Chapter 37 - Unrequited Love

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La nostra discussione, prende una svolta piuttosto irruenta da costringermi a lasciare la roulotte; i miei amici rimangono attoniti per il mio comportamento.
« Jeff! Dove credi di andare?! Aspetta! »
Clyde, si approssima velocemente verso la mia direzione, per cercare di fermarmi ma inutile, visto che prima che lui mi raggiungesse io ero fuori già dalla roulotte.

Distanzio fulmineamente dal punto di partenza, attraversando velocemente fra il transito delle auto per raggiungere il marciapiede di fronte.
Agguanto l'accendino, posto all'interno della tasca del mio cappotto nero per accendermi una sigaretta.
Getto uno sguardo amareggiato verso il basso, esalando il fumo dalla bocca.

"Il cielo è nell'imbrunire, sicuramente tra non meno di un ora verrà a piovere."
Affermo, rivolgendo un occhiata verso l'empireo plumbeo, colmo di furiosi nuvoloni oscuri all'orizzonte.
"Forse, dovrei chiamarla e chiederle di vederci. Confessarle la verità e dirle in realtà chi sono? Ma questo significherebbe perderla. Non sarà entusiasta di sapere che l'ho ingannata, spacciandomi di essere il nipote di un conte in vista. Ma devo anche pensare, che non posso mantenere celata a lungo, la mia vera identità... Prima o poi dovrò dirle la verità!
Se mi ama, sono sicuro comprenderà le mie ragioni, per essermi finto un nobile.
Anche se, ho il timore mi cacci per sempre dalla sua vita e decida di non volermi rivedere mai più."

Mentre questi pensieri assillano prepotentemente la mia mente, improvvisamente vengo riportato nuovamente con i piedi per terra, nell'udire una voce amichevole di un uomo. Notandomi trapelare tristezza e paura ( immagino lo abbia decifrato dalla mia espressione affranta) avvicinandosi mi chiede:
« Ragazzo, cosa ti succede? »

Esalo un profondo respiro, poggiando entrambi i gomiti sulla spalliera della panchina alzando gli occhi al cielo dichiaro:
« Ho mentito alla donna che amo! Ho osato ingannarla, fingendomi di essere chi non sono! »
L'uomo trentenne, mi fissa compassionevolmente, tenendo i suoi furbi occhi neri posati su di me.
Incuriosito mi domanda:
« Perché?»
Concentra nuovamente il suo sguardo sulla sua sigaretta, nel mentre mi chiede di raccontargli la vicenda dall'inizio:
« Se non ti sembro troppo indiscreto, vorrei chiederti di raccontarmi tutto dal principio. Cosa è successo per l'esattezza? »
Percependo bontà dal tono pacato della sua voce, prendo coraggio e decido di raccontargli tutto:
« Lei, essendo che è una donna di alta società e figlia di un ricco imprenditore, non avrebbe mai voluto avere a che fare con uno spiantato come me. Perché vedi, io sono un semplice ragazzo orfano, senza il becco di un quattrino. Non ho niente da offrirle! Così, per fare colpo, mi sono inventato di essere il nipote del Conte Nippen! »
L'uomo dai capelli nero ebano, resi lucidi dal gel, improvvisamente scoppia a ridere in una fragorosa risata prorompendo:
« Tu, conosci me... ragazzo!?»
Esclama sorpreso, mentre getta la sigaretta al suolo.
« Come scusi? Cosa intende, per conoscerla!? »
Domando confuso, fissandolo interdetto.
« Non hai ancora capito chi sono? »
Enuncia fermamente.
« No... Non credo di conoscerla! Il suo volto mi è nuovo! »
Affermo, osservandolo da capo a piedi.
Sul volto dell'uomo si forma un cordiale sorriso.
« Credevo di essere famoso ormai, in tutto il mondo. Invece, a quanto pare mi sbagliavo. Lupin, sembra non essere molto conosciuto!»
A sentir pronunciare quel nome, sobbalzo immediatamente.

Sgrano gli occhi incredulo di trovarmi davanti il più grande ladro internazionale di tutti i tempi... Niente che popodimeno... Lui, Lupin III. Nipote di Arsenio Lupin, ladro gentiluomo.
« L-Lupin!!? Stento a crederci, ancora! Sono così emozionato di essere qui insieme a te in questo momento. È un onore per me! »
Esclamo gioiosamente, mentre i miei occhi brillano di gioia, idolatrandolo.
« Tu invece, come ti chiami ragazzo?»
Di rimando:
« Jeff! »
La luce dei lampi che squarciano il cielo, irraggia la sua figura; indossa giacca rossa, camicia blu, cravatta giallo ocre e pantaloni bianco panna.
Il suo sorriso e i suoi occhi neri profondi, mi ispirano fiducia e mi rassicurano. Il suo modo di fare socievole, trasmette serenità e allegria.
« Ah! Innamorarsi, comporta a volte soffrire, soprattutto se non si è ricambiati. Lo so perché, tale sensazione l'ho provata io sulla mia pelle. Ad esempio, io sono innamorato di Fujiko, ma lei non fa' altro che tradirmi e soggiogarmi per raggiungere i suoi scopi. Ma nonostante tutto, non posso fare a meno di amarla. Perché il suo modo di fare mi attrae tantissimo! E poi noi uomini, tendiamo ad affezionarci alla donna sbagliata il più delle volte. Ma nonostante i nostri amici, facciano il possibile per darci dei consigli, non li prendiamo in considerazione. Perché è il nostro cuore a decidere per noi. Impossibile comandare i propri sentimenti. Comunque, visto che tu sei innamorato di lei, ho deciso che ti aiuterò! »

Il pensiero di rivederla, mi manda il cervello in tilt, come fossi una bussola impazzita.
« Davvero Lupin!? Non so come ringraziarti! Avere il tuo aiuto è una fortuna per me! Anche se ho paura di...»
Mi arresta di colpo, poggiando l'indice sulla punta del naso e labbra, facendo cenno di zittirmi e di essere fiducioso per stasera.
« Non pensare a nulla! Ok!? E adesso, non perdere altro tempo... Chiamala e dille che stasera il Conte Nippen, insieme a suo nipote avranno piacere di cenare a villa Wilson e che sarà un onore conoscere la loro famiglia! »
Afferma deciso, strizzando l'occhio, increspando le labbra in un sorriso smagliante.
« Apprezzo il tuo gesto Lupin... Ma questo significa continuare a mentirle! Invece, dovrei rivelarle in realtà chi io sia! Non dovrei procedere ancora con questa farsa! »
L'uomo poggia entrambe le mani sulle mie spalle, proclamando, mentre mi rassicura:
« Jeff, stai tranquillo! Penserò a tutto io. Il resto si vedrà in seguito. Ma per adesso, è meglio che tu ti sbriga e vada a prepararti per il lieto evento di stasera!»
Sconsolatamente, rivolgendo un occhiata all'empireo buio e grigio farfuglio:
« Come farò? Non posso presentarmi così in queste condizioni! Non crederebbe assolutamente che sia il nipote di un conte. Piuttosto, penserebbe che sia il nipote di un contadino! »
Lupin, immediatamente mi rassicura affermando:
« Sta' tranquillo, penseremo anche ai dettagli! »
Continua insistente, con grande entusiasmo:
« Intanto adesso chiamala! »

Afferro il mio smartphone, scorrendo la schermata home, pigiando su "contatti" e subito dopo sul suo numero:
« Pronto, chi parla? »
Chiede la voce melodiosa dall'altro capo dell'apparecchio.
« Mademoiselle! Ricordi chi sono? »
Pàmela, sembra aver riconosciuto la mia voce e nell'immediato con infervoramento esclama:
« Oh! Jeff! Quale onore! »
« Mi chiedevo se questa sera, ti sarebbe piaciuto avere sia me che mio nonno per un party! »
La ragazza a quell'affermazione prorompe esultante:
« Sí, sarà un piacere! Mio padre e mia madre, tra pochi istanti torneranno da un viaggio d'affari. D'accordo, allora darò disposizioni alla servitù di organizzare un party piacevole e rilassante!»
« Io e mio nonno, saremo felici di prendere parte al vostro party. D'accordo, allora ci vediamo stasera! »
Di rimando Pàmela:
« A stasera Jeff! »

NEVER ENDING STORY (IN CORSO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora