39. Ex fidanzato

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Dopo aver avuto l'approvazione - seppur con riserva - di Seokjin, e pronto a dimostrare che la sua fiducia è ben riposta, pensavo che avremmo raggiunto le altre tappe senza fatica.

Sì, parlo del sesso.

Invece, non abbiamo avuto grandi occasioni, tra lo studio e il lavoro, e sto andando via di testa. Soprattutto perché io e Taehyung ci vediamo comunque abbastanza spesso, e a lui piace stuzzicarmi.

Anche adesso, in aula. La sua mano, sotto al bancone, sta ininterrottamente accarezzando la mia coscia, scivolando ogni volta più vicino al mio inguine, mentre il suo volto non tradisce nessuna emozione, come se stesse tranquillamente seguendo la lezione di Freed.

«Cosa stai facendo?» sibilo cercando di trattenermi dall'alzarmi e saltargli addosso. Dio, quanto me lo sta rendendo difficile!

«Non faccio nulla» replica lui, con un ghigno soddisfatto, continuando a carezzarmi. Io afferro la sua mano, e intreccio le nostre dita per arrestare i suoi movimenti.

«Non qui» ringhio allontanandolo dal cavallo dei miei pantaloni. «Vieni da me più tardi» suggerisco, lasciando intendere che potrà divertirsi quanto gli pare.

«Ma io ti voglio toccare ora» si lamenta.

«E io voglio seguire la lezione di fotografia.»

Lui stacca bruscamente la mano dalla mia e la riporta sul banco, imbronciato.

Appoggia la fronte sul suo quaderno e si gira a guardarmi, la guancia premuta sulle pagine scarabocchiate.

«Preferisci me o Blaise?» domanda, e se un tempo l'avrei trovato scocciante, ora mi sembra la creatura più adorabile dell'universo. Faccio finta di pensarci per un momento, ma quando, prima che si volti dall'altra parte dandomi le spalle, vedo il suo sguardo oscurarsi dall'apprensione, decido che l'ho preso in giro abbastanza. Allungo il braccio e gli carezzo la testa, incapace di controllare i miei movimenti.

«Te, Taehyung. Preferisco te» dico con un filo di voce, consapevole di quanto vere siano queste parole.

Lui si rizza sul posto, sorpreso solo per un secondo, poi si alza dalla sua sedia e scende la scalinata, raggiungendo la porta. Si gira verso di me e mi fa l'occhiolino, ignorando bellamente il professore che gli ha lanciato uno sguardo interrogativo, prima di andarsene dall'aula.

Non mi do il tempo di riflettere, raccolgo le mie cose e le butto alla rinfusa nella borsa. Dopo aver raccattato anche la sua e aver raggiunto la cattedra, chiedo frettolosamente scusa al docente, inventandomi una balla che giustifichi sia me che Taehyung, e prima ancora di ricevere il suo consenso ho un piede fuori dalla porta.

Vorrei dire di aver avuto qualche ripensamento, ma in questo momento non me ne frega assolutamente nulla, né del signor Freed, né della fotografia.

Non mi preoccupo del fatto che sto saltando la lezione mentre seguo Taehyung nel corridoio, fino al bagno.

Non mi interessa niente, se non del ragazzo davanti a me che mi sfida con lo sguardo a fare un passo avanti, la risata soffocata dal palmo della sua mano.

Stai giocando con il fuoco, tesoro.

Lo raggiungo con lunghe falcate e lo afferro per le spalle, spingendolo dentro a una cabina e richiudendo la porta dietro di me.

Lo premo contro al muro, avventandomi immediatamente sulle sue labbra.

«Vuoi farci cacciare dal corso?» borbotto tra un bacio e l'altro.

«Figurati se Blaise caccia i suoi allievi migliori» ribatte lui, la voce strozzata a causa delle mie mani che stanno vagando sotto alla sua maglia. Gli strizzo i capezzoli, e lui si ritrova a mordersi le labbra per nascondere i gemiti quando spingo la mia gamba in mezzo alle sue cosce. Mentre con una mano continuo a giocare col suo bottoncino rosa, con l'altra scendo, ma appena sente che la sto infilando dentro i suoi pantaloni mi stringe il polso tra le dita e mi guida dietro, verso il suo sedere. Vorrei ribellarmi, ma non posso costringerlo a fare qualcosa che non gli va, quindi decido di stringere le sue natiche e godermi i suoi ansiti contro il mio orecchio.

dear delivery boy [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora