Chapter 46 - Wounded Jeff

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« Oh mio Dio, Jeff! Chi ti ha ridotto in questo stato?! »
Esclama preoccupata Pàmela, mentre si china su di me fulmineamente. Quei occhi ametista, mi fissano atterriti, subito dopo aver notato la camicia imbrattata di sangue.
« Pàmela!? Ma cosa ci fai qui!? È pericoloso, soprattutto a quest'ora della notte! Hai idea dei pericoli dove saresti potuta incorrere!?»
Corrugo la fronte in segno di disapprovazione, per essersi condotta alla mia ricerca, con il rischio che poteva accaderle qualcosa di veramente spiacevole. Conoscendo le mille insidie che si celano nel buio della notte.
« Il tuo è stato un gesto sconsiderato, perché se ti fosse successo qualcosa a causa mia, non me lo sarei mai perdonato! »
Lestamente poggia l'indice al centro delle mie labbra inferiori, facendomi cenno di zittirmi all'istante.
« Adesso non è il momento, non credi!? Piuttosto, di rimproverarmi, anzi dovresti essere riconoscente che io mi sia preoccupata per te! »

A quelle parole proferite, decido di rimanere silente e non tornare sull'argomento.
« Invece, perché non mi dici cosa diamine ti è successo!? Perché sei ferito!? »
Domanda volgendo lo sguardo, verso di me, guardandomi perplessa e allo stesso tempo interrogativa.
« Io, non sono stato... Del tutto sincero con te! Non ti ho confessato tutta la verità! »
Aggrotta le sopracciglia, fissandomi esitante.
« Cioè? Di cosa parli? »
Chiede, con tono serioso.
« È una storia lunga, te la racconterò in seguito! Adesso non mi sembra il momento opportuno! »
Cerco di rialzarmi dal suolo, poggiando una mano sul terreno, facendo pressione con il braccio. Pàmela, avvolge il braccio intorno al bacino ed io sopra il suo collo e ci incamminiamo.

Asfissiato e ansante, avanzo faticosamente, trascinando i piedi pesantemente.
« Ce la fai a reggerti? »
Domanda impensierita.
« Sì, anche se un po' a rilento ma per fortuna, le forze non mi abbandonano! » Abbozza un dolcissimo sorriso rassicurante, mentre mi fissa con sguardo tenero, carezza la mia schiena; il suo tatto è quasi impercettibile, mi trasmette sicurezza e una fantastica sensazione paradisiaca.

« Dove andremo? Visto che a casa tua, non sarà più possib... »
Mi arresta di colpo e con un sorriso stampato in volto, afferma felice:
« Stai tranquillo, il problema non sussiste. I miei sono partiti nuovamente per un viaggio d'affari di quindici giorni, perciò non torneranno prima di due settimane! »
Esalo un profondo sospiro, portando la testa all'indietro. Trovandomi a fissare l'orizzonte, mi ritrovo ad osservare il cielo colmo di tenebrosi nuvoloni spaventosi. Vista l'atmosfera meteorologica, deduco che questa serata sarà piovosa e gelida. Perciò è meglio sbrigarsi a tornare a casa, o altrimenti ci beccheremo una polmonite.

Avanziamo verso la via predestinata, svoltando l'angolo, raggiungendo la strada che ci porterà sul luogo designato.
« Finalmente siamo arrivati! »
Mi distanzio lentamente da lei, accostandomi di fronte all'ingresso, per permetterle di andare avanti.
« Jeff, sei sicuro che riesci a reggerti in piedi? »
Tranquillamente la rassicuro, increspando le labbra in un lieve sorriso dicendole:
« Sí, fortunatamente non sono ferito gravemente, perciò sono in grado di alzarmi! »
La mia donna, mi fissa rasserenata per poi giungere, davanti la soglia, io la seguo e insieme ci portiamo all'interno.

Improvvisamente, mentre comincio a guardarmi intorno e a scrutare l'ambiente circostante, sento la mia testa pesante e avverto dei capogiri prendere possesso di me. Fino a quando la vista non mi si oscura e perdo conoscenza.

PÀMELA

Immediatamente mi dirigo verso di lui, chiamando a gran voce Margaret, pregandola di raggiungermi velocemente all'ingresso. La donna alle mie urla, accorre fulmineamente e notando Jeff, disteso al suolo sanguinante, con gli occhi sbarrati e la bocca semiaperta, enuncia terrorizzata:
« Oh, mio Dio! Cosa è successo a questo ragazzo?! Ha assolutamente bisogno di cure al più presto! »
Compone frettolosamente, il numero per chiamare i rinforzi.
Mi chino sul mio uomo, sollevandolo lentamente dalla nuca, con entrambe le mani, mentre comincio ad invocare fortemente il suo nome, sperando che apra gli occhi.
« JEFF, JEFF! TI PREGO APRI GLI OCCHI! »

Nel frattempo che Margaret, attende l'arrivo dei rinforzi, cerca di fermare l'emorragia, poggiando sul suo addome una pezza imbevuta d'alcool, tastando lentamente.
Fortunatamente Jeff, finalmente comincia a dare segni di ripresa. Sul suo viso, si forma una smorfia di dolore.
« Questo è l'unico modo per fermare l'emorragia, finché non arriveranno i soccorsi! »
Chiarisce Margaret, rassicurandomi.
Rimango per tutto il tempo, insieme a lui trasmettendogli calore, con la mia vicinanza.

Lentamente, afferra la mia mano, portandola sul suo petto e debolmente cerca di portarla vicino alle sue labbra, mentre riapre gli occhi piano e posa il suo dolce sguardo su di me; i suoi occhi profondi si insinuano nei miei ametista.
« ...P- Pàmela! »
Sussurra il mio nome, mentre increspa le labbra in un tenero sorriso.
« Jeff, ti prego, non lasciarmi! »
Nel frattempo, dall'esterno si ode il suono assordante della sirena dei soccorsi. Margaret, si precipita fulmineamente in giardino, correndo verso i paramedici.

« Resisti Jeff, finalmente sono arrivati i soccorsi! I dottori, ti cureranno stai tranquillo! »
La donna ordina ai tre uomini di seguirla, indicando di avvicinarsi di fronte a me.
« Signorina Wilson, stia tranquilla lasci fare a noi! »
Afferma uno dei uomini in divisa bianca, con gentilezza di scostarmi dal mio uomo e affidarlo nelle loro mani, assicurandomi che sarebbe andato tutto per il meglio.

Lentamente mi distanzio da lui e in quel momento, mi guarda desolatamente, vedendomi allontanare.
« D- dove vai!? »
Con un sorriso, lo tranquillizzo rassicurandolo enuncio:
« Non temere, andrà tutto bene! »
Jeff, si volta verso di me, ricambiando il sorriso per poi chiudere gli occhi e lasciarsi andare ad un sonno profondo, -
provocato dall'anestetico che gli hanno appena iniettato.

Vado a raggiungere Margaret, abbandonandomi in un pianto disperato, nascondendo il viso sul suo grembo. Amorevolmente carezza i miei capelli, cercando di rassicurarmi e trasmettermi fiducia.
« Tesoro, non piangere, vedrai che il tuo Jeff si riprenderà presto! Devi solo avere fede e tutto andrà per il meglio! »
Il suo tono di voce dolce e pacifico, mi ha sempre trasmesso pace e serenità. Da quando ero bambina e i miei genitori, partivano sempre per viaggi d'affari, lei era l'unica che mi rimaneva accanto, lei mi ha cresciuta. I miei, non sono mai stati presenti.

Con lei, mi sono sempre sentita a mio agio in ogni occasione della mia vita.
« Ti voglio tanto bene Margaret! »
Farfuglio tra le lacrime, accoccolandomi ancora di più.

NICK

Sono trascorse più di due settimane, da quando io e Amber conviviamo.
Ogni giorno che passiamo insieme è meraviglioso, nessuno dei due non può fare a meno dell'altro, ci amiamo incondizionatamente senza alcuna inibizione e proibizione.
"I sei mesi che ho passato in gattabuia, mi sono giovati tantissimo, soprattutto mi hanno fatto imparare a riflettere sui miei sbagli e mi hanno fatto capire di essere innamorato di lei.
Bryan, ancora non so se sia venuto a conoscenza della nostra relazione. Sinceramente sono un po' non impaurito, ma quasi, di vedere la sua reazione non appena verrà a sapere questa novità.
Amber mi ha rassicurato, di spiegargli tutto e di metterlo al corrente della situazione attuale. Cosicché finalmente, riuscirà a ricredersi su di me.
E vedrà come sono cambiato."

« Amore, c'è qualche pensiero che ti assilla per caso? »
La mia donna si accosta a me, raggiungendomi sul portico.
Mi regala un dolce bacio sulla guancia, mentre avvolge le sue braccia intorno al collo.
Mi osserva fumare compiaciuta, per poi subito dopo cambiare espressione e farmi un piccolo rimprovero:
« Nick, sei molto sexy, ma questo vizio dovresti togliertelo. Perché fumare, non ti fa' bene! »
Volgo lo sguardo verso di lei, incrociando i miei occhi ambra con i suoi nerissimi.
I raggi della luna accarezzano la sua candida pelle vellutata e il vento le scompiglia i capelli.
« D'accordo, come vuoi tu, tesorino! »
Senza pronunciare altra parola, getto la sigaretta e dolcemente la afferro dai fianchi e la attiro a me.

« Nick, sono così felice! Ancora altri tre mesi e nascerà il nostro bambino! »
Le sorrido, mentre le dono un dolce bacio al chiaro di luna.
« E io sono felice di aver incontrato te, mia dolce donna aggressiva! »
Sussurro tra uno schiocco di baci ad un altro.
« Fra due settimane anche i nostri cari amici Julian e April, presto convoleranno a nozze! Sono così contenta per loro, dopo tante peripezie che hanno dovuto sopportare! »
Esala un profondo respiro, alza gli occhi verso il cielo perdendosi tra le stelle.
« Sì, come anche Alvin e Mirna, giusto? »
Di rimando risponde:
« Sì, esattamente! »




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