dear delivery boy [taekook]

43. Ti andrebbe di...

«Pronto?» farfuglio con la bocca impastata dal sonno.

«Accidenti, tesoro, pensavo di aver fatto i calcoli giusti con l'orario, ma non ti avrò svegliato?» domanda una voce che riconosco essere quella di mia madre, dall'altro capo del telefono.

Mi stropiccio gli occhi e lancio uno sguardo alla sveglia al lato del letto.

«No, tranquilla... Sono io che ho fatto tardi ieri sera, ma è mattina qui» la rassicuro trattenendo uno sbadiglio.

«Hai fatto festa?» indaga ridacchiando sotto ai baffi. Mi volto e poso gli occhi sulla testa riccioluta poggiata sul mio stomaco, un braccio che mi stringe saldamente per i fianchi, e sorrido. Taehyung dorme raggomitolato come un gattino addosso a me, la sua figura solitamente elegante trasformata nell'essere più disordinato e tenero che abbia mai visto.

«Uh... Più o meno» replico, accarezzando il capo del mio ragazzo. Dopo aver perso quattro volte, Taehyung ha deciso di saltarmi addosso per distrarmi dal videogioco e, beh, ci è riuscito. Quando siamo andati a dormire erano già le tre passate.

«Finalmente fai qualcosa che non sia lavorare o studiare» scherza lei. «Come sta il mio figlioletto preferito?»

«Mamma, sono letteralmente il tuo unico figlio» ribatto io, e sento Taehyung strusciare il naso sul mio petto nudo, svegliatosi probabilmente a causa della mia risata. «Sto bene, comunque» continuo, abbassando la voce per non infastidire il castano. «A casa è tutto okay?»

«Certo! Tuo padre mi ha portato fuori a cena per il nostro anniversario» mi racconta esaltata.

«Quindi mi stai chiamando per gongolare?» la schernisco io giocosamente, e la sento sbuffare. «Scherzo. Avete mangiato bene?»

«Ho mangiato un sacco di carne, poi siamo andati a bere e» si blocca per qualche secondo prima di continuare, «Yoo si è addormentato appena ha toccato il letto, sai che non regge bene l'alcol. Non come la sottoscritta» si vanta allegramente. «E io che pensavo di continuare la serata una volta a casa...»

«Non so se dovresti dirmi queste cose» ridacchio ancora, e questa volta Taehyung mugola, aprendo gli occhi.

«Come stanno i tuoi amici?» domanda mia madre. «Jimin e Yoongi vanno sempre d'accordo? E... Taehyung?»

«Stanno tutti bene» rispondo asciutto. Lei resta in attesa, e so cosa le interessa davvero sapere. «Per quanto riguarda Taehyung...» Il nominato alza lo sguardo su di me, confuso. Pondero la mia decisione per un momento, poi sorrido al mio fidanzato. «Perché non lo chiedi direttamente a lui? Te lo passo» dico tranquillo porgendo il telefono a Taehyung, che ora mi fissa con la bocca aperta. Prima di lasciare l'apparecchio al mio ragazzo, attendo l'urlo di mia madre, che non si fa attendere. Appena smette coi suoi versi, lascio ricadere il cellulare nelle mani di Taehyung, che lo afferra esitante.

«Seoyeon? B-buongiorno» balbetta imbarazzato. «Cioè, buona sera! Buona... notte?»

Non riesco a trattenermi dallo scoppiare a ridere nuovamente, Taehyung è spassoso. Lui mi tira una sberla sul braccio e riprende a parlare, più normalmente ora. Dopo un paio di minuti, però, si irrigidisce, e sbianca.

«Che c'è?» domando sottovoce, preoccupato. Mia madre non può avergli detto qualcosa di cattivo, vero? Taehyung scosta il telefono dall'orecchio e lo copre con una mano.

«Cosa le dico? Perché ho dormito da te?» chiede in apprensione, scatenando la mia ilarità. «Davvero, Jungkook, fatti sparire quel ghigno dalla faccia o giuro che-»

«Da' qua» lo interrompo, prendendogli il cellulare e attaccando il vivavoce.

«Mamma, io e Taehyung ci siamo messi insieme» la informo, gli occhi fissi sul mio fidanzato, prima di premere un polpastrello sull'uscita dell'audio, così da evitare di assordare sia me che lui quando mia madre riprende ad urlare. Nel frattempo osservo l'espressione incredula di Taehyung, che probabilmente vorrebbe gridare come sta facendo mamma ma non ha le capacità mentali per farlo. Forse avrei dovuto avvertirlo, che glielo avrei detto, ma non posso farci nulla, le parole sono uscite da sole dalla mia bocca, e onestamente non me ne pento neanche un po'.