Pensavo di passare il mio giorno libero a fare quello che faccio normalmente in una giornata di lavoro? No.
Eppure, eccomi qua, a caricare in macchina scatoloni pieni di alcolici. In un primo momento, mi sono chiesto se Hoseok avesse in mente di invitare tutto il campus - dalle dimensioni della sua casa probabilmente sarebbe anche fattibile - ma preferisco non conoscere la risposta.
Ormai ho detto che ci andrò, non posso tirarmi indietro.
E ovviamente non potevo rifiutarmi, dopo che mi ero proposto volontario per dargli una mano con i preparativi.
Dopo aver trascinato l'ennesima cassa di birra nel bagagliaio, mi appoggio al bancone, prendendomi un attimo per riposare. Davanti a me, Taehyung che chiacchiera con Seokjin, o meglio, che cerca di convincerlo a farsi prestare il suo impianto musicale, microfoni compresi. Non mi stupirei neanche se ci riuscisse. Dopotutto, Taehyung ottiene tutto ciò che desidera.
Eccezion fatta per il sottoscritto, ovviamente.
Qualcuno mi appoggia la mano sulla spalla, e mi volto.
«Oh! Ma allora sei davvero il suo ragazzo!» esclama quello che riconosco essere il barista di nome Kevin. Con la luce normale e a questa distanza mi posso rendere conto di quanto sia effettivamente bello. I capelli tinti di viola, lisciati all'indietro, la pelle chiara senza imperfezioni sul volto perfettamente ovale... Seokjin non ha scelto i ragazzi del suo personale soltanto per le loro capacità, suppongo.
Non faccio in tempo a rispondergli, perché mi attacca subito con una domanda.
«Quindi... Fin dove sei arrivato con Taehyung?» mi domanda, appoggiandosi al bancone. «Te lo sei già portato a letto, o siete ancora ai preliminari? Non sembri un tipo paziente, però.»
Lo guardo stralunato. «Io e Taehyung non abbiamo fatto né faremo nulla.»
«Insisti ancora sul fatto di essere etero? Bello, l'hai guardato, almeno? Metti da parte i tuoi preconcetti. Anche io me lo farei.»
Seguo il suo sguardo, che è piantato sul culo di Taehyung.
«Beh, io no» dico soltanto, cercando di ignorare il bisogno di frappormi tra lui e il ragazzo che ora sta afferrando l'attrezzatura che aveva richiesto. Lo farei solo per rispetto, nient'altro.
«Povero Tae. Lo consolerò io, quando gli si spezzerà il cuore. Anche se capisco quello che intende. Insomma, quelle cosce sono uno spettacolo. Mi farei volentieri mettere al muro da uno come te» commenta, percorrendo ogni centimetro del mio corpo con gli occhi e facendomi venire i brividi.
«Tu- non avevi detto che ti faresti Taehyung? Non penserai che mi lascerei-»
«Ah, no. A differenza di voi ragazzini che non sapete godervi la vita, non ho un ruolo fisso. Per questo, se dovessi cambiare idea sui tuoi gusti... Sono versatile» spiega Kevin facendomi l'occhiolino.
Alzo un sopracciglio. Il suo tono scherzoso ha cancellato la mia inquietudine e ho capito che mi sta prendendo in giro, ma sto ancora cercando di assimilare la sua affermazione.
«Vuol dire che sta sia sopra che sotto, che gli piace sia metterlo che prender-»
«Taehyung!» lo riprendo, imbarazzato. «Ci sono arrivato, grazie.»
«Ma te l'ho già detto, lui è prenotato» ringhia il mio compagno di corso, posandomi una mano sul petto, che non esito a togliermi di dosso, «quindi scordatelo.»
Vorrei ricordargli che non sono "prenotato", ma per un momento sono ammutolito dal suo tono minaccioso.
«Tranquillo, tigre, nessuno ti ruba il fidanzatino» ridacchia Kevin, e ormai non ho più le forze per smentire la cosa.
STAI LEGGENDO
dear delivery boy [taekook]
FanfictionJungkook consegna un pacco ad un ragazzo moooolto infastidito che non vuole pagare il dazio doganale, perché sostiene di averlo già fatto. 📦📦📦 taekook AU ATTENZIONE! Presenza di smut~ top!kook bottom!tae coppie secondarie: yoonmin, probabili acce...