AMBER
Davanti ai miei occhi, un'immensa distesa verde, con tantissime sedie disposte l'una accanto all'altra, per ospitare le famiglie dei neodiplomati. Che guardano di fronte ad un palco allestito, che permetterà, uno alla volta, agli studenti di ottenere il diploma.
Oggi è il giorno tanto atteso, io Amber, insieme alle mie quattro amiche, stiamo per diplomarci.
È il mese di giugno, e fa un caldo bestiale, ma questo non vieta di indossare le classiche toghe con il copricapo "il tocco".Dopo qualche minuto, noto che sul palco sta salendo il nostro rettore, che con fare disinvolto e anche un po' emozionato, espone al pubblico la soddisfazione e l'orgoglio degli studenti di quella scuola.
Dopo vari elogi, finalmente, giunge il momento della consegna dei diplomi.Vengono appellati, tutti i nomi, dei ragazzi che quel giorno si sono diplomati. Quando finalmente sento chiamare il mio, avanzo emozionata a ritirare la pergamena arrotolata fermata da un nastro rosso. Lo stesso accade alle mie amiche e a tutti i restanti diplomandi.
Con il diploma in mano, torno a sedermi come tutti gli altri.
Alla fine di tutto il discorso, prima di andarcene, ci liberiamo dal copricapo e lo lanciamo in aria, come buono augurio.
« E STASERA! FESTA! » esulto.Io e le mie amiche, formiamo un cerchio, tenendoci per mano, soddisfatte per aver ottenuto il successo e allo stesso tempo eccitate per l'evento che si terrà stasera e potremo condividere la nostra felicità e la nostra gioia con i nostri rispettivi ragazzi.
Prima di salire in macchina, ci facciamo dei selfie, con il diploma in mano, tutt'e cinque insieme; anche con le nostre famiglie.
Subito dopo, ci liberiamo delle toghe; perché troppo pesanti.Giunte a casa, corriamo nelle nostre camere ad indossare il costume da bagno per poi subito dopo tuffarci in spiaggia, senza dimenticare di portare con noi, alcuni sandwich.
Avvisiamo i nostri genitori, che quel giorno non avremmo pranzato a casa e loro capiscono, che preferiamo la spiaggia con il caldo che fa.
Mio padre allora, mi comunica:
« Va bene, al ristorante ci andremo domani!» afferma, sorridendo.
« Ti ringrazio papà, per aver compreso! » gli lascio un frettoloso bacio sulla guancia per poi correre verso l'ingresso, raggiungere le mie amiche e subito dopo, avvio il motore e via destinazione mare.Quel momento paradisiaco, serve a scrollarci di dosso tutto l'anno scolastico e lo stress accumulato per lo studio. In acqua giochiamo a schizzarci e subito dopo decidiamo di sdraiarci sui nostri teli, a prendere una meritata tintarella.
Lauren, mentre si spalma la lozione solare sul corpo, afferma:
« Così stasera, saremo bellissime e abbrozzantissime. E i colori dei nostri abiti sfavileranno! »
I suoi occhi castani, sotto i caldi raggi del sole brillano di gioia e i suoi lunghi capelli rosa fluo, sferzati da una leggera brezza di vento alla luce del sole, risaltano ancora di più.Come Lauren, anche noi ci spalmiamo l'abbronzante.
La mattinata trascorre, fra tuffi in mare e distese al sole. Ogni tanto davamo un occhiata ai nostri cellulari, per constatare se sul display arrivasse qualche notifica. Ma invece sulla schermata non sembra spuntare alcun messaggio da WhatsApp. Pensiamo;
" Sicuramente lavoreranno."
Essendosi diplomati qualche anno prima di noi.Trascorrono tre ore, decidiamo di ritornare a casa, per prepararci al grande evento di stasera.
Una alla volta entriamo in doccia. Le mie amiche, si sono trasferite da me, da qualche mese. Siamo andate a vivere tutte insieme, a diciassette anni e mezzo.
Ognuna di noi è intenta ai preparativi, chi si trucca, chi acconcia i capelli, chi controlla l'abito, per vedere che non ci siano imperfezioni o abbia bisogno di qualche botta di ferro da stiro; oppure qualcuna intenta a scegliere i gioielli e gli accessori da indossare.
Alla fine, dopo questa "grande impresa" siamo tutte pronte.« Ho telefonato ad Alek, per sapere a che ora vengono a prenderci, ma non mi ha risposto! Gli mando un messaggio, per saperlo! Sperando che risponda» ci informa April, brontolando, scostandosi una ciocca di capelli dal viso.
Dopo mezz'ora, tutte agghindate, attendiamo invano il messaggio di risposta, mandato da April.
Trascorsi altri dieci minuti, spazientita, afferro le chiavi della macchina, sbottando infervorata:
« Andiamo noi! Se attendiamo ancora, passiamo la serata a casa! »Ci infiliamo in macchina, dirigendoci al luogo della festa. Una volta lì, ci investe il caos totale. Rombi di macchine e moto, chiasso di ragazzi che si immettono nella calca della folla. La villa dove si svolge l'evento è enorme; il proprietario è il padre di Colin, il ragazzo di Josie. Che essendo un uomo d'affari, non c'è mai e quindi, lascia tutto nelle mani del figlio. Anche pur sapendo che è parecchio irresponsabile, per la giovane età.
Accediamo all'interno, con molta difficoltà. Riusciamo ad addentrarci e nel frattempo, cercare con gli occhi qualcuno dei nostri ragazzi.
Josie avvista Alek, e avvisa April e poi mano a mano, vediamo avvicinarsi anche Colin e gli altri. Li raggiungiamo e subito April, con la vocina smielata gli fa notare:
« Alek, ti ho mandato un messaggio, non l'hai visto?! »
Lui risponde con aria innocente:
« No, tesoro, e che a volte non mi funziona!»
« Va bene, ok! Mi fai ballare? » volgendo lo sguardo altrove, esaltando un profondo sospiro. Continuano a ronzarmi per la testa, moltissimi dubbi. Fino ad ora, non aveva mai usato questo genere di atteggianento nei suoi confronti.
« Certo, principessa! » risponde scherzosamente."Il suo comportamento non mi è chiaro, però, April ne è innamorata... quindi."
Mi sento cingere i fianchi, e Francis mi trascina in pista. Tutte lo coppie di quel momento iniziano le danze.
Dopo il primo lento, si distanziano da noi, con una scusa, uno dopo l'altro.Passati cinque minuti, spazientita dalla situazione, decido di andare a cercarlo. Mi incammino portandomi verso l'esterno della villa e da tutta quella confusione.
Un enorme parco, illuminato solo da torce da giardino; tutt'intorno alla villa. Attraverso una grande fontana, raggiungo il gazebo, e da lì odo provenire dei lamenti alquanto sospetti. Di solito, non origlio una coppia che sta facendo sesso, ma trattandosi del fatto che i nostri ragazzi sono scomparsi, ho la sensazione che sia uno di loro.Mi avvicino di soppiatto e la luce fioca delle torce, e della luna mi rivelano le figure di due ragazzi: un ragazzo e una ragazza, si trovano in atteggiamenti apparentemente intimi e il ragazzo guarda caso, è Francis. Quando si accorge di me, velocemente si ricompone, cercando di raggiungermi, latrando:
« Amber, per favore, perdonami! È stata lei che mi ha provocato! »
Da lontano sento pronunciare la frase:
« Figlio di puttana! »
Lui, sempre correndomi dietro, mentre io avanzo imperterrita a volermene andare al più presto da quel luogo, esclama:
« Ti giuro, che non accadrà più! »Mi arresto di colpo, voltandomi verso di lui, annunciando cinicamente, con sguardo glaciale:
« Certo che non accadrà mai più! Perché da questo momento io e te, abbiamo chiuso! »
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NEVER ENDING STORY (IN CORSO)
FantasyQuesto sembra essere l'introduzione o la descrizione di un romanzo o di una serie di racconti. Si tratta di una storia di amicizia tra cinque ragazze che si stanno preparando per il loro ballo di fine anno dopo aver appena completato il loro diploma...