PÀMELA
Dopo un quarto d'ora circa, uno dei medici viene a raggiungerci, rassicurandomi che era andato tutto per il meglio e che avremmo potuto vederlo nella mia stanza, per poi allontanarsi con un modico sorriso e lasciare l'abitazione seguito dai suoi due colleghi.
« Oh Jeff, grazie a Dio, sei vivo! »
Affermo gioiosamente, mentre mi precipito velocemente nella mia stanza.
Margaret asciuga le lacrime che per tutto il tempo aveva trattenuto per la troppa tensione, venendo a raggiungermi.
« Sia lodato il cielo! Menomale, che si sia ripreso! »
Afferma, rivolgendo uno sguardo verso l'alto per poi fare il segno della croce.Entro nella stanza e immediatamente, vado a raggiungere il mio uomo.
« Jeff, tesoro, come ti senti?»
Gli chiedo, mentre vado ad accomodarmi di fianco al letto, regalandogli un dolce sorriso.
Volge lo sguardo lentamente verso di me, ricambiando il sorriso e allungando la sua mano alla mia.
« Mi sento... Meglio! Ora che tu, sei qui... insieme a me! »
I suoi occhi mi guardano gioiosi. Si sofferma ad osservare ogni lineamento del mio viso, senza pronunciare parola fino a quando, ricade con lo sguardo sulle mie labbra.
« Ragazzo, come... »
Margaret, si arresta di colpo non appena nota entrambi in procinto di baciarsi, assumendo imbarazzo in volto, si allontana richiudendosi la porta alle spalle, lasciandoci soli.« Ho temuto di perderti, in quel momento! Se così fosse accaduto, sicuramente non sarei riuscita ad accettarlo e... »
Mi interrompe di colpo, senza lasciarmi terminare la frase, con un gesto della mano.
« Per fortuna sono vivo e sono qui accanto a te, invece! Gli angeli sono stati clementi con me a quanto pare! »
Afferma ironicamente.
« Ti amo Jeff! »
Sussurro, chinandomi su di lui, baciandolo sulle labbra. Delicatamente sfiora una ciocca dei miei capelli, con l'indice mentre continua a baciarmi.
« Anch'io ti amo, più di ogni altra cosa al mondo! Tu sei la donna importante, l'unica donna importante! »
Lentamente mi distanzio da lui, tornando a sedermi sul bordo del letto, divenendo rossa in volto.
« Adesso vado, ti lascio riposare, ci vediamo più tardi, così in questo frangente riuscirai a rimetterti del tutto! »
Velocemente, mi sistemo una ciocca dei miei capelli rossi dietro l'orecchio, sorridendo per poi lasciare la stanza.Margaret si accosta a me, ammiccando un sopracciglio afferma, continuando a guardarmi compiaciuta:
« Siete molto affiatati l'uno con l'altra, siete veramente una bellissima coppia! Sono felice che finalmente hai fatto chiarezza nel tuo cuore e non sei più la solita signorina Wilson! Questo ragazzo, ha fatto miracoli! Quello di essere in grado di cambiarti!»
Alla sua dichiarazione, mi volto verso di lei e con semplicità le comunico:
« Lo amo davvero tantissimo, non solo per i suoi dolcissimi modi di fare, ma anche per i mille stratagemmi che ha adottato, pur di potermi vedere e conoscere! Ha finto di essere il nipote di un ricco conte, solo per vedere me! »
La donna di rimando risponde, sfoderando un gran sorriso:
« Nonostante, non sia un nobile è un ragazzo veramente dolce. Anche se non è del tuo stesso ceto sociale, però in compenso ha un cuore davvero grande! »"Sì, quello che sta dicendo Margaret è vero, solo che ho molta paura del giudizio dei miei. Ho paura, che lo allontanino da me.
E se io dovessi disobbedire e contraddirli, sicuramente punirebbero anche a me. Mi diserederanno."
Margaret, notandomi assorta tra i miei pensieri, immediatamente mi distoglie chiedendomi:
« Pàmela, tutto bene, si può sapere a cosa stavi pensando? »
Subito le rispondo:
« Oh scusa Margaret, mi sono solo persa un po' tra i miei pensieri! »
« A cosa, pensavi precisamente? »
Domanda impensierita:
« Ho paura della reazione che avranno i miei genitori, non appena lo verranno a sapere! Potrebbero non approvare la nostra relazione, essendo che lui non è un nobile. Soprattutto appena sapranno che ha preso in giro anche loro, con la storia di essere il nipote di un conte! Sicuramente, obietteranno! »La donna, guardandomi con sguardo intenerito, abbozza un sorriso dicendomi comprensivamente:
« Ascoltami tesoro, tu sei innamorata di Jeff, no? »
Sicura rispondo, portando una mano sul petto:
« Sì, certo che lo amo! »
« Bene, allora, se questi sono i sentimenti che provi nei suoi confronti, allora, i tuoi genitori non potranno fare niente per ostacolare il vostro amore forte! »
Enuncia fermamente.
« Sí, hai ragione Margaret! Grazie, per i tuoi consigli! Mi hai fatto chiarire la mente! »
Abbozza un modico sorriso, poggiando entrambe le sue mani sopra le mie spalle.« D'accordo, allora appena torneranno io e Jeff, diremo tutto! Se vorranno comprendere buon per loro, ma se avranno da ridire, allora io prenderò una drastica decisione! »
Margaret, senza proferire altra parola si distanzia da me e torna a svolgere le sue mansioni, lasciandomi sola.JEFF
Il sole sta per tramontare, lasciando l'onore alla luna e alle stelle. Lentamente mi risveglio dal mio lungo sonno, attendendo di vederla apparire dalla soglia.
Infatti, come già previsto, finalmente dopo qualche minuto, avanza verso la sua stanza e viene a raggiungermi.
« Ciao, come ti senti? »
Mi chiede, mentre carezza entrambi i lati del mio volto.
« A meraviglia e adesso mi sento in gran forma! »
Affermo, stiracchiando le braccia verso l'alto, sbadigliando silenziosamente.
« Vuoi mangiare qualcosa? »
Mi chiede con la sua vocina delicata.
« Sí, sinceramente dopo una bella dormita adesso ho un po' di fame! »
Enuncio.
« Ok, allora vado subito a dire a Margaret di prodigarsi a portarti qualcosa da mangiare!»
A quelle frasi appena proferite, la guardo un po' contrariato, dicendole:
« Non è d'obbligo, che debbano portarmi qualcosa. Posso anche alzarmi e preparare io stesso! Non sono degli schiavi a cui tu, puoi ordinare cosa devono o vogliono fare!»
Concludo, con tono serioso.
« Hai ragione, d'accordo, imparerò a servirmi da sola da oggi in poi! Non chiederò più l'aiuto di Margaret! »
Abbozzo un sorriso, soddisfatto per la decisione appena presa.
« Brava, impara che non tutto è dovuto! »Cerco di rialzarmi dal letto e appoggiare i piedi al suolo, per poi mettere la ciabatte.
« Ce la fai ad alzarti? »
Mi chiede apprensivamente.
« Sì, tranquilla! »
Rimango all'in piedi di fronte a lei, con solo i pantaloni della tuta indosso e niente sopra.
« Cosa c'è? »
Le chiedo, notandola arrossire di botto, con sfacciataggine:
« Eh!? No, niente, solo che non ti avevo mai visto così! Non avevo mai visto i tuoi addominali, così... perfetti! »
Enuncia imbarazzata.
« Non hai mai visto un uomo, così? »
Chiedo interrogativo.
« No veramente no!»" Dunque, a quanto sembra non ha mai avuto contatti di questo genere con gli uomini."
« Ok, accompagnami in cucina per favore! »
Le chiedo gentilmente.
« Sì, certo! »
Ci incamminiamo verso il lungo corridoio, sorpassando le persone indaffarate a svolgere le loro mansioni, fino a giungere sulla via predestinata.Si volta verso di me, fissandomi a sua volta con imbarazzo per poi chinare nuovamente lo sguardo verso il basso, evitando di scontrare i suoi occhi contro i miei.
« Perché, stai distogliendo i tuoi occhi dai miei? »
Domando interrogativo, accorgendomi della sua soggezione nei miei confronti.
« Perdonami Jeff, ma è che prima d'ora, non ero mai stata così vicina ad un uomo. Perciò è normale che sia un po' a disagio! »
Sorrido, accostandomi lentamente verso di lei, accogliendola in un caloroso abbraccio.
« Con me non devi, non ne hai alcun motivo! »
Sento il suo corpo irrigidirsi tra le mie braccia, come se non volesse rilassarsi completamente, anzi è come se voglia staccarsi dalla presa.
« Mi avevi detto di avere fame, no? Cosa vuoi che ti prepari? »
Mi chiede per sviare dalla tensione e allontanarsi da me.« Qualsiasi cosa per me, va benissimo! Non sono uno di tante pretese io, anzi, non lo sono mai stato. Visto che all'orfanotrofio mi accontentavo di ciò che offrivano! »
Alla mia affermazione, diviene improvvisamente triste in volto e rivolge nuovamente lo sguardo verso il basso.
« Io invece, sono sempre stata una ragazza viziata! Tutto ciò che chiedevo, mi veniva esaudito. Non ho mai conosciuto la parola rinuncia nella mia vita, perché i miei non si rifiutavano mai di accontentarmi. Ma nonostante questo, per me non erano mai presenti. Ogni compleanno che festeggiavo, loro non erano mai presenti. L'unica che mi rimaneva sempre accanto è Margaret. Ma dei miei genitori non ho nessun bel ricordo della mia infanzia. In nessuna foto che hanno scattato, loro non sono mai presenti! E così che sono diventata una ragazza viziata, altezzosa ed egoista. A causa loro! Ed è per questo che al ballo di fine anno, ti ho trattato a quel modo! »I suoi occhi ametista luccicano, mentre fissano i miei. Si getta tra le mie braccia, scoppiando in un pianto liberatorio.
« Adesso ci sono io, non sarai mai più sola! »
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NEVER ENDING STORY (IN CORSO)
פנטזיהQuesto sembra essere l'introduzione o la descrizione di un romanzo o di una serie di racconti. Si tratta di una storia di amicizia tra cinque ragazze che si stanno preparando per il loro ballo di fine anno dopo aver appena completato il loro diploma...