10. Le persone che tengono a lui

1.2K 109 72
                                    




⚠️ATTENZIONE⚠️

in questo capitolo - all'inizio, per essere precisi - sono presenti insulti e termini discriminatori, e per quanto poco, violenza.


Sto ciondolando per il corridoio. Sono troppo stanco, il doppio lavoro mi sta uccidendo. Noto una chioma azzurra e decido che no, non ho abbastanza energie per sopportare quel ragazzo di prima mattina, così mi volto rapidamente e fingo di non averlo visto, ma una voce burbera richiama la mia attenzione.

«Ehi, frocetto!»
Giro la testa di scatto, riesco a percepire il sangue ribollirmi nelle vene.
Un tizio che non conosco, sicuramente più grande di me, ha afferrato Taehyung per il colletto della camicia ed ora lo sta sbattendo contro il muro del corridoio.

«Ti piace prenderlo nel culo, eh?» gli domanda con un ghigno orribile sulla faccia.

«Sì» risponde candidamente l'altro, sorridendo, e vorrei spalmarmi la mano sulla fronte, l'ha detto sul serio?

«Mi fai schifo» commenta il primo sibilando, ma Taehyung scoppia a ridere.

«O magari lo vuoi anche tu, il mio culo» suggerisce, facendosi avanti di poco, perché l'altro continua a tenerlo fermo. È allora che mi accorgo delle sue mani. Stanno tremando impercettibilmente.
Senza quasi rendermene conto ne afferro una, tirando Taehyung dietro di me, e mi trovo in mezzo ai due ragazzi.

«Finiscila» ringhio al tipo davanti a me. Lui emette una risata sguaiata, e mi fissa con disprezzo.

«L'ha dato anche a te, questo troion-»
Non finisce la frase. O meglio, non riesce a terminarla, col mio palmo premuto sulla sua bocca che lo fa arretrare fino a finire contro alla parete opposta del corridoio.

«Ti ho detto di finirla» gli sputo a un centimetro dalla faccia, prima di indietreggiare e caricare per tirargli un gancio sulla faccia, ma qualcuno mi spinge da dietro e il mio pugno schiva il ragazzo.

«Jungkook, non farlo» sussurra Taehyung alle mie spalle. «Non ne vale la pena.»
Io mi giro, furioso e incredulo.

«Ma lui-» inizio, lanciando un'occhiata truce al ragazzo che sta imprecando ma senza muoversi di un millimetro perché l'ho immobilizzato contro al muro.

«Vuoi davvero fare rissa al college, Jk? Sai benissimo che creerebbe più problemi a te che a lui» cerca di farmi riflettere.
E ci riesce. Ha ragione, se lo picchio mi rischio la carriera accademica. Lascio andare il pezzo di merda, che se ne va - non senza aver borbottato un "froci" sommesso - e un moto di frustrazione mi assale, facendomi sfogare con le nocche che colpiscono l'intonaco bianco del muro.







«Ma sei stupido?» mi chiede Taehyung, probabilmente è retorico. Alzo gli occhi al cielo, digrignando i denti quando il disinfettante entra a contatto con la mia pelle graffiata.

«E tu che lo stavi lasciando parlare così cosa saresti?» replico io, provando a tirare indietro la mano, ma lui stringe più forte la presa sul mio polso e continua a medicarmi.

«Un frocetto, ovviamente» sorride, mentre io assottiglio gli occhi. Spiritoso. «E poi a te che importa di cosa mi dice la gente? Tanto non ti piaccio...»

«Essere etero non mi rende mica stronzo. Quello era bullismo, se non te ne sei accorto. E siamo nel ventunesimo secolo, l'omofobia non dovrebbe più esistere» spiego, ripensando a come anche Jimin era stato preso di mira tempo addietro.
Persino io all'inizio ero stato vittima del razzismo dei miei compagni di scuola, appena trasferitomi. Ma io mi sono sempre saputo difendere. «E poi è normale proteggere qualcuno se viene attaccato» aggiungo.

«Attento a quello che dici, ragazzo etero delle consegne, potrei innamorarmi di te se parli così» mi schernisce lui, facendomi sbuffare. «Comunque, non sono una damigella in difficoltà, Jungkook» mi fa presente, e ancora una volta alzo gli occhi al cielo. Come se non me ne fossi accorto. «Non c'è bisogno che mi salvi.»

dear delivery boy [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora