Chapter 41 - The Stolen Diamond

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Alan, sembra aver intuito, vista l'improvvisa sparizione dei miei "fantomatici nonni" che in qualche modo, io possa essere anche responsabile dell'avvenuto furto.
Continua a fissarmi interrogativo, squadrandomi da capo a piedi con fare indagatorio.
« Non so cosa risponderle... Probabilmente, durante quel trambusto, saranno fuggiti da qui, per andare a rifugiarsi in un posto sicuro!»
Cerco di sviarlo, da quel pensiero, tentando di trovare una scusante plausibile, per giustificarmi.
« È allora, per quale ragione, proprio in quel momento, subito dopo, sono scomparsi improvvisamente? »
Aggrotta entrambe le sopracciglia, mentre mi scuote dalle spalle con veemenza, mantenendo uno sguardo irato.
« Signor Wilson, per dimostrare la mia innocenza, ho deciso che andrò personalmente a cercare il responsabile e riprendere il diamante! »

Alla mia affermazione, si distanzia lentamente da me, rimanendo a fissarmi interrogativo, per poi dichiarare:
« Va bene, ma fai attenzione!»
Enuncia apprensivo.
« Stia tranquillo, signor Wilson! Troverò il colpevole e riporterò il gioiello! »
Gli occhi di Pàmela mi fissano sconsolatamente, mentre mi osserva raggiungere l'atrio.
Subitaneamente si distanzia dai genitori, accostandosi dinnanzi a me.
« Jeff, sei impazzito!? Perché vuoi rischiare la vita per quel gioiello!? Non me ne importa niente oramai, tanto è stato rubato, perciò per me non ha più alcuna importanza. Non hai idea con chi avrai a che fare, visto che nemmeno sappiamo chi siano i ladri. Potrebbero essere gente senza scrupoli, che uccide a sangue freddo! No, non se ne parla, tu non ti muoverai da qui! »

Dolcemente poggiando entrambe le mani, sopra le sue spalle esili, le dichiaro con pacatezza, rassicurandola:
« Ascoltami Pàmela, apprezzo molto che tu ti preoccupi per me e non vuoi che rischi la mia vita. Magari a te, potrebbe non importare nulla di quel diamante... Ma i tuoi genitori, non credo la pensino esattamente allo stesso modo!
Devo dimostrare la mia innocenza, affinché tuo padre mi permetta di frequentarti e mi giudichi diversamente! Altrimenti, crederà che io sia anche loro complice! »
Avvicina il suo viso al mio, continuando a tenere i suoi occhi ametista posati su di me.
Le mie mani la afferrano delicatamente, da entrambe le guance per regalarle un dolce bacio rassicurante e passionale.
« Jeff, promettimi che tornerai sano e salvo. E che se non dovessi riuscire a recuperarlo, di ritornare da me! »
Abbozzo un leggero sorriso, carezzando le ciocche rosse dei suoi capelli mossi.
« Te lo giuro! Adesso vado, ci vediamo dopo! »

Lentamente mi distanzio da lei, portandomi fuori dalla dimora dei Wilson.
"Spero con tutto il cuore, che Lupin sia così gentile, da restituirmi il gioiello. Altrimenti, resterò classificato come accusato e oltretutto, non potrò mai più rivederla.
Lui, desiderava tanto rubare quel diamante, ma mi dispiace, caro Lupin, questa volta dovrai rinunciare."

Rapidamente lascio quel luogo e mi porto fuori dalla villa.
Intravedo la mia donna, poggiata sulla soglia, ferma ad osservarmi con sguardo malinconico.
I raggi lunari che si posano leggiadramente, sul suo bellissimo volto, rende il colore dei suoi estasianti occhi ancora più intenso del solito.
Stasera, sono particolarmente luminosi ma allo stesso tempo tristi.
Un'armoniosa brezza di vento, scompiglia la folta chioma magenta fluente.

Le rivolgo un secondo sorriso rasserenatore, per poi allontanarmi completamente da quel luogo.
Cammino a passo svelto, sulla direzione per il marciapiede di fronte, voltando il capo verso destra e manca, per assicurarmi di poter attraversare tranquillamente, con il rischio di essere affiancato da un'auto.
"Nonostante dista molto, però... Devo fare il possibile per raggiungere il rifugio di Lupin. Mi auguro che non venga a piovere, altrimenti rischierei di prendermi un malanno.
Questo mi sembra un po' improbabile, visto il cielo che è cosparso da miriadi di nubi grigie.
Mah... Spero di sbagliarmi."

Sfilo dal taschino dei jeans, un accendino, per accendermi una sigaretta. "Accidenti, manca ancora molto! Non credo di essermi allontanato abbastanza, dal punto di partenza... Ma sicuramente, arriverò lì, prima del previsto!
Pàmela, era piuttosto preoccupata, non voleva lasciarmi andare.
Mi dispiace mentirle, con la farsa, che io non ero a conoscenza di nulla, della questione del furto.
Sono sicuro che se sapesse che anche io, ho collaborato per il furto della rosa del deserto... A quel punto, la perderei per sempre. Non mi perdonerà mai, per averle mentito spudoratamente.
Non riuscirei neanche più a guardarmi allo specchio e tanto meno, ad avere il coraggio di guardarla negli occhi.
Detesto averle detto delle bugie, ma le circostanze mi ci hanno costretto, visto che lei, non aveva alcuna intenzione di frequentarmi e di rivolgermi la parola.

Lo ha dimostrato quella sera, "quella del nostro primo incontro", dal modo che aveva di comportarsi. Guarda caso, invece, dopo averle detto di essere il nipote di un nobile, ha subito cambiato atteggiamento e allo stesso tempo anche espressione.
Adesso gli ho confessato la verità, rivelandogli la mia vera identità, mostrandomi per quel che sono... Uno spiantato, un vagabondo che girovaga per i vicoli più malfamati di Londra, in cerca di cibo e denaro.
Un povero fuggitivo condannato a patire la fame e a rischiare anche di perdere la propria vita. Affrontando le insidie che incombono per la città, sommersa dall'oscurità.

In realtà non ho proprio niente da offrirle... Non comprendo per il quale, non mi abbia mandato via e tanto meno non lo ha detto ai suoi genitori. Conoscendola, non avrebbe perso tempo a convocare le forze dell'ordine, per farmi arrestare... Adesso, invece, sembra dimostrare il contrario.
Che sia innamorata di me? Che finalmente si sia scoperta provare dei sentimenti e si sia resa conto dei suoi sbagli. Per il modo brusco che ha avuto di trattarmi all'inizio?
Oppure semplicemente, prova compassione?! "

Mentre questi dubbi insediano la mia mente, mi arresto di botto, percependo leggere gocce fredde di pioggia, ricadere sul mio viso provocandomi un fremito alla spina dorsale.
Richiudo la giacca lestamente, riparandomi dal forte scrosciò dell'acquazzone e dalla violenta tempesta di vento.
La pioggia incrementa incessantemente.

Velocemente, inizio a correre per andare alla ricerca di un riparo, che possa preservarmi dal violento nubifragio.

Il mio corpo va a infreddolirsi e la vista comincia ad apparirmi nebulosa. Non riesco più a procedere, sento come se le forze iniziassero ad abban...!

LUPIN

Sconsolatamente, discendo dall'elicottero e monto sulla mia auto.
« Lupin, dove vai? »
Mi chiede Jigen, mentre vado ad allontanarmi, frattanto che lui mi osserva.
« Ho bisogno di restare da solo! »
Dichiaro sospirando, per poi sfrecciare a velocità supersonica.

NEVER ENDING STORY (IN CORSO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora