Yoongi si alza dal divanetto, avvisandomi che deve andare al bagno, e in quel momento l'estremo desiderio di svuotare la vescica travolge anche me. Abbasso gli occhi sul tavolino, fissando il quarto bicchiere di Vixxx mezzo vuoto. È davvero una droga, non posso farci nulla.

Il tempo passa, faccio in tempo a finire il mio drink, quasi decido di ordinarne un altro, ma mi ricordo che mi scappa. Dove diavolo è finito Yoongi? Si sono esibite altre due persone, ma del mio migliore amico nemmeno l'ombra.

Mi alzo, sento la testa iniziare a girarmi. È assurdo, fino a poco fa la stanza era completamente immobile, ed ora invece è tutto fuori posto. Scoppio a ridere, ringraziando il cielo perché non dovrò guidare per tornare a casa e dirigendomi verso il bagno, ma quando esco dalla toilette e arrivo nel corridoio che ci separa dal bar, strabuzzo gli occhi.

Quello è Yoongi? E il ragazzo spalmato tra lui e il muro, la bocca incollata alla sua, è Jimin? Oh mio dio, sta succedendo sul serio. Vorrei esultare, era ora che si dessero da fare, ma non riesco a dar voce ai miei pensieri, perché un braccio mi si appoggia attorno alle spalle, facendomi sussultare.

«Fortuna che i tuoi amici non erano gay, eh?»


🌸🌸🌸

A/N: Helloooo 💕
Insomma, White Fox era Jimin (chi l'avrebbe mai detto, eh? Non l'avevo nemmeno spoilerato nella presentazione dei personaggi, nono 🌚)
Avrei voluto raccontare di più, il flashback inizialmente era infatti più lungo, però non mi sembrava sensato allungare il ricordo, quindi forse vi parlerò ancora del passato di Jimin, Jungkook e Yoongi prossimamente 🫢
Intanto spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se volete fatemelo sapere con un commento o una stellina, che io son super contenta 🥰
Vi voglio bene, alla prossima 🙆🏽‍♀️❤️

dear delivery boy [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora