behind your back

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Jimin quella mattina aveva sentito  Ji-hoon alzarsi come ogni mattina, ormai il suo lavoro era diventato più importante di qualsiasi altra cosa.
Più importante di lui o del loro matrimonio, perchè si, Aveva sposato Ji-hoon a soli 23 anni, si ritrovava sposato con un uomo che ormai non riconosceva più.
Era diventato abitudinario, lavoro, casa e lavoro.
E a Jimin questa cosa iniziava ad essergli opprimente, cosi quando era sveglio e lui si alzava per andare al lavoro fingeva di dormire per non avere un ennesima discussione.
- Jimin.. Io vado.. Perdonami per ieri sera, sono cosi stressato per il lavoro. -
Jimin a quel punto spostó le lenzuola guardandolo negli occhi e tirandosi a sedere.
- Andiamo Ji-hoon, lo sai anche tu che non è perchè sei stanco che litighiamo.
Ogni volta che ti chiedo sè hai parlato con i tuoi.. di me. Ti incazzi. -
- Jimin ascoltami.. -
Jimin scostó le coperte scivolando giù dal letto, non voleva proprio ritornare sù quel discorso.
Ogni volta che cercava una scusa era una pugnalata al cuore.
- No. Non ti ascolto.. Puoi andare tranquillamente al lavoro.
Hai già detto fin troppo questa notte. -
Aveva passato la serata a cucinare per suo marito, a Jimin piaceva cosi tanto cucinare.
Era felice perchè sapeva che dopo due anni finalmente Ji-hoon era andato dai suoi genitori per dirgli di lui.
Cosi felice aveva deciso di preparare una cena e una torta per festeggiare insieme a lui.
Ma quando Ji-hoon era tornato a casa, non sembrava cosi felice come lo era lui.
Allora Jimin gli si era avvicinato, lo aveva abbracciato e tenuto stretto.
- Com è andata dai tuoi? -
- Jimin ascoltami.. Non penso che sia una buona idea dirlo ai miei. -
Quella fù la prima pugnalata che sentì, poi durante la serata nè vennero delle altre.
- Non pensi sia una buona idea dire ai tuoi che sei sposato da 2 anni? Con me? -
- Jimin mia madre ancora pensa che mi sposeró con Quella ragazza, figlia di chissà quale sua amica.. Pensa che avrà dei nipoti.. Non posso farle questo. -
Jimin allora aveva sciolto l'abbraccio e aveva deciso di tornare in cucina e ripulirla.
Non voleva rimanere li ad ascoltare quelle stronzate.
- Jimin.. -
- Ji-hoon lascia stare ho capito.. Va bene cosi.
Vuoi tenerlo nascosto.. l'ho capito. Cos è che hai detto una volta? Ah si.. "Mamma, papà lui è Jimin.. -
Ji-hoon si sedette sulla sedia e lo guardó attentamente.
- Non serve che ogni volta che si parla di questo tu te ne esca con questa storia.. -
- Certo evitiamo il discorso.. sei cosi bravo a farlo tu! Dannazione, quel giorno ero cosi felice di conoscere i tuoi.
Ero cosi felice di poter dire ai tuoi di quanto ami il loro figlio.
E tu? Tu non sei di questa idea.. Vero? -
Ji-hoon a quel punto colpì il tavolo con la mano, alzandosi dalla sedia pronto ad uscire dalla cucina.
- Non voglio litigare Jimin! Vuoi capirlo o no? -
- Avresti dovuto pensarci quel giorno.. se non volevi iniziare a litigare con me.. Pensi davvero che io non nè sia rimasto ferito dalle tue parole?
Tua mamma era cosi entusiasta delle tue parole..
"Lui è il mio coinquilino.. Ho deciso di vivere insieme a Jimin, cosi le spese le possiamo dividere a metá.
È un ragazzo che frequenta l'università in cui insegnevano.. Non porta guai a casa."
Coinquilino Ji-hoon.. Coinquilino.. Non marito. Giusto? Oh e poi vi siete messi a parlare di una tua ex.. -
Jimin a quel punto lasció perdere la cucina, sorpassando il maggiore.
- Spero che la cena ti piaccia..  Io me nè vado a letto. -
Era salito al piano di sopra e raggiunta la stanza si era infilato a letto e si era addormentato.
Tornato al presente gli occhi del maggiore erano ancora puntati nei suoi.
- Prima o poi parleró con i miei.. Dimmi Jimin pensi che sia semplice? Tu hai fatto coming out con i tuoi e ti hanno cacciato di casa. -
- Primo.. sono io che me nè sono andato, secondo non vorrai paragonarti a me. Questa casa è tua, io non avevo alcun posto in cui andare.. ho passato mesi a casa di un amico prima di innamorarmi di te e di ritrovarmi qui.. a casa tua.
I tuoi non possono cacciarti di casa.. La tua è solo paura.. Paura che tutti pensino che tu non sia un uomo.. Eppure, dici di amarmi!
Beh vuoi saperlo? Non lo dimostri.. Ora per favore, puoi andare? -
Ji-hoon sospiró piano, prendendo le chiavi della macchina e guardandolo per l'ultima volta prima di uscire dalla stanza.
- Stasera vengo a prenderti.. Abbiamo una cena con i miei colleghi di lavoro.
Non sanno di noi.. -
- Sarebbe stato strano se mi dicevi che lo sapevano..
Allora perchè mi ci porti? -
- Perchè voglio mio marito li con me.. -
Jimin accenno un sorriso triste, annuendo poi lentamente.
- Sarà come le altre volte? -
- Non potrai sederti accanto a me.. quindi, sarà come le altre volte.. -
- Agli ordini.. Questa volta come mi devo presentare? -
Ji-hoon scrolló le spalle, aprendo la porta per uscire.
- Non lo só, dì che sei un mio ex allievo.. Ci siamo incontrati per caso e ti ho invitato alla cena. -
Detto questo prese ed uscì di casa.
A quel punto Jimin raggiunse la cucina e aprì il frigo, prendendo la torta che aveva preparato la sera prima.
Guardarla adesso faceva ancora più male.
Nè assaggió una fetta, per poi gettarla nella pattumiera.
"Andiamo Jimin.. Indossa la tua miglior maschera e fingi come sempre.. dopo tutto a Ji-hoon piace cosi.."
Detto questo decise di prendere le sue cose e raggiungere il ristorante di TaeTae, il suo migliore amico.
Era arrivato li presto quindi non era cosi affollato,
Taehyung era preso a sistemare il buffet e di tanto in tanto assaggiava qualche ciambella.
- TaeTae.. -
Al suono della sua voce si voltó con un mega sorriso e questo fece bene al cuore di Jimin che a sua volta sorrise.
- Jimin-ah.. Che cosa ti porta qui? -
- Un caffè doppio sarebbe l'ideale.. -
Taehyung rise di gusto andando dietro al bancone.
- E caffè doppio sia.. va tutto bene? Hai una faccia.. -
- Non molto, solite cose.. -
Taehyung posó il caffè di fronte a lui, i suoi occhi lo scrutavano attentamente.
- Ji-hoon? -
- Ora, invece del caffè mi ci vorrebbe qualcosa di più forte.. -
Taehyung lo colpì bonariamente sul braccio, mentre Jimin appoggió la testa al banco sospirando piano.
- Non è una buona idea bere alle 10 del mattino. -
- Non è nemmeno una buona idea ligare col proprio marito di prima mattina.. -
Taehyung appoggió lo strofinaccio sul bancone, tornando a guardarlo attentamente.
- Io ancora non capisco cosa ci trovi in lui.. Oddio só che era l'insegnante più attraente dell'universitá.. e che la maggior parte degli studenti avrebbero voluto la sua attenzione ma, non è da te questo.. Arrivare a sposarlo.. Te lo dissi a quel tempo, era troppo presto. -
- Forse hai ragione, non è da me legarmi cosi con qualcuno.
Forse sono arrugginito, ero stanco delle relazioni di una notte.. Non ti sei mai sentito solo? Voglio dire.. quando trovi qualcuno con cui scopare e.. Sai per certo che l'indomani non ci sará sù quel letto, non ti fà sentire solo ed usato? -
Taehyung scrolló le spalle, tornando a strofinare il bicchiere che teneva tra le mani.
- No.. e sai perchè? Perchè prima, sei libero e secondo non sei forse anche tu ad usare loro?
Jiminie, un tempo uscivi tutte le sere e ti divertivi, adesso sei rinchiuso in una casa con un uomo che ti porta con se solo per esibirti come un trofeo. Ti rammento che non solo lui era desiderabile all'universitá.. Pensi che il suo orgoglio non sia cresciuto nell'averti avuto e sposato? -
- Torno a ripetere che mi ci vorrebbe qualcosa di forte.. Puoi fare uno strappo alla regola? -
E il maggiore non sapeva dirgli di no, cosi era li, al ristorante con un drink che non avrebbe dovuto essere bevuto alle 10 del mattino, ma aveva bisogno di rilassarsi, si non pensare a Ji-hoon o alla sua vita che stava lentamente andando in frantumi.
- Facciamo cosi.. Esci con me stasera.. -
- Mi vuole alla cena dei colleghi.. -
Mormoró bevendo un sorso, appoggiando sonoramente il bicchiere sul banco.
- Chi devi essere stasera? -
- Un ex allievo.. dopo tutto non è poi cosi lontano dalla verità, questa volta. -
Taehyung fece il giro del banco e gli si sedette di fianco, Jimin a quel punto voltó la testa per poterlo guardare.
- perchè l'ultima volta chi eri? -
Scrolló le spalle, muovendo lentamente la cannuccia nel bicchiere giocando con i cubetti di ghiaccio.
- non te lo ricordi? Ero suo cugino.. un cugino di terzo grado.
Sbattuto fuori di casa dai genitori perchè combinavo guai.. e cosi, buon anima lui si stava prendendo cura di me, ospitandomi a casa sua.. questa volta almeno non sono un membro della sua famiglia. -
- Ecco perchè dovresti uscire con me e i ragazzi Jimin, come ai vecchi tempi.. vuoi davvero passare la serata in un locale, dove tuo marito si divertirá ad ignorarti?
Magari flirtando con qualche ragazza presente? -
Forse aveva ragione, avrebbe davvero voluto passare la serata cosi?
- Lo chiamo e glielo dico.. -
Detto questo scivoló giù dalla sedia uscendo dal ristorante, cosi prese una bella boccata d'aria prima di avviare la chiamata.
Due squilli e la voce di suo marito si fece largo nell'orecchio.
"Hey Jimin.. Che succede?"
- Volevo solo informarti che stasera non serve che tu passi a prendermi, non verró alla cena con te.
Passo la serata con Tae e i ragazzi.. -
"Jimin.. Vuoi davvero uscire con loro?"
Jimin scalció un sassolino, facendolo sbattere contro un paletto, sollevó lo sguardo verso il cielo prima di rispondere.
- Si, lo voglio davvero.. Sarà sicuramente meglio che essere ignorati a quella cena.. Tu non preoccuparti, divertiti e quando tornerai saró li.. non staró via per molto. -
"Non mi è mai piaciuto Taehyung, cerca sempre di allontanarti da me.."
- Taehyung è il mio migliore amico.. Stà solo cercando di non farmi crollare a pezzi. -
Ji-hoon sospiró piano, e Jimin guardó Taehyung dalla grande vetrata.
"Perchè io invece non ti evito il crollo?"
- Devo proprio rispondere? -
"No.. Allora divertiti con il tuo amichetto.."
Mise giù e Jimin portó il cellulare alla tasca dei jeans, rientrando nel locale.
- sei dei nostri? -
- Sono dei vostri.. -

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