Chapter 68 - At The Wrong Time

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"Ho come la sensazione che qui, c'è sotto qualcosa. Anche se non ho ancora ben capito, cosa possano nascondermi entrambi.
Ma se i miei dubbi non sono infondati, voglio vederci chiaro su questa storia.
Spero comunque, di sbagliarmi e che magari Heather è soltanto stressata per il periodo che ha dovuto sopportare.
Sicuramente mentre mi trovavo in coma, sarà stata in ansia per tutto il tempo. Il mio amico le è stato molto vicino e in quel frangente, hanno acquistato più confidenza e tanta complicità, rispetto alle prime volte che hanno avuto l'opportunità di incontrarsi.
Ad esempio, al matrimonio di Jeff, Clyde e Heather, anche se ogni tanto scambiavano quattro chiacchiere, non sembravano affatto come sono adesso.

Entrambi hanno sempre avuto un rapporto amichevole, ma non si erano mai affiatati fino a questo punto.

Devo ammettere che la cosa, non mi rende molto felice. Non che sia geloso del mio migliore amico o che non mi fido di Heather, ma sinceramente non mi aspettavo tutta questa complicità in un attimo.

Tutta questa vicenda è alquanto strana. Continuo a nutrire il sentore, che i miei amici mi stiano nascondendo qualcosa. Fino ad ora, Clyde, non si era mai comportato così stranamente nei miei confronti.
Non capisco perché, mi fissa con quegli occhi colmi di tristezza e sorride forzatamente, come se stesse facendo del male sia a me che a sé stesso.
Vorrei tanto riuscire a leggere nella sua mente, che cosa sta ricavando in questo momento. Ma stranamente, non riesco a farlo. È come se volesse celare i suoi pensieri e impedirmi di venire a conoscenza di qualcosa. "

Ho scoperto di avere il dono di leggere nel pensiero, a soli quattro anni. Riuscivo sempre a decifrare qualsiasi pensiero vagasse nella mente di Clyde. Come me, anche lui ha la capacità di leggere nel pensiero.
Siamo soltanto noi due, gli unici ad avere questo dono. Come se fossimo fratelli di sangue.
Suor Christine, ha raccontato di averci trovato davanti l'ingresso della cappella; in una gelida notte di dicembre. Entrambi eravamo avvolti nei fagottini di pregiata stoffa, con uno stemma reale. Perciò presumo, che le mie supposizioni possano essere vere. Io e Clyde, potremmo essere fratelli e appartenere a una famiglia reale.

Ma allora, se così fosse, perché nostra madre ci avrebbe abbandonato? Perché è stata costretta, oppure per altre ragioni?
I nostri nomi ci sono stati dati dalle suore dell'orfanotrofio, in realtà Robert, non sarà il mio vero nome.
Come anche Clyde e gli altri miei amici.

Osservo il mio riflesso allo specchio, mentre mi premuro con cura a spalmare del gel sulle punte dei capelli, per tenerli sempre dritti e composti.
Sospiro, ponendomi la domanda varie volte.
I miei occhi castani, tendenti al rosso sangue, sembrano assorti a fissare la mia immagine, con lo sguardo angoscioso.
« Chi sono io? » mi domando, osservando i lineamenti del mio viso.
Successivamente, mi accingo a vestirmi; opto per un semplice outfit casual, camicia bianca sagomata, pantaloni neri e scarpe nere lucide ai piedi.
Un paio di gocce del mio profumo Sauvage e mi conduco verso il saloncino.

Heather e Clyde, per tutto il tempo che ho dedicato a prepararmi, sono rimasti come li avevo lasciati. Sono seduti comodamente sul divano, mentre chiacchierano amichevolmente e sorseggiano di tanto in tanto, il loro caffè.
Infastidito dalla situazione, dando un colpetto di tosse in cenno di contrarietà esalo sbuffando, cercando invano di nascondere il mio reale stato d'animo al mio amico:
« Clyde, sei ancora qui?! Non hai da fare!? Perché io e Heather, invece, dobbiamo uscire tra poco! » affermo digrignando i denti.
« Perché, sei infastidito dalla mia presenza... Robert? » domanda innocentemente, allargando le braccia in segno di offesa.
« Perché dovrei essere infastidito, dalla tua presenza?! » gli chiedo, ammiccando un sorriso sarcastico.

« Dimmelo tu » controbatte, fissandomi con sguardo di sfida.
« Non è affatto come credi tu, è solo che adesso che mi sono ripreso, vorrei passare del tempo con la mia donna. Non ti pare che ne abbia il diritto?! » puntualizzo iroso.
« Sì, certo che sì, ma se dovrete sposarvi subito, non sarebbe consigliabile vederla. Porta male! » persevera imperterrito.
« Beh, non hai tutti i torti...
D'accordo, allora questa sera, faremo addio al celibato e domani mattina celebreremo il nostro matrimonio nella villa dei Wilson, se il suocero del nostro amico ce lo permette. Nel frattempo, accompagna Heather a casa e dopo ci ritroviamo al solito posto » gli comunico.
Clyde, sorride, mentre si eleva dalla seduta e insieme a Heather, raggiunge l'uscio.
« Ok, Robert, ci vediamo fra poco allora! » dichiara fermamente.

Senza enunciare altra parola, limitandomi soltanto ad osservarli, subito dopo, raggiungo la mia auto parcheggiata sul vialetto.
I timidi raggi di un sole pomeridiano, mi investono.
Per un attimo, rimango immobile a godermi la freschezza di questo istante e il piacevole chiarore del sole, sfiorare i tratti del mio profilo.
" Clyde, non è come sempre. Lo intuisco dal suo sguardo. Continuo ad avere quella strana e inspiegabile sensazione, che mi attanaglia le viscere.

Se veramente Heather, si fosse innamorata di Clyde? O che magari, ciò che mi è stato detto, è soltanto una menzogna? "

Senza pensarci oltre, mi avvicino alla mia vettura, salgo a bordo e avvio il motore.

CLYDE

Sopraggiungiamo sul luogo predestinato. Accosto la vettura sul vialetto per permettere a Angie, di scendere dall'auto.
Sta per aprire lo sportello ma improvvisamente, si arresta di colpo e si volta verso di me.
I suoi occhi ambrati, mi fissano in attesa di vedere un cenno da parte mia.
La guardo intensamente negli occhi, prendendo le sue mani nelle mie e in quel frangente le mie labbra si scontrano con le sue.
« Non posso più nascondere ciò che provo per te! » affermo affannosamente, tra uno schiocco di bacio a un altro.
« Ti amo Clyde! » enuncia con flebile voce, prendendo il mio viso con entrambe le mani.
« Mi dispiace per Robert, ma non possiamo rinunciare a noi! » di rimando rispondo, con la tristezza nel cuore, senza distogliere il mio sguardo da lei.
La stringo fortemente tra le mie braccia, lasciandole un candido bacio sulla fronte.

"Vorrei che questo meraviglioso momento, non finisse mai.
Come se non volessi tornare più alla ragione.
Ho paura di dire la verità a Robert, ma dovremo farlo, per il nostro amore.
Angie è troppo importante per me. Immaginarla accanto a lui, mi rende alquanto adirato.
Spero che realizzi al più presto la realtà, che intuisca che quella ragazza non è la sua Heather. Magari, dovrebbe tornargli la memoria e fargli ricordare il giorno in cui hanno assassinato Heather. Anche se questo sarà troppo doloroso per lui."

« Come faremo Clyde, adesso!? Dobbiamo continuare questa farsa, oppure dirgli la verità? » domanda Angie, mentre i suoi occhi luccicano e si colmano di lacrime.
« Non possiamo dirglielo così, tutto d'un fiato. Potrebbe sconvolgersi e tornare allo stato catatonico in cui si era ridotto. Dobbiamo trovare il momento propizio e le parole giuste, prima di agire con il cuore, dobbiamo farlo con la testa! » le faccio notare.
« Ma per quanto tempo dovrà durare ancora!? »
« Non lo so, amore mio, ma ti prometto che gli diremo tutto a tempo debito! »

NEVER ENDING STORY (IN CORSO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora