53. Rancore - perdono

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«Quindi, cosa vuoi che faccia?» domando, mentre rinomino i file del mio portatile, lanciando una rapida occhiata alle mie spalle per guardarlo, per poi tornare con gli occhi sullo schermo illuminato.

Che tipo di foto dovremmo utilizzare per il nostro progetto? Non abbiamo buttato giù nemmeno una mezza idea, e tra qualche mese dovremo consegnarlo.

Taehyung gattona al mio fianco, e si distende a pancia in giù, tirandomi delle leggere testate sulla spalla mentre osserva quello che sto facendo.

«In che senso?» ribatte, tirandomi i peli dell'avambraccio.

«Ouch! Vuoi stare fermo?»

«Dammi attenzioni. Sei fisso al pc da ore ormai» si lamenta rotolando su sé stesso e sbattendomi addosso.

«Saranno sì e no dieci minuti, Tae» lo correggo io. «Comunque, mi riferisco al professore. Se vuoi, posso andare a spaccargli la faccia.» Non mi dispiacerebbe, in effetti.

Taehyung scoppia a ridere, e tutto il mio entusiasmo finisce sul retro della mia gola, espulso dal mio leggero tossicchiare imbarazzato.

«Kookie. È il tuo fotografo preferito» mi fa notare lui, facendomi sbuffare. «E un docente della tua università. Non voglio che tu ti metta nei guai per colpa mia.»

«Non sarebbe colpa tua» obietto. «È lui che-»

«Lo so» mi interrompe Taehyung. A volte mi chiedo se ha davvero solo due anni in più di me, perché – anche se in certi casi è davvero un bambino – si comporta in maniera decisamente più matura. «Ma non mi interessa nulla di lui. E nemmeno a te dovrebbe. Lascia che faccia la sua vita. Sapere che lo picchieresti per me è già abbastanza.»

«Sul serio?» mugolo sconfitto. Vorrei fare di più.

«Sul serio» mi assicura lui, scoccandomi un bacio tra le sopracciglia. «Pensi troppo. Se aggrotti la fronte così, presto ti verranno le rughe. E io non voglio un fidanzato rugoso.»

Arriccio le labbra vagamente sconfortato. Davvero non c'è niente che possa fare per Taehyung?

Cioè, lo so che è una storia vecchia ormai, ma il pensiero di quello che ha dovuto passare il mio ragazzo mi tormenta. Preso di mira da persone come Cedric Hale, che gli hanno rotto la macchinetta fotografica e l'hanno perseguitato con le loro accuse e prese in giro, ha perso più di un anno di lezioni, e anche di più.

Mentre il professore faceva finta di nulla e continuava ad insegnare tranquillo, lui-

«Potrebbe essere un po' egoista da parte mia, ma sono felice che tu l'abbia scoperto» mormora Taehyung, spezzando la linea ingarbugliata dei miei pensieri che stava correndo su un tracciato per niente piacevole. È felice? Per qualcosa che ho fatto io? Alzo lo sguardo su di lui, ma ha la testa bassa, e continua a parlare come se non gli fosse permesso fermarsi, o le parole rischierebbero di strozzarsi nella sua gola. «Vedi, in un certo senso mi ritengo più fortunato di Freed. Quando siamo stati scoperti e lui ha rinnegato la nostra relazione, lasciando che subissi da solo l'odio, non soltanto perché sono gay, anche perché mi ritenevano un bugiardo e un seduttore... Credevo che non avrei più voluto fidarmi di nessuno» racconta, e la rabbia nei confronti di Blaise Freed, Cedric Hale e chiunque altro abbia avuto un ruolo in tutto questo ritorna a montare nella mia testa, offuscandomi la mente. Voglio distruggerli. «Ma adesso ho te, Jungkook» dice poi, e il tono dolce con cui chiama il mio nome mi riscalda le ossa, «e non vorrei nient'altro. Mi hai dato quello che ho sempre desiderato, e continui a darmelo. Quando dici che mi ami, io ti credo, riesco a fidarmi di te, ciecamente.»

Non riesco più a distinguere le linee che disegnano il volto di Taehyung, ancora chino verso il materasso, e la sua immagine diventa un insieme di macchie colorate. Bellissime macchie colorate su cui vorrei posare le mani, ma so che non ha finito, e non mi è ancora concesso di toccarlo. Sbatto le palpebre così da rimettere a fuoco la figura al mio fianco, annacquata per un momento dalle grosse gocce salate che pizzicano nei miei occhi. «E lui invece continua a vivere nella menzogna, per paura del giudizio altrui. Non lo biasimo per la sua scelta, lo capisco fin troppo bene per poterlo fare. E mi dispiace per lui, perché si perde qualcosa di unico» spiega, finalmente girandosi a guardarmi. Mi si stringe il cuore quando mi accorgo che i suoi occhi sono diventati lucidi.

dear delivery boy [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora