55. Ci divertiremo un sacco

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Taehyung sta saltellando per la casa come un bambino a natale, battendo le mani con occhi sognanti.

Tutto perché sono tornato a casa con dei biglietti per il parco acquatico. Un sacco di biglietti, in realtà: ci arrivano da un cliente che usa esclusivamente la nostra compagnia per fare spedizioni, ma gli unici due giovani dove lavoro siamo io e Ravi, quindi il capo li lascia tutti a noi. Gli anni scorsi li ho usati con Yoongi e Jimin, ma a questo punto il gruppo si è allargato, e non sono nemmeno sicuro che basteranno.

In quanto a Taehyung, se avessi saputo quanto ci teneva ad andarci, ce l'avrei portato prima.

«Questa volta però non ho assolutamente intenzione di usare uno dei tuoi tre costumi neri» mi schernisce. «Dobbiamo fare shopping!» esclama poi.

Io alzo gli occhi al cielo, domandandomi quanti costumi abbia in casa sua, ma, anche se tengo per me i miei commenti e mi giro da un'altra parte per non offenderlo, il mio ragazzo cambia idea.

«Anzi, ne ho uno spettacolare che non ho mai messo» dice parlando come se stesse riflettendo tra sé e sé, poi alza la voce. «E voglio che tu mi veda con quello addosso, perché sono semplicemente troppo sexy.»

È quasi doloroso sapere che in realtà Taehyung lo sta dicendo per me. Sono certo che non esiste nessun costume spettacolare, ma che semplicemente si sia reso conto che non è il caso di spendere soldi così.

Vivere in due è fantastico, però come sono aumentate le entrate, sono aumentate anche le uscite. E finché non avremo finito il college, sarà difficile lavorare seriamente per vivere anche solo lontanamente nel modo in cui abituato lui. Come meriterebbe di vivere. Per Taehyung non sembra un problema, anzi. Ha abbandonato le spese "superflue" con il sorriso - anche se con quello che guadagna al Vixxxen potrebbe ancora permettersele. Io, d'altro canto, ci penso un po' troppo spesso, a ciò che ha sacrificato per vivere con me.

Vorrei potergli comprare talmente tanti costumi da non sapere nemmeno dove metterli e quando indossarli.

Questo non fa altro che motivarmi a impegnarmi di più nello studio e nel lavoro.

«Non vedo l'ora» replico soltanto, sorridendo al modo in cui le sue guance prendono colore.

Taehyung armeggia col suo mazzo di chiavi per stemperare il suo imbarazzo, cercando quelle di casa Hayes.

«Spero solo che mia madre non abbia cambiato la serratura» ridacchia.

«Non l'hai più sentita?» domando. Un'altra cosa che mi preoccupa: Taehyung e la signora Hayes non si parlano più da quando lui ha lasciato quell'abitazione.

Lui scuote la testa, i suoi occhi ora brillanti da quanto sono carichi di astio.

«Sapevo già che non le frega nulla di me da quando ho smesso di essere il suo figlio perfetto, e questa ne è stata soltanto l'ennesima conferma» borbotta sprezzante, anche se chiaramente usa queste parole dure per nascondere il dolore. Eppure sono certo che non sia la verità. Una madre non smette di volere bene a suo figlio perché è gay, giusto?


🌈🌈🌈



«Questa volta non troveremo nessuno» mi assicura il mio ragazzo, anche se so che sta cercando di tranquillizzare più se stesso che me. Salgo le scale dietro di lui in religioso silenzio.

Io sarei pronto ad affrontare quella donna, e a riconfermare ciò che le ho detto l'ultima volta, matrimonio e tutto il resto.

Quando entriamo nella sua stanza, il profumo di pulito che emana mi travolge, stupendomi solo un poco.

Mi rendo conto che molto probabilmente hanno una governante o qualcosa del genere, ma l'idea che la signora Hayes si sia preoccupata di aprire le finestre della camera del figlio per il ricambio dell'aria, e non l'abbia lasciata a prendere la polvere, mi rimanda l'immagine di una madre dedita, e mi fa rabbrividire per un momento. Anche se non glielo dimostra, deve per forza tenerci a lui.

dear delivery boy [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora