70. Cose per cui festeggiare

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«Si può sapere cosa diavolo hai fatto per tutto questo tempo?!»

Il tono di Namjoon voleva essere di rimprovero, ma non riesce a nascondere il sollievo di riavere il suo amico indietro sano e salvo.

«Sei pelle e ossa, cazzo!» sbotta Seokjin, pizzicando una guancia di Taehyung. «Hai mangiato, almeno?»

Taehyung sbuffa. «Speravo di farlo adesso, se mi lasciaste un momento in pace» borbotta, incrociando le braccia.

«Eh no, signorino! Ci hai fatto morire di preoccupazione» replica Hoseok. «Il minimo che puoi fare ora è sorbirti la ramanzina che ti stiamo facendo.»

Il mio fidanzato si lascia sprofondare sul divano.

«Non sono una donzella in difficoltà, avevo tutto sotto controllo...»

«"Tutto sotto controllo" un paio di palle, Taehyung.»

Tutti quanti ci blocchiamo per un momento, persino i miei genitori, che dopo poco si defilano in cucina per riscaldare qualcosa da farci mettere sotto i denti – la scusa che usano per lasciarci discutere in pace. Quando qualcuno dei nostri amici chiama Taehyung con il nome intero, in genere vuol dire che la faccenda è seria. Se a farlo è Trey, poi...

«Ci hai lasciato un solo messaggio e sei sparito per due settimane senza darci notizie, ora torni ridotto così» esclama, indicando la figura dell'amico per intero con un braccio, «e ti aspetti che ti crediamo quando dici che avevi tutto sotto controllo?»

Taehyung si stringe nelle spalle. Non può ribattere. Certo, non è dimagrito così tanto come lamentano loro, e se lo avessero fatto parlare subito lui si sarebbe spiegato subito, ma il modo in cui ha risposto fino ad ora alle domande, come se l'essersene andato per tutto questo tempo fosse una cosa da poco, come se la loro preoccupazione non fosse giustificata, sicuramente li ha feriti. E lui lo sa. Per questo sta prendendo un respiro profondo ora, e temporeggia guardandosi le mani strette in grembo.

«Allora, dove sei stato?» lo interroga il biondo, calmandosi quando si rende conto che Taehyung è pentito.

Come richiamati dal cambio dei toni, i miei genitori ritornano in sala, mia madre con un paio di ciotole in mano, mio padre con le posate.

«Tieni, Taehyungie. Non è piccante» dice mamma, facendo un occhiolino al mio ragazzo nel porgergli la ciotola, che lui afferra in fretta.

«Grazie, Seoyeon, grazie, Yoojoon» risponde lui con un sorriso, prendendo anche bacchette e bicchiere.

«Io... potrei aver comprato una baita» mormora poi, le guance imporporate dall'imbarazzo. Ora non gli sembra più un'idea così geniale, eh?

«Hai comprato una baita?!» gli fa eco Seokjin, incredulo. «Ma come-»

«Aspetta» lo interrompe Yoongi. «Intendi quella baita?»

Taehyung alza lo sguardo sul mio migliore amico, e annuisce, nascondendo il volto dietro alla ciotola.

«"Quella"... Intendi quella baita?!»

Yoongi sospira. «Sì, Chim. Quella dove andavamo con Kook di solito» spiega pazientemente al fidanzato, ancora scioccato.

«Come hai convinto il vecchio a vendertela?» indaga Jimin.

«Quanto cazzo hai speso per comprare una baita?!» Trey sembra persino più sconvolto, nemmeno cerca di nascondere lo stupore mentre dà voce alla domanda che mi son posto anche io questa mattina.

«Non... Non molto. Abbiamo fatto un accordo, io e il signor Newton. Praticamente me l'ha regalata» borbotta Taehyung, sperando di giustificare la sua decisione e senza rispondere sul serio.

dear delivery boy [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora