« J- Julian?! »
Esclama incredula accorgendosi della mia presenza, voltandosi di scatto verso di me, con la pioggia che batte al suolo, inumidendo l'asfalto.
Mi precipito a scendere dalla mia auto, premurandomi a prenderla tra le mie braccia la rimprovero:
« Come ti è venuto in mente di inoltrarti in questo orario, tra le strade di Londra tutta sola!? Sai meglio di me, che in ogni angolo della città si nascondono moltissimi malintenzionati! »
Lei senza pronunciare alcuna frase, mi fissa lungamente negli occhi, osservando ogni mio movimento.La induco a salire sulla vettura, mentre io mi libero della mia camicia, posandola addosso alle sue spalle ( per ripararla dal freddo).
« ... Grazie... Julian di essere gentile con me, anche se non me lo merito! »
Proclama volgendo lo sguardo verso il basso.
« Smettila di dire queste sciocchezze, comunque avresti potuto metterti qualcosa di pesante, visto che è venuto a piovere. Sei stata un irresponsabile ad uscire sprovvista di giubbotto, con solo indosso un maglioncino »La invito a salire sul sedile anteriore, mentre io apro il portabagagli per cercare un plaid.
Fortunatamente riesco a trovare (quello usato la notte scorsa per il campeggio).
Delicatamente lo sistemo su di lei, che prontamente se lo stringe fortemente al suo petto, mentre trema dai forti brividi di freddo che la possiedono in questo momento.
"Incosciente, avrebbe potuto prendersi una polmonite, se fosse ancora rimasta sotto la pioggia. Menomale che ho preso la scorciatoia per avviarmi a casa, sennò non sarebbe stata così fortunata da trovarla."Una volta essermi assicurato che April avesse tutto ciò di cui ha bisogno, mi appresto ad avviare il motore e dirigerci a casa mia.
Durante il tragitto dando uno sguardo allo specchietto retrovisore, per osservarla le chiedo:
« Posso sapere il motivo per il quale eri lì? »
Si schiarisce la voce e poi con tono flebile asserisce:
« Ho litigato con le mie amiche. In particolare con Amber, così mi sono innervosita e ho deciso di uscire fuori a prendere una boccata d'aria e schiarirmi le idee, ma proprio in quel momento il tempo è mutato improvvisamente! »
Afferma tristemente, tenendo strettamente il plaid rosso a sè, emettendo un "brrr."Dopo pochi metri, finalmente giungiamo a destinazione ( nella mia "umile dimora").
Aiuto a far scendere la ragazza dalla vettura e decido di prenderla nuovamente tra le braccia ( come fosse una sposa) e la conduco all'interno della mia abitazione.
La poggio sopra il divano bianco in pelle lucida, e dopo mi porto nuovamente fuori in giardino, per parcheggiare la mia auto in garage e successivamente rincaso.
« Vado a prepararti qualcosa di caldo e ad accendere i riscaldamenti! Tu intanto, vai a farti una doccia calda, l'asciugamano è nell'armadietto del bagno, fai come fossi a casa tua. Io nel frattempo, ti preparo qualcosa»Mi domanda interrogativa, elevandosi dal divano:
« Dov'è il bagno? »
« Prosegui in fondo a sinistra e dirigiti lungo quel corridoio! »
Le faccio notare osservando l'ampio corridoio dalla pavimentazione parquet scura; dalle pareti tinteggiate grigio perla lucide.
April si immette nel corridoio e si dirige nella stanza da bagno.Per quel frangente che rimane sotto la doccia, mi accingo a prepararle qualcosa di caldo e consistente, ( per prevenire la febbre, decido di cucinarle brodo vegetale, con una spolverata di peperoncino).
Poggio il piatto con la pietanza scottante sopra il tavolo, attendendo che esca dalla doccia.
Dopo qualche oretta, odo alle mie orecchie il rumore dell'apertura del box doccia, ( April sta per uscire). Infatti, mi raggiunge subitaneamente mentre è ancora intenta a legare attorno a sé la cintura, dell'accappatoio bianco.
« Siediti, ti ho appena preparato qualcosa di caldo. Così ti riscaldi! »
La faccio accomodare, scostando la sedia di legno dal tavolo rettangolare, coperto da una lunga tovaglia blu notte.
Abbozza un timido sorriso, portandosi una ciocca dei suoi capelli biondi dietro l'orecchio ( ancora avvolti dall'asciugamano).« Grazie Julian, sei molto carino a preoccuparti per me. Perdonami per averti trattato a quel modo prima, ma credimi la situazione nel quale ci trovavamo, non mi ha dato scelta. Sono stata troppo precipitosa a giudicarti per quello che non sei, anche perché tu non mi hai mai dimostrato il contrario. Per tutta la serata, ti sei comportato da vero gentiluomo... Come ho potuto!? »
Replica April, con rancore mentre mi rivolge uno sguardo imbarazzato.
« Capisco perfettamente, non scusarti più adesso. Anzi, mangia prima che si freddi»
Le enuncio abbozzando un sorriso, mentre i miei pozzi neri vengono inghiottiti dai suoi oceanici, limpidi occhi.
Si porta lentamente il cucchiaio alla bocca e senza distogliere il suo sguardo da me, gusta il suo brodo.« Io vado a riposare, sai sono esausto dal lavoro e domani dovrò svegliarmi presto. Buonanotte April, ci vediamo domattina»
Mi alzo dalla seduta e prima di svanire dalla porta della cucina, portandomi verso la stanza di camera mia, lei inspiegabilmente si alza da tavola, avvicinandosi a me, mettendosi in punta di piedi, accosta le sue labbra alle mie.
Avvolgo le mie braccia attorno al suo bellissimo corpo, attirandola verso di me.
I nostri sguardi e i nostri nasi si sfiorano, mentre lei sinuosa accarezza i miei pettorali, armeggiando con le asole della camicia nera che indosso.
Nessuno dei due proferisce alcuna frase, anche se vorrei chiederle il motivo del suo comportamento, non lo farò... Non voglio sprecare quest'occasione. Dopo mesi di lontananza finalmente il destino ci ha fatti ritrovare.Si lascia cadere la cintura al suolo, e di seguito anche l'accappatoio, scivola giù.
Poggio entrambe le mani sui suoi piccoli seni, sfrisandoli con delicatezza, mentre lei emette un gemito soffocato, continuando a guardarmi negli occhi; al tocco delle mie mani la sua pelle diventa sempre più calda.Ci stacchiamo le labbra ognuno dall'altra e in quel momento, lei sfoderando uno sguardo sensuale mi prende per mano e mi conduce in camera camminando lentamente.
Si siede sul letto ( coperto da un lenzuolo celeste tenue) e nel buio della notte, mentre la tensione inizia ad aumentare sempre di più, e osservando da cima a fondo i miei addominali discendendo sino al basso, apre la zip dei miei pantaloni, gettandoli sul pavimento.
Bacia ogni centimetro della mia pelle, con le sue piccole labbra rosee.
"Per il momento voglio che sia lei a prendere l'iniziativa... Questo suo modo sensuale mi piace".Sfiora con le sue lunghe dita affusolate il mio sesso, ( ricoperto ancora dai boxer).
Porto la testa all'indietro, lasciando sfuggire dalle mie labbra un gemito di piacere.
Istintivamente con entrambe le mani, le prendo il viso accostando le mie labbra alle sue dolci e succose.
Ci gettiamo sul letto, mentre lei continua a denudarmi dai boxer, lasciando un bacio sul collo, provocandomi un brivido passionale per tutto il corpo.
Rimango sopra di lei, sorreggendomi dai gomiti ( per non abbandonarmi completamente sopra il suo corpo esile e delicato), mentre lei avvolge le sue gambe intorno al bacino, permettendomi di entrare dentro di lei.Esplodiamo dal piacere intenso, mentre gemiti, e ansimi rimbombano alle nostre orecchie. La guardo intensamente negli occhi, senza staccarmi neanche per un'attimo dalle sue labbra, inebriandomi della sua paradisiaca fragranza alle rose.
I nostri occhi bruciano di desiderio, mentre le nostre lingue si intrecciano tra di esse.La notte trascorre tra baci, carezze, grida di piacere e attimi infiniti di passione... Mentre si odono solamente i rumori dei tuoni, formarsi sù nel cielo e il piacevole suono della pioggia battere contro i vetri delle finestre.
Questa notte io e April, non abbiamo perso neanche un'istante ad amarci, non prima di aver raggiunto il massimo apice del piacere.
Sfiniti, dalla bellissima nottata appena trascorsa.« Adesso che penserai di me? »
Domanda innocentemente, accoccolandosi al mio petto villoso, mentre i suoi capelli ricadono leggeri sul cuscino bianco.
« Mi vuoi sposare?»
Affermo lasciandola sorpresa, mentre nei suoi occhi azzurri si accende improvvisamente una luce e sul suo volto si forma un sorriso.
« Julian... Non riesco a credere, sul serio vuoi sposarmi!? Non sai quanto mi rendi felice. Perdonami amore mio, per averti trattato in quel modo, ma..»
La interrompo bruscamente, poggiando il mio indice delicatamente sulle sue labbra ribatto:
« Sì, April. Ti amo e tu sei l'unica donna, con la quale voglio trascorrere il resto della mia vita! Anzi, perdona me per averti fatta soffrire. Non accadrà più te lo giuro!»
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NEVER ENDING STORY (IN CORSO)
FantasyQuesto sembra essere l'introduzione o la descrizione di un romanzo o di una serie di racconti. Si tratta di una storia di amicizia tra cinque ragazze che si stanno preparando per il loro ballo di fine anno dopo aver appena completato il loro diploma...