Chapter 21 - I'L Protect You

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AMBER

Da quando il padre di April, ci ha letteralmente sbattute fuori di casa, malgrado noi siamo state costrette a lasciare il Texas.
Mi sento una stronza a dover abbandonare la nostra amica, nel momento del bisogno. Ma è stata lei, a farci capire di lasciar perdere che tanto sarebbe stato inutile tentare nuovamente di portarla via da lì, vista la prepotenza e la freddezza che ha avuto nei nostri confronti.

Eppure prima si era dimostrata una persona diversa, cordiale e rispettosa.
Invece oggi era completamente cambiato, non è lo stesso Richard che abbiamo conosciuto anni fa'.
È stato davvero odioso il modo che ha avuto di trattarci.
Non credevo che sotto la maschera di buon padre amorevole, si celasse un uomo crudele e spietato.
Anche Roseline è stata piuttosto cattiva... prima si è mostrata buona, affettuosa e comprendevole... adesso invece ha sfoderato gli artigli.
Esegue come una marionetta, tutto quello che gli ordina il padre.

Cosa stanno combinando, per quale motivo non hanno permesso ad April di venire via insieme a noi.
Mentre ci stavamo allontanando, April lentamente nel momento che veniva strattonata dal padre, ci ha guardato con sguardo arrendevole. I suoi occhi hanno parlato per lei... conosco da anni la mia amica, perciò so benissimo interpretare anche i suoi sguardi.
« Apprezzo il vostro gesto amiche mie, ma a malincuore devo dirvi di andarvene e lasciare la città. Non voglio che mio padre, vi crei dei problemi e né tanto meno voglio crearne io a voi. Quindi non pensate a me, tornate a Londra e andate via da qui! »
So decifrare perfettamente cosa volesse dirmi in quel momento e sono sicura abbia detto queste esatte parole.

Mi duole tanto il cuore, essere andata via senza portarla insieme a noi.
Povera April, spero riesca ad uscire da questo inferno e che ritorni tutto come prima.
Il signor Richard è stato davvero uno stronzo... ha trattato malissimo ognuna di noi. Eppure è strano visto che, ogni volta che venivamo a trovarla, lui si è sempre mostrata una persona per bene senza usare questo genere di atteggiamento.
Qui c'è qualcosa di anomalo e io voglio scoprire cosa!
Al momento è meglio allontanarci da qui e tornare nella nostra città.

Appena si saranno calmate le acque, aiuteremo April.

APRIL

" Mi è dispiaciuto molto che le mie amiche abbiano fatto un viaggio a vuoto, per venire da me.
Mio padre questa volta ha esagerato più del dovuto e sinceramente non mi aspettavo che sfogasse la sua rabbia anche contro di loro.
Dopo quello che ha fatto, credo proprio che non gli rivolgerò mai più la parola.
Avranno fatto pazzie per arrivare fino in Texas, e alla fine a cosa è servito?! Visto che non sono riuscite a portarmi via.
Quell'altra stronza di mia sorella, fa' le sue veci, odiosa e spietata come lui.
Mia madre come al solito, dopo l'accaduto è andata a rifugiarsi in camera sua ( immagino sia dispiaciuta, per ciò che è appena successo, ma per paura che lui le metta le mani addosso, preferisce non intromettersi).

Echeggiano ancora alle mie orecchie le parole appena pronunciate da mio padre:
« Domani tu e Piet, vi sposerete! »
Non ho ancora compiuto diciotto anni, come fa a dire una cosa del genere.
Riflettendo meglio, mi rendo conto che proprio domani è il mio compleanno... il 12 Luglio.
" Me ne ero completamente dimenticata... adesso comprendo del perché abbia deciso così in fretta, proprio per il motivo che io domani, compia diciotto anni.
Ma se sono maggiorenne, sono libera di fare ciò che voglio, nessuno mi può imporre di sposarmi se io non ne ho alcuna intenzione. "

Rimango interdetta continuando ad osservare freddamente mio padre esclamando:
« Così presto!? Non c'è niente di pronto, e io e Piet, non ci conosciamo affatto. Non puoi decidere così su due piedi! »
Mi lancia uno sguardo glaciale per poi avvicinarsi di scatto a me:
« Tu farai ciò che ti ho ordinato... senza discutere! Non ho altro da dire, me ne torno nel mio ufficio! »
Si allontana da me, rinchiudendosi la porta alle spalle, lasciandomi chiusa all'interno delle quattro mura della mia stanza.
Allo scatto della chiave, comprendo di essere stata nuovamente segregata in camera mia.
Inizio ad urlare e a strepitare, strillando disperata.
Con le mani poggiate sulla porta, scivolo lentamente.

Lacrime calde (ancora una volta) solcano sul mio viso.
" Non ne posso più di questa storia... mio padre è completamente folle! Io non intendo assolutissimamente sposarmi con quel tipo. Ho come l'impressione che sia uno di quei classici figli di papà, a cui non frega nulla di essere impegnati. Le avventure di certo non se le fa scappare. A me non piace un uomo così!
Castiel nel momento del bisogno dov'era finito?! Quando le mie amiche erano venute ad aiutarmi, lui non era qui.
Appare solamente nei momenti meno opportuni, nell'istante in cui magari io, voglia restare da sola. "

« Mi hai chiamato April? »
Subitaneamente senza che io me ne accorga, spunta dal nulla " il mio angelo".
Si siede di fronte a me, prendendo entrambe le mie mani comunicandomi:
« Perdonami per non essere venuto in tuo soccorso, ma in quel momento non potevo esserci! »
Lentamente alzo lo sguardo verso di lui, incontrandomi con i suoi occhi blu oceano intenso. Lo guardo irata replicando:
« OVVIAMENTE NON SEI APPARSO, PERCHÉ SAI BENISSIMO CHE SE IO, USCISSI DA QUI E ME NE TORNASSI A LONDRA... POTREI RIVEDERE JULIAN! CORREGGIMI SE SBAGLIO!? »
Lui deglutisce a fatica, volgendo lo sguardo verso il basso non proferendo alcuna parola.
« Chi tace acconsente... bene, quindi lo hai fatto di proposito?! »
Si morde il labbro inferiore, asserendo:
« Sul serio April, te lo giuro. Anche se ho sentito la tua richiesta d'aiuto, non mi era permesso allontanarmi! »
Bruscamente mi distanzio da lui, avvicinandomi alla finestra sospirando, incrociando le braccia sul petto affermo:
« Io non voglio sposarmi! »
Con sguardo compassionevole, si appropinqua verso di me, poggiando entrambe le mani sulle mie spalle enuncia:
« Purtroppo non si può cambiare il destino... »
« Piet!? Fa' parte del mio destino?! »
Frettolosamente risponde:
« Lui non è il tuo destino, ma dovrà fare parte della tua vita. Cioè voglio dire, non siete anime gemelle, ma vi sposerete! »
Rimango interdetta, non appena sento pronunciare queste parole, mentre mi si affolla la mente di mille pensieri.

« Dunque è una fase della mia vita questa? »
Annuisce con il capo, volgendo lo sguardo verso di me.
« Non durerà, ma ugualmente vi sposerete!»
Gli domando assertiva:
« Si può sapere per quale motivo mio padre, ha deciso che dobbiamo sposarci? »
Incrocia le braccia sul petto, allontanandosi lentamente da me asserendo:
« Non mi è consentito dirtelo. Questo dovrai scoprirlo sola»
Torno a sedermi sul letto, portandomi le ginocchia sul petto.
« Perciò non si può fare nulla per impedirlo?»
« No, mi spiace! Se si sconvolgono le fasi del destino, potrebbe incombere una grande minaccia per l'umanità! »
Sgrano gli occhi pensando alle catastrofi che spazzerebbero la terra in meno di un secondo. Io non voglio mettere a repentaglio la vita di molti innocenti a causa mia. Non ho altra scelta che sposare Piet.
« Castiel... so che è una decisione presa così su due piedi, ma... devo farlo. Sposerò Piet, senza opporre alcuna resistenza! »
« Io sarò sempre con te, non ti lascerò più! »
Afferma deciso, Inginocchiandosi di fronte a me baciando le mie mani con dolcezza.
« Non permetterò a Piet di sfiorarti, neanche con un dito. Te lo prometto! »
Rimango a fissarlo, nel buio della notte, intravedo una luce accecante pervadere nei suoi zaffiri.
« Grazie Castiel! »

 « Grazie Castiel! »

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