Chapter 25 - Return To New York

13 3 5
                                    

APRIL

Una volta essere rimasta all'interno della grande abitazione ancora incredula e felice allo stesso tempo, senza indugiare mi affretto a chiamare le mie amiche.
Dall'interlocutore mi risponde la voce preoccupata e impensierita di Lauren:
« April? Non ci posso credere! È una gioia risentirti... ma dov'eri finita? »
Prorompe la mia amica.
« Lauren, ragazze...finalmente possiamo risentirci! Non ci crederete mai, Piet ha deciso di lasciarmi libera. Mi ha detto che chiederà l'annullamento del matrimonio. Sto tornando a New York! »
Affermo prima di riattaccare e subito dopo Lauren, Josie, Mirna e Amber esclamano:
« Chi è Piet? L'annullamento? Dunque tuo padre stava tramando qualcosa.
Va bè ci spiegherai tutto dopo! Ti vogliamo bene April, non vediamo l'ora di riabbracciarti!»
Abbozzo un sorriso e successivamente mi dirigo in camera mia per preparare i bagagli.

Poggio il trolley rosa sopra il letto, cominciando a riempire la mia valigia di una moltitudine di abiti; e tutto ciò di cui ho bisogno.
A seguito, ascendo i gradini avviandomi verso l'ingresso.
"Piet prima di partire mi ha dato il permesso di scegliere una delle sue auto per tornarmene a New York... È stato un gesto carino da parte sua, non dimenticherò mai quello che ha fatto per me... grazie Piet. "

Dopo aver sistemato il mio trolley dentro il bagagliaio della macchina, mi accingo a salire sulla vettura e avviare il motore, per dirigermi lontana da quel luogo.
Al mio passaggio il cancello si spalanca, permettendomi di poter proseguire.
Una volta fuori dalla sua abitazione, mi immetto in una strada ( fortunatamente non molto affollata) dirigendomi velocemente all'aeroporto.
"Londra sto tornando da te! "

NICK

Sono trascorse tre settimane da quando sono stato condotto in carcere. Da allora non faccio altro ( tutti i giorni) che sentire le battute fuori luogo degli altri detenuti e non solo questo... avverto i loro sguardi pervertiti osservarmi da cima a piede.
La cosa mi infastidisce parecchio... mi verrebbe l'impulso di mollargli un cazzotto in pieno volto, ma data la situazione nel quale mi trovo devo trattenermi, se non voglio passare altro tempo dietro le sbarre.
Infilo gli auricolari alle orecchie, per evitare di sentirli, isolandomi completamente dal resto del mondo.
Nel momento che scorrono le note della mia canzone preferita "What Do You Mean di Justin Bieber", mi ritornano alla mente, gli ultimi istanti (prima di commettere la cazzata più grande della mia vita) passati insieme ad Amber.
Ricordo di essermi sentito strano, dopo aver bevuto quel ponche.
Ho iniziato ad avere delle strane visioni, vedevo cose che non c'erano.
Infatti credevo mi stesse provocando lei, nel momento in cui ho cominciato a baciarla.

Non riuscivo a rendermi conto, che lei mi stesse respingendo. Credevo anzi il contrario.
"Appena uscirò da qui, voglio chiarire questa faccenda. Perché guarda caso, dopo aver bevuto quella bevanda rosa, mi sono sentito strano e ho perso completamente la ragione. E se magari qualcuno in quel momento, senza farsi accorgere da nessuno, indisturbato abbia messo dentro la bevanda qualche stupefacente o qualcosa del genere.
E anche fosse, perché mai commettere una cattiveria simile?

Adesso è inutile pensarci, l'unica cosa che mi preme in questo momento è uscire al più presto da qui. Vorrei chiedere perdono ad Amber per quello che le ho fatto, chissà se mi concederà un ultima possibilità. Ne dubito dopo il male che le ho fatto. Anche se il tempo non ci ha concesso l'opportunità di conoscerci meglio... una volta fuori di qui, chiamerò un investigatore per indagare sulla faccenda di chi mi ha drogato... e sono certo che la persona incaricata, non mi deluderà."

APRIL

Dopo parecchie ore di viaggio, l'aereo giunge a destinazione, toccando il suolo; mi preparo all'atterraggio, rimuovendo gli auricolari dalle orecchie e percorro il lungo corridoio arrivando di fronte alla scalinata.
Mi affretto a scendere dal velivolo precipitandomi nell'immediato a recuperare i bagagli e subito dopo, chiamo un taxi per giungere a casa mia.
Passati cinque minuti circa, la vettura si arresta sulla via predestinata; pago la corsa e successivamente mi dirigo all'entrata, dove mi attendono trepidanti le mie amiche... Amber è più raggiante che mai nel suo pancione, abbigliata da un premaman azzurro, con i capelli sciolti sulle spalle; mi viene incontro, abbracciandomi fortemente:
« April sono così contenta di rivederti, non immagini quanto tu possa rendermi felice in questo momento. Sicuramente sarai esausta dal viaggio, vai a riposarti ci racconterai tutto più tardi! »
Afferma la mia amica.
« Amber, anche io sono felice di riabbracciare te e le altre. Mi siete mancate tantissimo ragazze, credetemi ho vissuto in un incubo durante il periodo in cui mio padre aveva deciso di segrecarmi in casa e costringermi a sposare un uomo che non amo! Ma fortunatamente adesso tutto si è risolto per il meglio»
Le mie amiche mi si affiancano, aiutandomi a portare i bagagli in camera mia.

Nel frattempo io, mi dirigo in bagno per fare una lunga doccia rilassante; per poi fare una bella dormita. Mi getto a peso morto sul letto, subito dopo aver detto alle mie amiche che mi sarei riposata un po', prima di conversare insieme a loro.
Prima di chiudere gli occhi e andare tra le braccia di Morfeo, mi metto a pensare... nei miei pensieri appare il volto di Julian " Adesso che sono tornata a Londra, voglio avere l'occasione di vedere Julian".
« Devi dimenticare Julian! Non assillarti più con il suo pensiero! »
Mi fa trasalire la voce autoritaria e irritante di Castiel.
« Mi dispiace Castiel, ma non hai il diritto di intrometterti nella mia vita. Non credere perché abbia fatto l'amore con te, tu possa prenderti certe libertà! »

NEVER ENDING STORY (IN CORSO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora