capitolo cinquanta: vieni con me.

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"Tutto okay?" chiese d'un tratto Alessandro interrompendo quel silenzio quasi magico che si era creato.
I due, una volta riprese un po' le forze, si erano coricati a letto ancora nudi, coperti solo da un lenzuolo.
Riccardo era steso sul petto di Alessandro e si godeva beatamente le carezze del più grande che correva con le dita lungo tutta la sua schiena.
"Si" disse alzando appena la testa per guardarlo.
"Sicuro?" proseguì il ragazzo accarezzandogli i capelli.
"Sicurissimo" sospirò il piccolo riservandogli un sorriso "Tu?"
"Io sto bene" disse sincero Alessandro.
Si sentiva finalmente bene dopo tanto tempo.
"Okay" farfugliò il ragazzo tornando a poggiare la testa sul petto del più grande "Menomale"
"Quello era sul serio il tuo primo pompino?" domandò dopo poco e Riccardo, con un'espressione divertita sul volto, si alzò leggermente stando in equilibro sulle braccia.
"Alessandro?" lo guardò divertito.
"Che c'è?" fece spallucce lui per poi scoppiare a ridere.
"Secondo te?" chiese ancora il più piccolo "Se non fosse stato il primo pensi che sarebbe stato così complicato arrivare a questo?" proseguì guardandosi attorno.
"Lo so" scrollò ancora le spalle Alessandro "domanda stupida" piagnucolò osservando il piccolo tornare comodo comodo sul suo petto, questa volta con la testa rivolta verso lui, per guardarlo.
Alessandro apprezzò quello sguardo addosso, come al solito lo faceva sentire importante.
"Però sai" riprese a parlare il grande "Uno si accerta" rise ancora.
"Ma accertarsi di cosa? È gelosia?" si spostò Riccardo tra una risata e l'altra mettendosi a pancia in sù. "Volevi essere a tutti i costi il primo?" rise ancora.
Poggiò la testa sulla pancia di Alessandro e sistemò quanto prima il lenzuolo sulle sue gambe.
Era pur vero che i due si erano già visti abbastanza nudi ma lo sguardo di Alessandro addosso gli provocava ancora un gran imbarazzo.
"No, più sorpresa" rispose Alessandro mentre dolcemente gli accarezzava i capelli.
"Sorpresa?" chiese Riccardo muovendo un po' la testa per guardarlo.
Il moro fece un cenno "Non sembrava il tuo primo pompino" rise appena.
"Stai dicendo che sono stato bravo?" domandò il ragazzo tutto felice.
"Possibile" rispose Alessandro smettendo di guardarlo.
"Allora dimmelo" disse ancora Riccardo mettendosi a sedere accanto a lui.
"Dirti cosa?" proseguì Alessandro non volendogli dare soddisfazione.
"Dimmi che sono stato bravo" sussurrò il piccolo sulle sue labbra.
"Sei stato bravo" si arrese il più grande avvicinandosi ancora un po' a quelle labbra magnetiche.
"A far cosa?" proseguì il piccolo.
Alessandro si alzò appena, mettendosi a sedere il posizione eretta, dritto di fronte a lui.
Si avvicinò ancora a quelle labbra sfiorandole, senza però baciarlo, e notò Riccardo desideroso di quel tocco non avvenuto.
"Che gioco stai facendo?" sussurrò ancora Alessandro prendendolo per i capelli e allontanandolo un po' "Mh?" proseguì.
Riccardo fece correre il suo sguardo dai suoi occhi alla coperta nella zona della sua vita per poi risalire ed ecco che Alessandro sentì ancora quei famosi brividi.
Anche dopo tutto ciò che si erano dati, anche dopo quello che era successo lui sentiva ancora gli stessi brividi della prima volta.
"Voglio solo prendermi i miei meriti" rise il piccolo.
"Allora perché mi respiri addosso in questo modo?" lo avvicinò al suo volto Alessandro.
"Perché mi piace vederti accelerare il respiro" fu sincero il ricciolino.
La presa di Alessandro si fece più forte tra i capelli dell'altro ragazzo.
"Mi hai fatto uno dei migliori pompini dell'estate" disse ricevendo uno sguardo deluso dal piccolo.
"Solo dell'estate?" lo guardò male Riccardo.
"Per ora si, non so cosa mi riserverà il futuro" rise divertito Alessandro.
"Magari altri pompini migliori" biascicò il più piccolo liberandosi dalla quella presa per allontanarsi.
Era visibilmente offeso e Alessandro vittorioso.
"Tuoi?" chiese alzando un sopracciglio.
"No di certo, non se poi devo sentirmi dire che sono solo un pompino estivo" farfugliò il piccolo.
"Ti svelo un segreto" biascicò Alessandro avvicinandosi all'orecchio del ragazzo "Se me ne fai un'altro diventerà il miglior pompino della mia vita" disse con un sorriso malizioso.
Vide Riccardo sorridere, con la coda dell'occhio.
"A proposito di pompini" si lamentò mettendosi di nuovo a sedere più vicino a lui "Tu me ne devi uno" biascicò avvicinandosi alle sue labbra.
"Aaah" rise Alessandro portando la testa verso dietro "Eccolo" rise ancora.
Si aspettava una battuta del genere dopo il modo in cui sul divano, qualche ora fa, lo avesse lascito a metà.
Riccardo iniziò a baciargli il collo per poi scendere con le mani lungo il suo petto.
"Riccardo adesso sono stanco" sbuffò Alessandro sincero.
Era esausto più che fisicamente mentalmente.
Tutte le emozioni che aveva provato in così poco tempo lo avevano scaricato del tutto.
Si sentiva una pezza e aveva assolutamente bisogno di riposare.
"Sei vecchio" piagnucolò Riccardo coricandosi nuovamente, lontano da lui, per la prima volta dal suo lato.
Rapido si coprì del tutto, voltandosi dall'alto lato.
Dare le spalle al più grande lo fece sorridere.
"Notte" piagnucolò.
"Notte" rispose Alessandro spegnendo la luce.

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