8. Un ragazzo per bene

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«Hai voglia di scopare di nuovo?» mi chiede lei incredula, una volta soli.

Sbuffo. No, non ho voglia di far nulla, con lei o chiunque altro.

«A proposito di questo, Tab. Non penso di voler andare avanti con la nostra cosa» dico, sorprendendo me stesso più di lei.

«Allora c'è davvero qualcosa tra te e Kim!» esclama sconvolta.

«Assolutamente no! Fa tutto da solo, a me non piacciono i maschi, lo sai meglio di me.» Tabitha scoppia a ridere, ma annuisce.

«Certo che ti sei comportato proprio di merda con lui, prima» mi rimprovera lei. Lo so da solo, non ho bisogno che qualcuno mi faccia la morale. «Dovresti andare a chiedergli scusa, sai.»

«Per cosa? È lui che mi ha costretto a cambiare compagno per il progetto, solo per un suo capriccio» borbotto. Ancora non mi capacito di come sia riuscito ad averla vinta.

«Oh, andiamo! Io avrei pagato oro per fare coppia con Kim Taehyung!» La guardo con tanto d'occhi, così lei continua. «È un genio, dovresti vedere i suoi lavori. Capisco perché Freed abbia voluto farti far coppia con lui.»

Ci ragiono per un momento. Effettivamente, anche io mi fido dell'intuito di Freed.

«Avresti potuto almeno pranzare con lui» rimarca Tabitha, quando mi vede esitare.

«Questo puoi scordartelo» sbotto. «Può mangiare coi suoi vecchi amici.»

Tabitha sospira. «In realtà, da quel che so io non ne ha. Non da quando hanno cominciato a girare quelle voci su di lui...»

Alzo un sopracciglio. E lei come le sa queste cose?

«Il mio ex ci ha frequentato un corso assieme. Ed è stato un vero stronzo anche con lui, oltre che con me. Non so cosa sia successo precisamente, ma all'improvviso si sentiva dire di tutto riguardo a Taehyung, tra i ragazzi più grandi. Nessuno se lo meriterebbe, fidati.»

Mi perdo ad ascoltare le parole della mia compagna. Davvero Taehyung ha sofferto tanto? Quando lo vedo, sembra sempre un vulcano di energia e sicurezza. Starà mangiando da solo, adesso?

Se Tabitha voleva farmi sentire in colpa, ci è riuscita alla grande. Mi appoggia una mano sull'avambraccio.

«Forse è un ragazzo un po' strano, ma se gli piaci tu, Kook, non dev'essere così male.»





Percorro a ritroso la strada che ho fatto, raggiungendo l'aula di fotografia. Non c'è. Che diavolo, forse Tabitha si sbagliava. Mi dirigo verso la mensa universitaria, e mi guardo intorno, con il fiatone.

«Jungkook! Mangi con noi?» mi chiede un ragazzo del corso di pittura.

«N-no, sto cercando qualcuno» rispondo a denti stretti. Quando mi chiede di chi parlo, offrendosi di aiutarmi a trovarlo, lo ignoro, e me ne vado di nuovo.

Sono quasi rassegnato a lasciar perdere – in fondo che me ne frega di quel cretino? – quando noto una chioma azzurra salire su una Mustang.

Mi avvicino all'auto lentamente, come se le mie gambe mi stessero implorando di tornare indietro, ma appena lo vedo tirar fuori un sandwich dalla borsa e iniziare a mangiucchiare, accelero il passo.

Dopo un momento di esitazione, sbatto le nocche sul vetro del finestrino, e Taehyung sussulta, prima di girarsi verso di me e tirare giù il finestrino.

«Non dovevi mangiare con Tab?» domanda. Non mi passa inosservato il suo tono derisorio.

«Continua così e me ne vado» lo avverto. Lui non dice niente, quindi mi giro.

dear delivery boy [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora