Chapter 33 - Give Up

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Nel momento in cui io e Tommy, siamo quasi in procinto di scaturire in una furibonda lite e stiamo per azzuffarci, si sovrappone fra di noi April, separandoci l'uno dall'altro.
« Fatela finita voi due! Non è necessario arrivare alla violenza! »
Urla assumendo uno sguardo di disappunto, guardandoci entrambi con espressione rattristata.
« Dunque tu, conosci questo tizio!? È il tuo amante! Sei una puttana! »
Assalito dalla collera e infastidito per il pesante insulto che le ha appena lanciato, gli sferro un cazzotto in pieno viso facendogli sanguinare il labbro inferiore.
La bionda continua incessantemente a latrare, nel tentativo di interrompere la nostra rissa:
« VI PREGO SMETTETELA ADESSO! »

Successivamente, gli agenti di sicurezza sopraggiungono fulminei verso la nostra direzione. Il suono assordante che emette il fischietto, ( suonato dall'agente), distoglie entrambi dal nostro alterco.
April atterrita, sgrana gli occhi portandosi una mano alla bocca.
Quando veniamo attorniati da tre agenti, nell'immediato fermiamo il diverbio. Osservo attentamente l'uomo che poco prima ha osato insultare April, con gli occhi colmi di rabbia per poi mollare la presa dal suo giubbotto di pelle nera e accostarmi all'agente.
« Signor Slyther, cosa succede qui? »
Domanda con interrogazione, mentre osserva attentamente ognuno di noi.
« Nulla di grave agente, solamente una piccola divergenza tutto qui! »
Afferma Tommy, con spavalderia mentre si ricompone, aggiustandosi l'acconciatura e il giubbotto nero sgualcito dalla mia forte presa.
Subitaneamente rivolgendosi a April, le chiede:
« Signorina, sarebbe così gentile da chiarirmi come è avvenuta la lite tra il signor Slyther e l'altro ragazzo? »
La ragazza immediatamente, senza esitazione afferma volgendo lo sguardo verso il "suo fidanzato.":
« Lui, ha minacciato di volermi mettere le mani addosso, lanciandomi anche degli insulti abbastanza pesanti... Ed è a quel punto che il signor Slyther è intervenuto! »
Di rimando emettendo un profondo sospiro affermo:
« Sì, agente. La signorina April mi ha raccontato di essere stata picchiata dall'uomo in questione nonché il suo fidanzato!»
Il rosso dagli occhi verdi, alla mia ultima affermazione assommandosi al centro dei tre poliziotti, serrando i pugni lungo i fianchi posando il suo sguardo minaccioso su di me proclama:
« Sta mentendo! Non è affatto vero! Io amo la mia ragazza, non oserei mai farle del male! »
April approssimandosi davanti a lui, con sguardo adirato replica:
« Per anni ho dovuto sorbirmi i tuoi sbalzi d'umore e le tue mani sul mio corpo! Tornavi ubriaco e strafatto dalla discoteca e facevi quel che volevi di me, anche se io non ero in vena. Sono stata la tua sottomessa per molto tempo! Non avevo mai avuto il coraggio fino ad ora, per denunciarti... Ma grazie a Piet, ho aperto gli occhi! »

Abbozzo un leggero sorriso rassicurante, incrociando i suoi occhi oltremare con i miei oceano notte.
« Tommy Widor, sei in arresto per aver procurato violenza alla tua ragazza e per la rissa che è appena avvenuta! »
L'uomo digrignando i denti, osserva l'agente infilargli le manette ai polsi e a seguíto rivolge il suo sguardo odioso verso di me. Senza dire niente, continuando a guardarmi con sguardo sprezzante si lascia condurre sul cellulare della polizia rimanendo a fissare lungamente le nostre figure - io e lei, mentre ci teniamo abbracciati fortemente.
Tommy nel momento che sta per raggiungere la volante, a perseguitarmi con lo sguardo ( percepisco accanimento, nei suoi occhi verde smeraldo).
Mentre la vettura si distanzia lentamente, arrendevolmente china il capo verso il basso, ma senza distogliere il suo sguardo da me.
"Sicuramente quando uscirà di prigione, verrà a cercarmi e vorrà vendicarsi. Sono pronto ad accoglierlo, non ho alcun timore di lui."

April si aggrappa al mio braccio, alzando il capo verso di me, mi osserva con i suoi occhi luccicanti e arrossati dal pianto, sussurrandomi:
« Sei la mia ancora di salvezza, tu mi hai salvata da quell'inferno!
Ti amo... Non solo per il fatto che mi hai trasmesso il coraggio necessario per mollarlo, ma anche perché sei un uomo meraviglioso. Mi sono innamorata di te dall'istante in cui abbiamo fatto l'amore. Tu sei stato l'unico ad amarmi e trattarmi come io volevo, Tommy mi ha fatto solo del male. Mentre con te è diverso! »
Senza farle proferire altra parola, con entrambe le mani le afferro il viso, accostando le mie labbra sulle sue, mentre sorridiamo felici e rasserenati.
"Adesso non potrà farle più alcun male... Siamo liberi di amarci come vogliamo, Tommy non è più un pericolo! Magari il carcere lo farà riflettere sui suoi sbagli e appena uscirà, sarà un uomo diverso e non intralcerà più il nostro amore."
Molti pensieri invadono la mia mente, continuando a domandarmi semmai lui, possa veramente cambiare e una volta aver scontato la sua pena, tenterà di intromettersi nella nostra vita.

« Anch'io, dal primo istante che abbiamo fatto l'amore, ho iniziato a provare qualcosa. Inizialmente non riuscivo a definirne il significato, ma riflettendoci molto, finalmente ho trovato la risposta! »
Sul suo volto si forma un dolce sorriso, mentre arriccia il naso e si fionda nuovamente sulle mie labbra.
"Non riesco a spiegarmi come sia possibile, mi sia innamorato già dal primo istante in cui la vidi. Forse perché lei è stata l'unica a donarmi l'amore che meritavo. Mentre April ( la mia ex moglie) mi ha sempre rifiutato e non ha mai fatto l'amore con me. In quel momento avevo bisogno di affetto, amore e carezze; lei non ha voluto adempiere al suo dovere di moglie e soprattutto non era innamorata di me, visto che nella sua mente vive il pensiero di quel Julian. Mentre April, è stata l'unica a donarmi l'amore e l'affetto necessario. Non mi sono innamorato solo per il fatto che le somiglia e ha il suo stesso nome e quasi il suo stesso carattere... Mi sono innamorato per il semplice motivo che lei mi ha dato, ciò che desideravo di più al mondo... l'amore."

Mi distolgo dai miei pensieri, ritornando ad osservare il suo bellissimo volto, perdendomi in quegli occhi azzurri.
« Andiamo a casa! »
Affermo, attirandola verso di me per poi incamminarci verso la fermata del taxi.

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