Chapter 61 - There Is No Way Out

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Giunti in ospedale, scendiamo dalla vettura e rapidamente, ci inoltriamo all'interno del nosocomio.
Infermieri e paramedici, accorrono di corsa, in soccorso di Robert. Lo trasportano immediatamente, con la barella da un medico per farlo visitare.
Nel trambusto, cerco invano di parlare con qualcuno degli infermieri. Ma loro, sono troppo impegnati per ascoltarmi.

Mi accosto ai dottori, chiedendo con la voce apprensiva e dal tono impensierito:
« Io, sono Clyde Bergman, sono il migliore amico del ragazzo che è stato portato qui d'urgenza. Vorrei vederlo se possibile! »
Di rimando un infermiera robusta, risponde seriamente:
« Signor Bergman, adesso, proprio in questo momento, un altro dei nostri medici lo sta visitando. Se vuole può attendere in sala d'attesa!» asserisce la donna, con voce gracchiante, frettolosamente. Si dilegua tra i medici, svanendo per il lungo corridoio.

Infastidito, senza proferire altra parola, raggiungo i miei amici in sala d'attesa.
« Allora? » mi chiede Sly, speranzoso.
« Non è possibile vederlo al momento!» dichiaro.
« Come sarebbe!? » obietta spazientito, Sly.
« Un medico lo sta visitando! » chiarisco.
« Ma non ti hanno accennato, nulla? » mi interroga Steven, aggrottando la fronte.
« No, mi hanno solo detto di attendere qui! » affermo, esalando un lungo sospiro.

L'attesa più si fa lunga, più l'ansia inizia a crescere.
"Sono terribilmente preoccupato per lui. Ho paura, che non ritorni più quello di un tempo. Non voglio perdere il mio amico. Io voglio bene a Robert, come un fratello e non voglio che gli accada nulla.
Odio ammetterlo, ma dovrà farsene una ragione, altrimenti morirà."
In quel frangente, mentre mille pensieri insediano la mia mente, immediatamente ritorno alla realtà presente. Odo la voce di Sly e di Steven, discutere con uno degli infermieri.
Mi elevo di scatto dalla seduta, raggiungendo i miei amici.
« Il dottore ha appena terminato di visitare il paziente. Se volete, potete entrare! Il vostro amico si trova adesso, sotto sedativi nella stanza "seicentoventi"» sento proferire ad entrambi, dall'uomo in camice bianco.
« D'accordo, grazie! » afferma Steven.
« Andiamo Clyde! » mi chiama Sly.

Raggiungiamo la stanza di premura, ansiosi di sapere le condizioni del nostro amico.
Superiamo un lungo corridoio, lucido e bianco come le pareti e la pavimentazione.
Durante il tragitto, incontriamo molte persone in camice, fra infermieri e medici che sembrano essere molto indaffarati. Qualcuno si porta subitaneamente all'interno di una camera, da dove si sente emettere un insistente cigolino, con un interminabile bip.

Io, ho capito da quello, che qualcuno è appena morto.
Procedo a proseguire, inoltrandomi verso la direzione che mi è stata indicata poco prima.
Finalmente, arriviamo davanti alla porta dal numero che ci ha riferito l'infermiere.
Immediatamente ne esce un medico sulla trentina, moro, dagli occhi verdi; occhialini sul naso. A giudicare dalla sua espressione, si direbbe che la situazione non promette proprio nulla di buono.
« Buongiorno dottore, io sono Clyde e loro sono i miei amici, Sly e Steven. Siamo venuti per vedere il signor Lambert! »
« Buongiorno ragazzi, io sono il dottor Sheever. Il vostro amico, non è in condizioni di riconoscervi. Ha subìto un grande shock. E ci sono poche probabilità che si risvegli » dichiara, schiarendosi la voce, osservandoci con sguardo rammaricato.
Alla sua ultima affermazione, mi sento come morire. Mi si gela il sangue nelle vene. Immaginare che forse il mio amico, non si risveglierà mai più. Robert, che era così pieno di vita, forse non tornerà mai più quello di sempre!? No, non posso sopportarlo.

« Comunque, se volete entrare. Prego, fate pure! » afferma il medico sconsolatamente.
« Grazie, dottore! »
L'uomo si allontana rapidamente e in quel frangente, noi avanziamo verso l'entrata.
Un raggio di sole che penetra dalle fessure delle veneziane, si posa sul suo volto incosciente.
Ha gli occhi sempre fissi in un punto imprecisato.
« Ciao Robert, so che in questo momento tu non puoi vedermi e benché meno sentirmi. Mi dispiace tanto per quello che ti è accaduto amico, ma sappi che io come gli altri nostri amici ti siamo vicini. Spero tanto che tu possa uscire presto da questo tuo stato catatonico e ritorni quello di sempre! Il dottore ci ha detto che potresti non guarire e rimanere così come sei adesso. Non so proprio cosa fare per aiutarti, amico mio. So che ti manca Heather. Anche se non l'ho conosciuta molto, era proprio una brava ragazza e ti amava tanto »
Nel momento in cui sto parlando con lui, accede nella stanza un'infermiera, con un piatto in mano e un tovagliolo.

NEVER ENDING STORY (IN CORSO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora