capitolo trentuno: addosso.

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Riccardo sentì il cuore iniziare a battere fortissimo al contatto con le labbra del più grande.
Quando le loro labbra si unirono tutta la confusione svanì, assieme al pentimento del bacio precedente.
A rimanere nella sua testa fu soltanto il bisogno di approfondire quel bacio.
Fu lui questa volta a chiedere il permesso premendo con la lingua sulle labbra schiuse di Alessandro, permesso che non tardò ad arrivare.
Quando le loro lingue si unirono ancora fu come se i giorni di mezzo tra i due baci si fossero azzerati, fu come se la mamma di Alessandro non avesse mai suonato a quella porta, come se Michelangelo non fosse mai arrivato.
Ripresero proprio da lì dove avevano lasciato, come tornando a quella mattina.
Alessandro si mise a sedere con ancora Riccardo addosso e approfittò della vicinanza per stringerlo fu forte a sé.
Lo attirò verso il suo petto tirandolo dai fianchi per poi abbracciarlo stringendolo per le spalle.
Riccardo si lasciò trasportare, preso da quel tocco travolgente.
Piuttosto, assecondando a pieno, prese Alessandro per i capelli, avvicinando un po' di più la testa del più grande alla sua.
Poi scese sulle sue spalle e le strinse forte mentre il piacere per quel bacio aumentava secondo dopo secondo.
"Ale" sospirò ad un centimetro dalle labbra del più grande quando questo interruppe il bacio.
"Ancora" proseguì guardandolo negli occhi.
Alessandro lo guardò con le pupille dilatate, estasiato completamente alla vista del ragazzino.
Con i capelli scompigliati e le labbra gonfie e rosee dopo quel bacio sembrava quanto di più vicino al divino.
"Cosa?" chiese osservandolo ancora e questa volta Riccardo, nonostante la pressione alla vista di quello sguardo, non abbassò gli occhi.
Adorava l'idea che il moro lo guardasse in quel modo, come se lo desiderasse più di ogni altra cosa.
"Non smettere di baciarmi" disse il piccolo avvicinandosi di nuovo ad Alessandro che, sempre più sorpreso e felice di quella situazione, adesso stava sorridendo.
"Mi fai riprendere fiato?" rise ancora osservando attentamente il ricciolino.
Sentiva della scosse corrergli sotto la pelle di fronte agli occhi bramosi dell'altro ragazzo.
Era così strano vederlo in quel modo sciolto e deciso, tanto che faticò a credere di star vivendo realmente quel momento.
"No" sbuffò Riccardo allontanandosi un po' e incrociando le braccia.
Stava per scendere giù dalle sue gambe quando Alessandro lo fermò, riportandolo su di lui.
"Ma la smetti?" scoppiò poi a ridere prendendolo per le guance e baciandolo a stampo.
Avrebbe sempre voluto farlo, ogni qual volta Riccardo metteva su quel suo comune broncio avrebbe voluto baciarlo e farlo adesso lo riempì di gioia ma nel frattempo lo terrorizzò.
Come avrebbe potuto vedere quel broncio ancora e limitarsi dai baci che avrebbe voluto dargli adesso che aveva pregustato la bellezza di quel desiderio avverato?
Sbuffò giusto per un secondo, tra sé e sé.
Eppure quel momento tenero non si protrasse per molto, con il volto del piccolo tra le mani Alessandro si ritrovò costretto a baciarlo ancora.
Ovvio che quel bacio, tanto desiderato da entrambi in quei giorni, divenne in pochissimo tempo tutto fuorché casto.
Mentre le lingue si torturavano nelle loro bocche le mani di Alessandro andarono alla ricerca di qualcosa a cui appigliarsi e questa volta, senza paura, trovò nei fianchi nudi di Riccardo un sostegno.
Si aggrappò ad essi con entrambe le mani e con un sospiro profondissimo lo attirò più vicino a sé.
Adesso che Riccardo era seduto sulle cosce del più grande sentì il panico aumentare di colpo.
Un solo centimetro in più e sarebbe finito su di lui completamente.
Essere così vicino alla sua vita lo fece tremare e fu costretto ad interrompere il bacio.
"Richi" bisbigliò Alessandro guardandolo negli occhi "Tutto okay?" proseguì intuendo qualcosa.
Riccardo si sentì vulnerabile di fronte a quello sguardo sempre così indagatore.
Era come sé Alessandro gli lèggesse l'anima in ogni sguardo, capendo sempre il suo umore ancora prima che lui stesso se ne accorgesse.
"Si" biascicò osservandolo meglio.
Poggiato con le spalle sulla spalliera del letto aveva sul viso un'espressione rilassata.
Gli occhi erano stanchi ma eccitati, le pupille erano grandi, come se il nero fosse scoppiato e gli avesse invaso le pupille completamente.
Le sue labbra erano violacee a causa di quei baci fin troppo aggressivi, gonfie a causa dei baci appena consumati sembravano assai più carnose rispetto al solito.
Riccardo abbassò lo sguardo sul suo petto nudo che faceva su e giù a causa del respiro accelerato.
Strinse più forte le mani attorno alle sue clavicole e tornò a guardarlo con il respiro accelerato.
Voleva baciarlo ancora e ancora ma aveva paura che quella situazione potesse sfociare in sesso.
Avrebbe voluto altro da Alessandro?
La domanda lo fece sospirare ancora.
"Non è tutto okay" intuì il più grande guardandolo.
Le mani che aveva sui suoi fianchi non le tolse, nonostante l'evidente turbamento del piccolo, piuttosto approfittò del contatto per mostrarsi vicino e prese con delicatezza ad accarezzarli con i pollici.
Riccardo sentì i brividi corrergli lungo la spina dorsale a quel gesto e, con una risata, si contorse appena sotto quel tocco.
"Mi fai il solletico" disse poi ridendo ancora.
"Come? Così?" chiese Alessandro con un sorriso stampato sul volto riprendendo ad accarezzargli i fianchi.
Il piccolo si contorse ancora scoppiando a ridere poi, con poco garbo, cercò di togliere le mani di Alessandro da su di lui ma la presa del ragazzo si fece più forte.
"No" disse il moro facendosi serio "non ho finito con te" rise poi lasciandogli un bacio sull'angolo delle labbra.
Riccardo si ritrovò a sorridere ma, ugualmente, fece per togliere di nuovo le mani di Alessandro dai suoi fianchi.
"Mi fai il solletico Ale" si lamentò guardandolo fisso negli occhi.
Il più grande tolse finalmente le mani e Riccardo sentì i fianchi bruciare lì dove prima c'erano quelle mani.
Come se fosse di colpo dicembre sentì freddo ormai troppo abituato alle mani di Alessandro su di lui.
"E qui?" disse dopo un'istante il moro iniziando a fargli il solletico sulla pancia.
Riccardo cadde in un lato e cercò di dimenarsi in ogni modo.
"Dai lasciami stare" si lamentò tra una risata e l'altra mentre Alessandro, stando attento a non fargli male alla gamba, continuava a fargli il solletico.
"Lasciami" urlò Riccardo prolungando l'ultima lettera con disperazione.
Aveva le lacrime agli occhi a causa delle risate e gli faceva male la pancia.
"Non respiro" disse infine, esausto.
Alessandro si fermò e lo guardò con un sorriso furbo sul volto.
"Per..?" domandò mimando il resto della parola con le labbra.
"Manco morto Ale" lo guardò male Riccardo.
"Okay" biascicò il più grande con un sorriso "Lo hai voluto tu" proseguì riprendendo a fargli il solletico.
Riccardo tornò a ridere, questa volta controvoglia e con i crampi allo stomaco.
"Ale Ale okay" sussurrò il piccolo ormai alle strette "okay" ripetè alzando le mani in segno di resa.
"Quindi?" alzò un sopracciglio Alessandro "smettila per.." proseguì con le labbra schiuse in attesa della risposta che voleva.
Riccardo però, contro ogni logica, si avvicinò a lui lasciandogli un bacio a stampo sulle labbra.
Vide Alessandro irrigidirsi di colpo per poi, dopo qualche secondo, sorridere.
"No" parlò però dopo poco il più grande facendo scomparire quel sorriso dal volto.
Non poteva lasciarsi comprare da qualche bacio, per quanto sembrasse strano e quotidiano l'averlo ricevuto.
Okay, si erano baciati più e più volte e okay, al momento Alessandro era letteralmente seduto su di lui ma quel bacio rubato, sembrò la cosa più intima tra tutte.
Come se fosse comune, come se fosse già accaduto, come se far quei giochi sul letto fosse cosa di ogni sera.
"Riccardo cosa devi dirmi?" proseguì tornando a sorridere "Lasciami stare per.." mimò ancora il resto della parola.
Riccardo si contorse ancora a seguito dell'ennesima piccola scossa che gli provocò Alessandro riprendendo a fargli il solletico ma, ostinato a non chiedere una cosa perfavore, si sporse ancora verso di lui dandogli un bacio sulla mascella, poi sul mento, poi ancora sul collo.
Sentì Alessandro rilassarsi completamente sotto quella scia di baci umidi e sorrise furbo.
Per poi prendergli il volto tra le mani e baciargli ancora le labbra.
Alessandro, esausto all'idea di trattenersi ancora, si lasciò trasportare dalla cosa anche se solo per qualche istante. Infatti di colpo, quando sentì il piccole ridergli tra le labbra si allontanò e lo guardò male.
"Questo gioco non mi piace" rise appena per poi, fregandotene di poterlo mettere in imbarazzo, prendergli le mani dal suo volto e ributtarla sul letto, bloccandole con le sue.
Adesso era letteralmente su di lui, costretto persino a far avvicinare anche la parte di sopra dei loro corpi per tenerlo fermo.
Per quanto la vicinanza fosse a lui svantaggiosa rimase comunque immobile nella sua posizione di potere momentaneo, deciso a voler la sua soddisfazione.
"A me non piace questo" disse sincero Riccardo guardando di colpo i petti troppo vicini tra i due.
Vedere il petto di Alessandro così vicino lo fece tremare e trattenne quasi il fiato per non ritrovarsi a sfiorarlo con il suo a causa del respiro accelerato.
"Quindi cosa dovevi dirmi?" parlò Alessandro con aria di sfida e con un sorriso trionfante suo volto.
Riccardo, involontariamente, gli strinse le mani più forte a causa dell'agitazione.
"Non puoi più farmi il solletico per ricatto quindi perché dovrei dirtelo?" rise appena guardando Alessandro.
Il più grande sbuffò, costretto dalle provocazioni del più piccolo a far di più si faceva troppo male, eppure non aveva alcuna intenzione di demordere in quel momento.
La verità era che la cosa lo stava eccitando più dei baci. Non poteva fermarsi adesso.
"No" biascicò avvicinandosi all'orecchio di Riccardo "Ma posso avvicinarmi" farfugliò baciandogli il collo.
Riccardo trattenne un sospiro e strizzò gli occhi pervaso da una strana sensazione.
"Alessandro" disse a denti stretti.
"Si Riccardo?" lo guardò di nuovo il più grande.
Il modo in cui stava fingendo di mantenere la calma lo sorprese più del dovuto.
Mai era stato così abile in un flert in cui la persona che aveva di fronte gli provocava così tante emozioni ma con Riccardo tutto stava venendo spaventosamente naturale.
"Non.." sospirò ancora.
"Non?" chaise Alessandro con un sorriso nel quale mostrò i denti.
"Non ti chiederò perfavore" disse Riccardo guardandolo.
"Perché vuoi che mi avvicini?" rise il più grande riprendendo a baciargli la macella "Quindi tu puoi cercare di aver un vantaggio su di me baciandomi e io no?" chiese ancora curioso.
"Non mi stai baciando" osservò Riccardo.
"Cosa cambia tra un bacio e questo?" alzò un sopracciglio il più grande.
"Qui non ho il controllo" sospirò sincero il piccolo.
"Io si e la cosa mi piace" rise appena il moro.
Si sentiva potente sotto i brividi di Riccardo, a maggior ragione se certo che fosse lui a provarglieli.
"Basta una parolina Riccardo" disse ancora Alessandro guardandolo.
"No" borbottò Riccardo abbassando lo sguardo.
Dopo un sospiro il più grande si avvicinò ancora un po', facendo sfiorare i loro petti.
"Perfavore" disse finalmente Riccardo temendo il peggio.
"Come?" chiese il più grande allontanandosi un po'.
"Perfavore okay?" Lasciami" disse Riccardo sconfitto.

Alessandro si rimise a sedere su di lui con un sorriso fiero sul volto.
Era così bello e fastidioso nella sua aria vittoriosa.
Riccardo si ritrovò a detestarlo di colpo, eppure fu certo di volerlo baciare ancora.
Senza pensarci troppo si mise a sedere abbastanza rapidamente da disorientare Alessandro e un sorriso gli si abbozzò sul volto al pensiero di aver di nuovo in mano la situazione.
Talmente tanto preso dalla voglia di vincere quella partita non si accorse neppure del modo in cui le loro vite aderirono completamente.
Alessandro invece si, lui si accorse di ogni cosa, e si ritrovò a deglutire nervosamente data la strana piega che stava prendendo quell'ultima notte.
Riccardo, senza pensarci su troppo, riprese a baciarlo delicatamente.
Così tanto che Alessandro sentì la mancanza di quei baci più intensi di poco prima, quelli così leggeri di adesso lo stavano mandando del tutto fuori di testa.
"Riccardo sei un cazzo di controsenso umano" disse staccandosi da quel bacio di colpo e osservando l'altro ragazzo con un'espressione confusa "lo sai no?" domandò poi facendolo ridere.
"Lo so" disse Riccardo tra una risata e l'altra.
"Cosa vuoi da me?" piagnucolò disperato Alessandro.
"Tu cosa vuoi da me?" sussurrò ad un centimetro dalle sue labbra il ricciolino.
Fu Alessandro a ricominciare a baciarlo e, nel giro di poco, la situazione degenerò.
Alessandro si ritrovò coricato su di lui, proprio come prima. Ma questa volta Riccardo non stava evitando il contatto piuttosto, andando contro a ciò che aveva fatto prima, lo stava avvicinando a sé facendo combaciare i loro corpi perfettamente.
Si sentiva strano all'idea di provare così tanto desiderio per un ragazzo, eppure al contatto delle sue labbra con quelle di Alessandro la paura passava in secondo piano.
Con un movimento rapido ribaltò la situazione, mettendosi nuovamente su Alessandro ed iniziando a baciargli il collo per poi scendere piano con una scia di baci sul petto, poi sulla pancia.
E Alessandro avrebbe tanto voluto lasciarlo continuare ma non ebbe la forza, spaventato all'idea di star bruciando troppo le tappe.
Non si sarebbe rivisti per chissà quanto e la distanza avrebbe potuto soltanto rovinare quel ricordo bello.
Non volevo bruciare un'opportunità del genere, non voleva essere soltanto una scopata di addio.
E se dopo aver condiviso così tanto gli fosse mancato troppo?
E se Riccardo dopo aver fatto sesso con lui si fosse pentito così tanto della cosa da non volerlo rivedere mai più?
Se Riccardo fosse rimasto con lui ancora, se Alessandro non fosse dovuto partire di certo avrebbe lasciato che le cose andassero come voleva ma a spaventarlo era la futura distanza tra i due.
"Riccardo" lo bloccò mentre si mordeva un labbro.
Sapeva che se ne sarebbe di certo pentito presto o tardi.
Sapeva che avrebbe rimpianto quella scelta per sempre.
"Riccardo Riccardo" proseguì prendendo il volto del piccolo per riportarlo sulle sue labbra.
Gli lasciò un bacio leggero sulle labbra per poi accarezzargliele.
"Dimmi" sussurrò Riccardo come svegliatosi da una strana trance.
Che cosa stava per fare? Dove si sarebbe spinto se Alessandro non avesse fermato i baci che erano già sul suo basso ventre?
Il sangue gli gelò nelle vene ma rimase calmo, troppo rilassato sotto il tocco del più grande.
"Non facciamo cazzate okay?" rise piano Alessandro con degli strani brividi sulla pelle.
Se n'era già pentito di quella scelta, si era già pentito di non averlo lasciato fare.
Eppure rimase saldo nella sua idea, felice anche di averlo addosso senza che succedesse altro, nonostante la frustrazione.
"Non stiamo facendo cazzate" farfugliò Riccardo di colpo cupo.
"Richi no, non fraintendere" lo attirò di nuovo a sé il più grande "Non intendo quello" sospirò "Ascolta davvero volevi far sesso con me per poi non vedermi più per un po'?" chiese di colpo decidendo di dire la verità.
Si dicevano sempre la verità ormai, era inutile che Alessandro tenesse la cosa per sé, non con il rischio che agli occhi di Riccardo quello potesse risuonare come un rifiuto.
"Magari così ti facevo restare" rise furbo il piccolo sentendosi di colpo sollevato.
Alessandro non lo aveva rifiutato, era solo spaventato tanto quanto lui.
"Probabilmente resterei anche senza fare sesso se tutto non fosse prenotato" disse sincero il più grande per poi scoppiare a ridere.
"Ascolta" sospirò dopo un po' "Al massimo l'attesa aumenta il desiderio no?" disse rapido facendo fare un cenno al piccolo.
'Più di così?' avrebbe voluto chiedere Riccardo ma si trattenne pensando che fosse meglio così.
"E quando tornerò avremo entrambi le idee chiare, può solo farci bene" finì Alessandro con un sospiro.
"Si vero" sorrise dolcemente Riccardo poggiandosi sul suo petto.
"Okay?" chiese di colpo Alessandro "deve essere okay anche per te" proseguì cercando il suo sguardo.
"È okay" lo rassicurò il piccolo.

*spazio autore*
ECCOMI GENTE.
Nuovo capitolo.
vi ricordo che se volete scrivermi in privato fatelo sul profilo nel quale vi rispondo nei commenti perché in questo non posso rip.
alla ragazza che mi ha chiesto come faccia a vedere la classifica la trovi nella pagina di presentazione del libro, in basso.
sotto la descrizione e sopra i capitoli per intenderci, spero di essere stata chiara.
bacini.
vi amo.

•come lo Yin e lo Yang•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora