Chapter 2 - The Evening Continues

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Accorgendomi che i mugugnii, che provenivano da una parte del giardino erano di Francis, con una ragazza; decido di andarmene. Mentre lui tenta di scusarsi rincorrendomi.
Tornata dentro la mischia, mi affretto a cercare le mie amiche e con mia "sorpresa" noto che anche April, sia impaziente di andarsene.
Subito dopo viene a raggiungerci Mirna, anche lei la pensa come April.
Usciamo, ci mettiamo in macchina e andiamo via.
Dopo vari chilometri, arresto l'auto in uno spiazzale e chiedo ad April che è seduta accanto a me, sul sedile passeggero:
« April, a te che cosa è successo che anche tu, te ne sei voluta andare? »

« Vi ricordate, quando avevo le mani appiccicose dal ponche? Ebbene, mentre andavo a lavarle, ho sentito dei lamenti, nella stanza accanto. Uscendo dal bagno, credendo che fosse qualcuno che stesse male, sono andata a bussare, ma non ha risposto nessuno. Quando ho aperto la porta, ho visto quel bastardo di Alek, con una ragazza. Quando lui, si è accorto di me, si è precipitato a darmi spiegazioni. Ma io non ho voluto sentire niente e gli ho chiuso la porta, schiacciandogli un piede. E il resto lo sapete! »
Quando chiedo a Mirna, mi risponde una cosa simile.
Nel frattempo, notiamo che Josie è silenziosa, e allora immaginiamo che anche a lei, deve essere capitata una cosa analoga.
A quel punto ci diciamo:
« I nostri ex ragazzi, sono dei gran bastardi! E non dobbiamo sprecare nessuna lacrima per loro, quindi siamo uscite per divertirci... Proseguiremo a farlo! Adesso ce ne andiamo in un locale e continuiamo la festa per conto nostro! »

Infatti, la prima cosa che faccio; scendo dalla vettura e tiro giù la cappotte. Subito dopo risalgo, metto la musica a tutto volume e via per le strade di New York, a pensare di infilarci in uno dei locali.

Mentre percorriamo le strade illuminate, dai fari delle altre vetture e dei negozi e locali ancora aperti, attira la mia attenzione la luce colorata di un locale, dal nome "Flashdance".
Esclamo gridando dalla gioia:
« GUARDATE LÌ, RAGAZZE! QUEL LOCALE CI STA CHIAMANDO! ANDIAMO! »
Siamo tutte pronte e gasate. Ci infiliamo in questo posto. Già entrando, notiamo molti ragazzi che ballano, ridono e bevono.

Mi distanzio un secondo dalle mie amiche, pregandole di attendermi, e chiedo alla barista, che tipo di bevande servono, lei mi risponde:
« Quello che vuoi, dall'alcolico, all'analcolico» la ragazza dai capelli biondo platino, raccolti in uno chignon sulla testa, dagli occhi ambrati e carnagione chiarissima; mi fa notare che in quel locale servono qualsiasi cosa.

Ordino cinque birre e dico alla ragazza di farmele portare al tavolo. Raggiungo le mie amiche e cerchiamo un posto dove sederci.
Quando lo troviamo ci accomodiamo e intanto che attendiamo la nostra ordinazione, osserviamo i ragazzi ballare in pista, sotto i riflettori che emettono luci psichedeliche. Senza distogliere lo sguardo dall'obiettivo, propongo alle mie amiche di gettarci anche noi nella mischia e di lasciarci alle spalle lo sgradevole episodio avvenuto poco prima.
Nessuna delle quattro, sembra non averne alcuna voglia, nonostante non siano giù di morale, preferiscono rimanere sedute a chiacchierare.
April, increspando le labbra in un sorriso amichevole, afferma:
« Al momento, non ho proprio tanta voglia di ballare. Se tu invece, vuoi farlo, vai pure a scatenarti. Non preoccuparti per noi! »

Mi alzo dal divano di raso rosso, e a ritmo di musica avanzo verso la pista.
I colori fluorescenti dei faretti, che adornano la sala, mi investono immediatamente.
La musica che avvolge l'atmosfera, "Open " dei "Threelights," mi provoca un emozione fortissima, a tal punto da perdermi tra le note di quella canzone e cominciare a ballare.

Mi lascio trasportare da questa fantastica sensazione, scatenandomi con sfrenatezza sulla pista. Volteggio su me stessa, agitando le mani verso l'alto.
Ancheggio i fianchi con movimenti lenti e sensuali.
Sentendomi osservata, di scatto mi volto, notando di essere eccepita da un bel ragazzo; capelli rossi raccolti in una coda lunga, occhi viola tonalizzato dal blu. Abbigliato da una camicia rosa, gilet e pantaloni blu notte; dal fisico prestante.
Continua a tenere lo sguardo fisso su di me, squadrandomi da capo a piedi, abbozzando un sorriso, poggiato al bancone dell'angolo bar.

NEVER ENDING STORY (IN CORSO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora