Chapter 35 - As If By Magic (Hot)

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AMBER

All'ingresso della casa circondariale, scorgo la figura del mio uomo approssimarsi verso la mia direzione, con il sorriso stampato sulle labbra, mentre un raggio di sole investe i suoi occhi marrone intenso, donandogli una lucentezza accecante.
Continua ad osservarsi intorno, incredulo di stare finalmente abbandonando la prigionía nel quale ha versato per molti mesi. Sei mesi anche se sembravano pochi, a Nick sono sembrati un eternità, credeva di rimanerci altri due anni, se Bryan si fosse interstardito a volergli prolungare la pena.

Fulmineo corre verso la mia direzione e io mi premuro a scendere dall'abitacolo dell'auto, per andargli incontro ad abbracciarlo.
Entrambi sorridiamo, mentre i nostri occhi si tuffano tra di loro e le nostre mani si sfiorano freneticamente.
Avvolge le sue braccia attorno ai miei fianchi, catalizzandomi verso di lui.
« Finalmente libero! Non posso crederci di aver lasciato per sempre questo dannato posto, dove avevo creduto di trascorrerci altro tempo! Sono felice, che tu mi abbia perdonato anche se dopo gli sbagli che ho commesso e il dolore che ti ho causato, per essermi comportato da vero bastardo, non lo avrei meritato! Sinceramente credevo che non volessi vedermi mai più e che non mi avresti mai messo al corrente di essere in attesa di un figlio mio! Quando Julian, me lo ha riferito, non riuscivo a crederci... Ero felice, ma triste allo stesso tempo perché credevo di non essere venuto mai a conoscenza di quest'informazione! »
Enuncia, con la voce tremante dall'emozione, poggiando entrambe le mani sulle mie guance.
« La mia intenzione era quella, ma poi mi sono detta che era inutile continuare a nascondertelo, perché tanto prima o poi saresti venuto a saperlo! E in fondo in fondo, anche se sei uno stronzo e mi hai fatto del male, ti amo! Perciò non potevo negare nemmeno a me stessa, cosa provassi per te! »
Affermo, attorcigliando le braccia intorno al suo collo, facendo scontrare le nostre labbra in un malizioso ed erotico bacio.
Il desiderio di averlo dentro di me, mi travolge vorrei essere sua proprio in questo istante, voglio sentirmi posseduta e amata come avrebbe dovuto fare già dall'inizio.

Un calore reprimente attraversa tutto il mio corpo, provocandomi una voglia irrefrenabile di lui.
Le nostre lingue si aggrovigliano incontrollatamente, lasciandoci trasportare dalla passione.
« Adesso andiamo a casa! Tu riposati, guido io! »
Ribatte, prendendo posto al lato guida, mentre io vado a sedermi accanto a lui.
« D'accordo, così io nel frattempo mi rilasso un po'. Visto che stanotte, non ho preso sonno! »
Affermo maliziosamente, lanciandogli un occhiata sensuale.
Nick, avvia il motore e transita verso la direzione della sua abitazione.

Osservo i lineamenti del suo profilo ben definito, mentre dalle sue labbra carnose, espira il fumo della sigaretta.
La brezza di vento leggera, scompiglia i suoi ciuffi biondo cenere.
In quel frangente, un idea perversa mi assale; vedendolo così concentrato durante la guida, con il suo sguardo fisso sulla strada mi trasmette una bruciante smania di eccitazione per tutto il corpo.
Imbocca sulla tangenziale, svoltando l'angolo a sinistra.
La strada è deserta, nessuna macchina si scorge all'orizzonte.
Senza pensarci oltre, mi fiondo sulle sue labbra, sbottonando i bottoni della sua camicia, che mette in risalto i suoi pettorali ben scolpiti.
« Amber, ma sei... »
Farfuglia tra uno schiocco di bacio all'altro, guardandomi estasiato e allo stesso tempo confuso.

Vorrebbe interrompere questo fantastico momento, ma so che non lo farà. Desidera anche lui avere questo attimo di disinibizione.
Accosta l'auto, al centro dell'autostrada.
Salgo su di lui a cavalcioni, sfoderando nuovamente il mio sguardo perverso; i miei occhi da cerbiatto si imbattono nei suoi rosso intenso.
Discendo le mie mani, dai suoi pettorali, ai suoi addominali sino al basso.
Tiro giù la zip dei suoi pantaloni, stuzzicando con le mie lunghe dita affusolate la punta del suo sesso.
Emette un gemito strozzato, mordendosi il labbro inferiore, mentre mi stringe dalle natiche.
Si lascia cadere la testa all'indietro ed i ciuffi biondi ricadono leggeri sopra la sua fronte.
Mi stacco dalle sue labbra, baciando l'incavo del suo collo, continuando a sfiorare il suo membro duro e eretto, al culmine dell'eccitazione.

Dalla radio accesa, di ode una musica sensuale in sottofondo che dona a quel momento ancora più fervore e intensità, provocando in noi scariche di lussurioso piacere.
Le mie labbra, incessano a decrescere verso il basso fino a rasentare il suo sesso.
Delicatamente accosta la mia cavità orale, prendendomi dolcemente dai capelli al suo membro.
Esplode in un guazzabuglio di piacere assoluto, aumentando il ritmo della velocità, affondando sempre di più.
Percepisce di stare per arrivare al apogeo del piacere, discostando il mio viso da lì.
Mi solleva nuovamente, levando entrambe le spalline del mio vestito.
Si impossessa dei miei capezzoli, mordicchiandone uno dopo l'altro, leccando con avidità, rendendoli turgidi.

All'interno dell'abitacolo di quell'auto si odono soltanto i gemiti e i brividi di piacere, che invadono e accendono l'atmosfera.
Alza il mio vestito, scostando le mutandine con veemenza, mentre continua a spogliarmi dell'abito.
In quell'istante, continuando a guardarci intensamente negli occhi per poi fiondare le mie labbra sulle sue con impeto.
Le ciocche dei miei capelli ricadono leggiadre sopra il suo viso mentre le nostre lingue si avventurano tra di esse con disperato desiderio.
Lentamente il suo membro si insinua dentro di me, provocandomi una sensazione indescrivibile, mai provata.

Entrambi ci lasciamo travolgere dal ritmo di musica, - Where You Belong di The Weekend.
Conflagriamo in un onda di piacere assoluto, di gemiti e di orgasmo intenso, continuando ad incrementare la cadenza dei movimenti.
Le nostre bocche vanno a ricerca dell'una con l'altra.
Lo afferro per la nuca, tirando leggermente e sensualmente i suoi capelli, mordendo il suo labbro inferiore fino a farlo sanguinare.

Emette una smorfia di dolore, mista a piacere. I suoi occhi sono languidi, carichi di forte smania.

Dopo quel magico momento di appagamento, grondanti di sudore, appagati, soddisfatti e ansanti ancora stravolti da quell'attimo di passione, rimango poggiata con la testa sui suoi pettorali.
Carezza i miei capelli, donandomi un dolce bacio sulla fronte per poi dichiararmi ancora con il fiatone:
« Adesso direi che è proprio arrivato il momento, di tornare a casa... Non trovi? »
Mi domanda, passandosi una mano sulla fronte madida di sudore, portandosi i capelli all'indietro.
« Sì, adesso sì! »
Affermo, increspando le labbra in un sorriso allusivo, mentre mi rivesto.

Nick, una volta essersi ricomposto riavvia il motore e si dirige verso la via dove dimora la sua abitazione.
Si immette in una strada movimentata - molte auto attendono lo scattare del semaforo, per poter proseguire oltre.
Successivamente, che le auto cominciano a transitare liberando l'accesso alla strada, Nick, ingrana la marcia e prende la direzione che conduce verso la sua villa.
Imbocca una strettoia, costeggiata da moltissimi alberi e spighe di grano che invadono il percorso fino a giungere davanti ad un grande cancello nero in acciaio.
Parcheggia la mia auto, all'interno del garage e subito dopo mi aiuta a scendere, tendendomi la mano.

Mi conduce dinnanzi all'ingresso della grande villa, senza lasciare la mia mano presentandomi ogni angolo della sua magione.
Ascendiamo una lunga scalinata, giungendo innanzi ad una grande piscina - l'acqua azzurra è abbagliata dai raggi del sole che sembrano formare dei minuscoli pulviscoli di lucentezza intensa.
Proseguiamo ad addentrarci più a fondo, varcando la soglia di un'entrata dagli sportelli a vetri.
Mi perdo a rimirare ogni angolo della sua abitazione; le statue della Dea bendata, appostate in entrambi i lati dell'ingresso.
La stanza è ampia e luminosa, colma di moltissimi suppellettili e mobili di ogni genere e materiale e di tutti gli altri confort necessari.

Successivamente ci conduciamo ai piani superiori, entrando dentro la nostra stanza.
Mi sdraio a peso morto sopra le lenzuola maculate di raso, esalando un profondo sospiro.
« Se volevi riposare, non avevi che da dirmelo! »
Afferma scherzosamente, incrociando le braccia sul petto, osservando ogni mio movimento.
« Non voglio affatto riposare! Riprendiamo da dove abbiamo interrotto poco fa'! »
Suggerisco, sottolineando sull'ultima frase appena pronunciata, afferrandolo per entrambi i lembi della camicia gettandoci su quelle lenzuola, ricominciando a baciarci e a fare l'amore.

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