13. Limiti

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Al mio risveglio, mi sento rinato. Non voglio dare credito a Taehyung e al suo massaggio per il fatto che la mia schiena non è più un rottame, e ho deciso di pensare che l'incidente di ieri sia dovuto soltanto ai postumi della febbre. Perché parliamoci chiaro, se fossi stato sano col cazzo che mi sarebbe venuta un'erez-

Non voglio neanche pensarci.

Come non detto. Quello è Taehyung? E viene verso di me? Oh, andiamo! Non posso sopportarlo già di prima mattina.

«Kookieee! Il mio ragazzo delle consegne preferito! Ti sono mancato?» domanda mettendomi un braccio attorno al collo. Mi scanso. Kookie?

«È Jungkook, prego. Ci siamo visti ieri, lasciami stare» bofonchio, irritato. Alzo lo sguardo, e mi accorgo del professor Freed.

«Quando sarai il mio ragazzo non vorrai più essere lasciato in pace da me» dice convinto. Lo guardo incredulo, ma so esattamente come chiudergli la bocca.

«Guarda là, Taehyung» replico, facendo cenno verso il docente di fotografia. «Quello è l'unico uomo per cui potrei pensare di diventare gay.»

Non lo penso realmente. Io, gay? Non succederà mai.

«Eww» risponde disgustato seguendo il mio sguardo, «quel vecchietto di Blaise?»

«Non è un vecchietto, non ha nemmeno quarant'anni» ribatto. «E lo preferisco comunque a te.»

Non mi rendo conto subito della situazione, sento soltanto due mani afferrarmi per le braccia e spingermi violentemente contro il muro, poi mi trovo il volto di Taehyung ad un centimetro dal mio.

«Prima o poi ti rimangerai queste parole, è una promessa» ringhia prima di lasciarmi andare, e per un momento la sua voce baritonale mi convince. Poi ovviamente torna ad essere un bambino viziato.

Taehyung si porta il suo malumore addosso fino all'aula del corso di fotografia, come fosse il suo vestito più bello, da mettere in mostra con ogni persona che incontra. Io cerco di non considerarlo, non ho voglia di star dietro ai suoi sbalzi d'umore. Ci mancava solo che si inventasse di essere geloso del mio professore preferito.

«Il tema del progetto sarà incentrato su due concetti complementari a vostra scelta. Possono essere oggetti fisici, oppure cose astratte, non ha importanza. Sarete voi a decidere i soggetti e dargli un significato. Il limite, come sempre, siete voi

Le parole del signor Freed come al solito mi colpiscono dritto al cuore. Come posso essere stato tanto fortunato non solo da nascere nel suo stesso periodo storico, ma addirittura da poterlo conoscere personalmente?

«Stai sbavando» commenta Taehyung acido. Lo ignoro, ma lui alza la mano, e il docente gli dà la parola.

«Se volessi scegliere il rancore come primo concetto?» domanda, la sfacciataggine fatta persona.

Il professore piega la testa di lato, poi sorride.

«Allora il signor Jeon dovrà impegnarsi a trovarne uno complementare» replica semplicemente, ma il mio partner continua a parlare.

«Ad esempio? Cosa potrebbe essere?» insiste. Alzo gli occhi al cielo, in questo momento vorrei tirargli un pugno in testa.

«Che ne pensi di "perdono"?» propone il signor Freed. Taehyung schiocca la lingua sul palato, insoddisfatto, e io gli lancio un'occhiata vittoriosa. Finalmente qualcuno che riesce a tenergli testa.

Quando si accorge del mio sorrisetto compiaciuto, la sua faccia si contorce in un'espressione delusa e irritata.

«Ridicolo» borbotta, prima di alzarsi e dirigersi verso l'uscita, sbattendo la porta quando se ne va.

dear delivery boy [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora