Chapter 50 - Nightmare Or Real?

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JEFF

Durante il tragitto, senza deconcentrarmi dalla guida, dallo specchietto retrovisore non posso fare a meno di guardarla. I suoi occhi ametista, luccicano sotto i raggi del sole e lacrime calde bagnano le sue gote.
Distolgo per un attimo lo sguardo dalla strada, voltandomi verso di lei le chiedo apprensivo e allo stesso tempo impensierito:
« Amore, cosa succede? Perché piangi? Non sei per caso convinta, di aver fatto questa scelta? »
A quelle parole, immediatamente mi fissa diritta in volto e con flebile voce, strozzata dal pianto mi comunica:
« Io, non mi sono pentita affatto di venire via con te è solo che non accetto che mio padre, non sia stato comprensivo come immaginavo. Magari mia madre, è stata più ragionevole ma mio padre, è stato un egoista, non gli è importato nulla di noi e dei nostri sentimenti. Avrebbe preferito che mi fossi innamorata davvero del nipote di un aristocratico. Non credeva mi innamorassi di un ragazzo semplice come te. Credeva di poter comandare sui miei sentimenti e convincermi a sposare un ricco imprenditore in modo da non fare sparlare del nostro buon nome. Ma invece, si sbaglia e pure di grosso. Perché è te che amo, nessun altro potrà rubare il mio cuore! »

« Ma io non potrò offrirti ciò che hai sempre avuto! Lo sai vero? Sei ancora in tempo per cambiare idea e tornare indietro, se vuoi »
La mia donna, mi guarda e senza enunciare nessuna frase, poggiando una mano sulla mia guancia mi lascia un bacio sulle labbra e subito dopo esclama:
« Non sono affatto pentita della scelta che ho fatto! Ti amo davvero Jeff e l'unica cosa che per me conta adesso è, essere insieme lontano da tutto e da tutti! »
Le sorrido, ritornando a fissare la strada.

« Dove andremo però? »
Affermo con tono interrogativo, accostando all'improvviso. Riflettendo sul da farsi, con gli occhi fissi nel vuoto.
« Perché ti sei fermato? »
Mi chiede dubbiosa, aggrottando le sopracciglia in espressione confusa.
« Non so proprio, dove andare. Cioè un posto ci sarebbe, ma non mi sembra il caso! Non è un posto adatto a te»
Di rimando:
« Potremo rifugiarci nel vecchio fienile! Se non vado errata, dista a pochi centimetri da qui. Ovviamente non posso ricordare la strada precisa, perchè sono trascorsi molti anni da all'ora quando mio padre mi portava a visitarlo, ero una bambina. Ma se la memoria non mi inganna, dovremmo esserci quasi! Lì, nessuno verrà a disturbarci! Finché non troveremo lavoro e un luogo dove trasferirci definitivamente»
Afferma sicura, increspando le labbra in un sorriso.
« D'accordo, allora, ogni suo desiderio è un ordine mia principessa! »
Enuncio scherzosamente, fingendo di essere un nobile.

Alchè, lei sorride nuovamente, arricciando il naso, mentre mi guarda con gli occhi dell'amore.
« Non sarai un vero nobile, ma il tuo modo di fare e per i modi in cui ti poni, per me sei un vero principe delle fiabe! »
Ci scambiamo un tenero bacio e successivamente, mentre mi accingo ad accendere una sigaretta riavvio il motore e mi rimetto in marcia.
In quel frangente, Pàmela, fissandomi con la coda dell'occhio, rimira la mia figura.

PÀMELA

"È così bello, guardarlo mentre aspira il fumo dalle sue labbra carnose, con lo sguardo concentrato sulla strada. Quegli occhi neri e profondi, che fissano l'orizzonte.
Come ho potuto comportarmi in quella maniera, come ho fatto a non notare tanta bontà e tanta bellezza.
Spero con tutto il mio cuore, che un giorno mio padre se ne farà una ragione e accetterà finalmente la realtà. Che poi non vedo perché mai debba essere così restio nei suoi confronti, visto che Jeff è un bravissimo ragazzo, dai modi dolci e gentili e dal cuore nobile.
Nonostante Jeff, abbia cercato di dargli delle spiegazioni, lui, non ha voluto sentire alcuna ragione.
Forse, dopo si renderà conto di aver sbagliato sia con lui che con me, ma magari quando arriverà quel giorno, a me potrebbe non importare più di entrambi."

Trascorse ben due ore di viaggio, finalmente, apposta la vettura di fronte al vecchio fienile. Insieme scendiamo dal veicolo e avanziamo mano nella mano, all'interno del nostro rifugio temporaneo.
Le suole delle nostre scarpe, calpestano il grano d'oro, che ostruisce il percorso.
Scostiamo le erbacce, creando un varco per attraversare le lunghe spighe di grano, fino a giungere nelle vicinanze del fienile.
« È proprio come lo ricordavo! Non è cambiato proprio nulla! »

Il fruscio del vento, agita leggiadramente le spighe di grano e crea una fresca brezza estiva, mentre il sole splende alto in cielo, irradiando tutta la pianura.
« Hai proprio ragione, si sta bene qui! Non c'è anima viva, e inoltre siamo lontani dal traffico urbano. Siamo lontani dalla città! Isolati da tutti e da tutto, solo io e te! »
Poggia entrambe le mani sopra i miei fianchi, mi attira a sé e mi bacia con passione.

AMBER

Apro gli occhi, di colpo, con il cuore che batte all'impazzata. Allungo la mano verso il lato dove vi è posto il mio comò, cercando di accendere l'interruttore della about jour, ma in quel frangente, mentre mi guardo intorno mi rendo conto di non trovarmi nel mio letto a fianco al mio amore, ma bensì nel buio delle tenebre.
« NICK, DOVE SEI?! CHE STA SUCCEDENDO?! AIUTO, QUALCUNO MI AIUTI! »
Latro con quanto più fiato ho in gola, iniziando ad andare nel panico, voltandomi verso la direzione opposta, nella speranza di intravedere, uno spiraglio dal quale uscire.
Avanzo senza avere alcun controllo del mio corpo, verso il nulla.
Spaventata e terrorizzata.

"Non c'è alcuna via d'uscita, com'è possibile?! Come sono mai potuta finire quaggiù!? Con questo buio, non riesco a vedere nemmeno dove mettere i piedi. Rischio di cadere nel vuoto."

Continuo a urlare e urlare, sicura che qualcuno prima o poi verrà in mio aiuto e mi porterà via da questo incubo, ma le mie speranze svaniscono all'istante.
Improvvisamente, irrigidisco subitaneamente, subito dopo aver avvertito una presenza alle mie spalle.
Lentamente, volto la testa a trecentosessanta gradi, cercando di vedere chi fosse lo sconosciuto/a.
Ma proprio in quel frangente, mi ritrovo faccia a faccia, con due occhi di fuoco.

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