11. Giorno libero

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«Sbaglio o Jimin ultimamente si fa vedere poco a pranzo?» domando impensierito a Yoongi. È da quando Taehyung ha cominciato a mangiare con noi che non lo vedo. Ogni volta che sono con Taehyung, in realtà, Jimin sparisce. Se fosse un film di supereroi crederei che sono la stessa persona. Mi immagino Jimin e Taehyung l'uno accanto all'altro e scoppio a ridere all'idea. Come se avessero qualcosa in comune, a parte l'orientamento sessuale.

«Dici? Non ci ho fatto molto caso» risponde Yoongi nervoso. Mi si accende una lampadina.

«Avete litigato?»
Yoongi mi lancia un'occhiataccia.

«Non so dove vuoi andare a parare ma no, io e Jimin non abbiamo litigato» replica. Quindi fanno ancora finta di essere solo amici.
A questo punto, però, l'opzione principale resta che il problema sia Taehyung. Ma quando mi ha parlato di lui, sembrava che lo stimasse, quindi non vedo perché dovrebbe volerlo evitare. Scuoto la testa, probabilmente è solo impegnato.

«Piuttosto, non hai una bella cera» mi fa notare il mio amico. Mi sfioro la fronte.

«Sono solo un po' stanco» borbotto.

«Dovresti prenderti una pausa e riposare un attimo, Kook. Tra lo studio e i due lavori riesci a dormire almeno un po'?» chiede con tono preoccupato.
Abbasso lo sguardo, colpevole. L'ultima volta ha minacciato di chiamare i miei perché stavo facendo troppi straordinari nel periodo natalizio. Non ci posso fare nulla se la gente compra un botto di regali online!

«Mi sono preso un giorno libero» annuncio, e sono sincero. A metà. La verità è che domani non lavorerò, ma Taehyung ed io dobbiamo incontrarci per studiare insieme. Non mi fa assolutamente piacere passare del tempo con lui fuori dall'università, ma è il mio partner per il progetto, e se non alziamo la sua media siamo fottuti entrambi. Mi manca Tabitha.

🌇

«Ecco qua, offre la casa» mi dice Seokjin passandomi un bicchiere con il familiare cocktail, che mi fa sentire la gola riarsa solo a guardarlo. Sì, mi ha di nuovo dato appuntamento al Vixxxen.

«Meglio di no, devo guidare» rifiuto sconsolato, godendomi il colore particolare del drink prima che il barista afferri il calice.

«Come preferisci» risponde, tracannando metà bicchiere. «Potresti anche andare di là ad aspettarlo, lo spettacolo è gratuito per gli amici!» Mi fa un occhiolino.

Sbuffo con una smorfia disgustata, ripensando all'ultima volta che sono stato dall'altro lato del locale.

«No grazie, non ci tengo ad essere rimorchiato di nuovo da un ragazzo.»
Seokjin scrolla le spalle, e finisce di bere a velocità da record prima di passarmi una bottiglietta di tè al limone e servire un altro cliente, con l'espressione di uno che non si è appena scolato un bicchiere di alcol in pochi secondi.

Gioco un po' col collo della bottiglia ormai vuota, annoiato, finché Taehyung non fa la sua comparsa da dietro alla tenda.

«Jungkook! Hai aspettato tanto?»

«Sì» replico sinceramente, e il suo sguardo si oscura. «Tranquillo, stavi lavorando. Non è un problema» mi affretto ad aggiungere, senza sapere perché sto cercando di rassicurarlo.

«Allora, prof» mi prende in giro, tirando una cinghia del mio zaino. «Cominciamo?»
Seokjin appoggia sul tavolo un bicchiere d'acqua.

«Prima riprenditi, tigre. Fai un respiro» gli dice, e mi accorgo che effettivamente ha il fiatone. Lo osservo attentamente mentre butta giù il primo sorso d'acqua, il pomo d'Adamo che si alza e abbassa quando deglutisce in maniera quasi ipnotica.
Alzo lo sguardo sui suoi capelli spettinati, e anche se mi rendo conto che Taehyung mi sta guardando sento il desiderio di sistemarli, così allungo un braccio verso di lui.

dear delivery boy [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora