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Jungkook mentre seguiva la donna lungo il corridoio ricontrolló il proprio cellulare, nè Taehyung e nè Jimin avevano risposto ai messaggi.
Provó ad avviare la chiamata a Jimin ma sembrava che li la linea non prendesse affatto.
Sospiró, sperando che Jimin stesse bene, per ora non poteva andarsene di li senza aver parlato con Han, certo che il padre di Ji-hoon dopo questa visita e visto com era finita la conversazione fra loro due, non gli avrebbe acconsentito un nuovo incontro.
Cosi mise il volume alto e rimise il cellulare nella tasca del cappotto.
La donna aprì una porta, all'interno c'era un tavolino e alcune poltrone.
Probabilmente quel posto era solo per gli incontri tra paziente e i propri cari.
Ma non era del tutto privo di sorveglianza.
Nell'angolo Jungkook notó una piccola telecamera puntata proprio verso il tavolino.
Una lucetta rossa lampeggiante che indicava che qualcuno dietro uno schermo li avrebbe controllati.
- Non temere, possono vederci ma non sentirci.. -
La voce di Han si fece largo dietro alle sue spalle.
Non si era accorto che la donna fosse uscita dalla stanza e che un altra persona della struttava avesse portato li Han.
Il ragazzo che un tempo sorrideva sempre, aveva uno sguardo spento e triste.
I capelli che solitamente portava con un ciuffo all'insù erano cresciuti e gli ricadevano sulla fronte, quasi a nascondere quegli occhi verdi, simili a quelli del padre.
E li portava di un color agento.
Tipico di Han.
Han salutó con un cenno della tasta la donna, che uscendo richiuse la porta alle proprie spalle.
A quel punto tornó a puntare gli occhi verdi nei suoi.
- Mi ha detto che volevi vedermi... -
- Ho dovuto chiedere a lui il permesso.. -
- Certo, altrimenti non saresti mai venuto.. No?
Quanti anni sono passati dall'ultima volta? Uno.. Due? -
- Due... Possiamo sederci e parlare un attimo..? -
Han si mosse lentamente e dalla porta giró attorno al tavolino e si sedette, portando le braccia stese sul tavolo e gli occhi puntati sù di lui.
- Sei arrabbiato.. -
Han accennó un sorriso, per poi tornare serio.
- kook-ah.. Il tempo per essere arrabbiati ormai è finito.
Un tempo ti odiavo.. Pensavo che avessimo estaurato un rapporto vero, un rapporto da fratelli. Poi io sono stato rinchiuso qui e tu sei sparito.. -
- Non mi hanno permesso di venire.. Non faccio parte della famiglia. Non ho il consenso di andare e venire quando voglio.
Un loro No.. è un No.. Non potevo fare molto, non credi? -
Han sospiró piano, facendogli cenno di sedersi e Jungkook così fece. Si sedette di fronte a lui, tenendo lo sguardo nel suo.
Quella tristezza sul suo volto gli fece salire un nodo alla gola.
Quanto aveva sofferto? Un padre che avrebbe dovuto proteggerlo e amarlo, non gli aveva creduto e lo aveva rinchiuso un questa struttura per due anni.
- Quindi ora.. Non mi odi più? -
- Ha inportanza? Ormai le cose sono andate cosi.. Non possiamo cambiare il passato..
Posso solo dirti che non ho mai voluto vedere papá.. Sono due anni che a quel bastardo nego l'incontro. Ho acconsentito solo perchè mi hanno detto che eri tu a volermi vedere e che lui non ci sarebbe stato. -
- Non lo volevo qui con me.. Non lo avrei comunque portato all'interno con me.. Primo perchè volevo vederti e sapere come stavi e secondo, ho.. una questione molto importante da risolvere e mi serve il tuo aiuto.. -
Han sollevó un soppraciglio guardandolo.
- Che posso fare io, da qui?
Stai sprecando il tuo tempo... Fratello.. ! -
- No, probabilmente sè acconsentirai a farlo ti faranno uscire e potrai finalmente vivere una vita vera. -
- Sono due anni che ci spero.. Ma sono sempre qui.
E lui è lá fuori che si gode la sua vita.. -
- È proprio di lui che si tratta.. -
Han lo guardó serio, stringendo le mani a pugno.
- Non mi và di parlare di quel verme.. Sè è di questo che vuoi parlare puoi benissimo uscire da quella porta e tornare indietro.. -
- Han.. -
Han si alzó dalla sedia e si diresse verso la porta, la mano sulla maniglia.
- Per favore.. Ascoltami. Quello che hai subito da lui è stato orribile, e ancora peggio trovare un muro davanti a te quando l'hai detto a tuo padre.
Tu sei qui e lui stá vivendo la sua vita.
Non vuoi che paghi per questo?
Dannazione Han, ha rovinato... Un altra vita.. -
Han si fermó dall'aprire quella porta, rimanendo rigido e con il volto verso la porta.
- Che cosa? -
- Ha abusato di suo marito.. Ha permesso ai suoi amici di approffitare della situazione.
Quello che ha fatto a te, lo ha fatto a lui. -
- Che cosa vuoi che faccia, esattamente? -
- Testimoniare.. Essere la persona che testimonierá a favore di Jimin.. Al processo. -
Han si voltó, guardandolo attentamente.
- Immagino che il vecchio ti abbia detto che soffro di attacchi di panico.. Non mi piace stare al centro dell'attenzione e tanto meno in mezzo alla gente.
Testimoniare al processo significa, raccontare quello che è successo e... Tutti quegli sguardi.. No, io... -
Han si strinse le braccia al corpo, abbassando lo sguardo verso il pavimento.
Respirando piano per non cadere in un altro attacco di panico, l'ennesimo.
- Han... Senza il tuo aiuto Jimin perderá.. E Ji-hoon tornerà alla propria vita.
Vuoi davvero che rovini un altra vita? Potresti tornare alla tua vita.. Potresti stare da me... Non saresti più costretto a vivere qui o a vivere nel passato..
Jimin.. Stà soffrendo.. Rivedo te in lui.
La stessa sofferenza, la stessa forza di rimanere a galla.
La tua sfortuna è stata che non ti hanno creduto.. -
- Tu si peró... lo hai sempre fatto.. -
- Si, ti ho sempre creduto..
Aiutami a incastrare Ji-hoon.. Aiutami a sbatterlo in galera per il resto della sua vita.. Aiutami Han.. -
- Immagino che tu lo stia facendo per Jimin.. è cosi che si chiama... Te nè sei innamorato.. -
Jungkook prese un lungo respiro e annuì piano.
- Non voglio che soffra come hai sofferto tu. Non sono riuscito ad aiutare te, ma voglio provare ad aiutare lui.. -
Han, lo guardó. Sospirando piano.
- Non dovresti sentirti in colpa per una cosa di cui non hai colpa.
Non è colpa tua quello che mi è successo.
Non sei tu ad aver fatto questo.
Non sei tu ad avermi voltato le spalle e tanto meno non è colpa tua sè sono rinchiuso qui.
Tu sei stato l'unico che mi ha capito e mi ha creduto.
Per questo ho sofferto quando non ti ho più rivisto, qui.. Avevo paura che.. Che avessi smesso di credere in me. -
- Han.. Dannazione, come avrei potuto voltarti le spalle?
Lo sai che non è da me.. Lo sai quanto ci tengo a te.
Meriti di tornare ad una vita normale.
Circondato da amici e da me.
Ma per avere tutto questo, dobbiamo fermare Ji-hoon e la sua famiglia. -
- Ci penseró... -
- Han.. -
- Ho detto che ci penseró Jungkook.. È un passo che.. È un passo così grande per me.
Non sai cosa vuol dire essere rinchiuso per due anni.
È un incubo.. sorvegliato 24h su 24.
Qui è dove si rinchiudono le persone che impazziscono. Ti osservano perchè temeno il peggio..
E pensare che a parte odiare Ji-hoon.. Non ho pensato ad altro.
Probabilmente si aspettavano che perdessi la ragione.
Che la smettessi di dire che ero stato abusato da quel coglione.
O di dire la veritá.. di dire che mi ero inventato tutto perchè mi sentivo abbandonato dall'uomo che chiamavo papá.. per attirare l'attenzione..
Quale figlio inventerebbe una cosa cosi brutta, per attirare l'attenzione dal proprio genitore?
Buffo, no?
Le vittime pagano e il carnefice vive una vita agiata e serena. Protetto da lui e da quella donna senza un anima.
Quella donna nasconde ancora le bravate di Ji-hoon? -
Jungkook annuì lentamente guardandolo.
- Sono davvero la sua unica speranza? -
- Ha delle prove.. ma serve qualcosa di più concreto. Qualcosa che testimoni che Ji-hoon è la persona che ha dato inizio a quell'incubo.
Nemmeno il video lo stà aiutando.. Non voglio vederlo crollare.. -
- Video? -
Han lo guardó attentamente, spostandosi dalla porta alla sedia in cui era seduto poco prima. Puntando lo sguardo verso la telecamera al lato della stanza, dandole le spalle.
Probabilmente non voleva che chi lo stava guardando leggesse il labbiale.
- quale video? -
- Dell'abuso.. Sù Jimin.. Ji-hoon l'ha pubblicato in una chat.. Probabilmente qualcuno lo avrà messo online.
Vuole rovinarlo completamente.. -
- Quindi quel ragazzo del video.. È il tuo Jimin?
Qui qualche settimana fá, girava un video.
Perchè non possono usarlo come prova? -
- Si vede Ji-hoon.. ma solo per qualche secondo.
Quelle persone non testimonieranno mai a favore di Jimin.
Tu, saresti il suo unico appiglio.
Tu sai quello che Ji-hoon è capace di fare...
Và fermato il prima possibile..
Quel video.. gira ancora? -
Han scosse piano la testa.
- Hanno tolto il telefono a tutti.. eliminandone ogni prova.
Qui non sono ammessi telefoni.. e da come avrai intuito entrando qui.. la linea non prende mai.. Quel bastardo lo ha filmato, e poi ha pubblicato il video... -
- Jimin fino a poco tempo prima aveva rimosso l'accaduto... Ha avuto una sorta di amnesia temporanea.
Era all'oscuro di tutto..
Han.. Aiutami.. Saró in debito con te.. Faró qualsiasi cosa, sè mi aiuterai a togliere Jimin da questo incubo.
Non posso vederlo cosi.
Si addormenta e si sveglia urlando.
Non dorme molto ultimamente, lui nasconde tutto dietro quella sua forza, ma sono certo che dentro non stà bene..
Ho paura di perderlo. -
Han sospiró piano avvicinandosi e sedendosi sul tavolo, passando un bigliettino a Jungkook.
Che lui afferró e mise nella tasca.
La telecamera non poteva vederlo, era nascosto dal corpo dell'altro.
- È il mio numero.. Non ti assicuto niente, resta il fatto che ho attacchi di panico da quel giorno,
Tu scrivimi a questo numero.. quando ci sará il processo... Spero solo di trovare la forza per aiutare il tuo amico... O dovrei dire il tuo ragazzo? -
Jungkook arrossì leggermente, distogliendo lo sguardo per un attimo.
- Ho avuto la mia risposta... Ora devo proprio andare.. e anche tu dovresti.
Immagino che sia tutto qui no? -
- Han.. Grazie.. -
- Non dovresti ringraziarmi.. ancora.
Per ora proteggi il tuo ragazzo da quel bastardo.. tienilo al sicuro fino al processo.
Non ti fidare di lui o di quella famiglia. -
Han guardó verso la telecamera e a quel punto scattó la serratura.
Han uscì senza più voltarsi.
Jungkook a quel punto si fece accompagnare fuori dalla stanza e fuori dalla struttura.
Prese il proprio cellulare controllando i messaggi ma ancora nessuna risposta.
A quel punto avvió di nuovo la chiamata a Jimin
"L'utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile.. Riprovi più tardi.."
- Dannazione.. -
Controlló tra i contatto, si era fatto dare i numeri di Taehyung e di Yoon.
Per precauzione e visto che nè Jimin e nè Taehyung avevano risposto ai suoi messaggi, avvió la chiamata a Yoongi.
"Pronto?"
La voce assonnata di Yoongi risuonó al suo orecchio, mentre Jungkook si avvicinó alla strada fermando in quel momento un taxi.
- Hey.. Sono Jungkook... Sai niente di Taehyung e Jimin? -
"Jungkook-ah.. Ciao.. Ehm.. a dire il vero no.
Lo ho sentiti qualche ora fà.
Si erano fermati a bere qualcosa in un bar e poi sapevo che sarebbero andati a casa di Taehyung. È successo qualcosa? Non sei con loro?"
- No, avevo una cosa da fare... Riesci a rintracciarli, mentre torno in cittá? -
Sentì Yoon che probabilmente lanciava via le coperte.
"Provo ad andare a casa di Taehyung.. Appena só qualcosa ti chiamo io.."
- Grazie Yoon.. -
Jungkook salì sul taxi dando l'indirizzo all'autista. Nel frattempo continuó a chiamare Jimin con la speranza di sentire la sua voce.
Ma ancora quella voce metallica che gli informava che l'apparecchio poteva essere spento o non raggiungibile e più scattava quella voce e più a Jungkook saliva l'ansia.
L'ansia che potesse essere successo qualcosa a Jimin.
- Potrebbe andare più veloce? -
Il tassista accelleró, un ora d'ansia.
Sperava solo stesse bene..
Jungkook controlló l'ora sul proprio cellulare, in quel preciso momento inizió a squillare, era Yoon.
- Hey.. Li hai trovati? -
"Qui in bar li hanno visti qualche ora fá.. Sono andati via da un pó, provo a vedere a casa di Taehyung. Non ti hanno richiamato?"
- No.. Dannazione. -
"Non fasciarti la testa prima di rompertela Jungkook-Ah.. mmh? Vado a vedere e ti richiamo.."
Un bip risuonó al proprio orecchio.
- Aspetta ho un altra chiamata.. Fammi sapere sè li trovi a casa di Taehyung.. -
Controlló l'altra chiamata in entrata, era Jimin.
- Jimin-ssi.. Dove diavolo tenevi il telefono? -
"Hey.. Jungkook-ah.. Preoccupato?"
La voce di Ji-hoon risuonó forte al proprio orecchio, Jungkook strinse con forza il proprio cellulare.
- Bastardo.. Dov è Jimin? -
"Perchè non vieni a casa e nè parliamo?
Ho bisogno di sapere cosa vi siete detti tu e il mio fratellino.. È stato commuovente rivederlo dopo tutti questi anni?
Come l'hai trovato?"
- Va al diavolo.. -
"Porto con me anche Jimin?
Non dovresti provocarmi Jungkook-ah, potrebbe gravare sulla situazione di Jimin e quel suo amichetto..
Allora.. Verrai?"
- Si.. Saró li tra quindici minuti.. -
"Ottimo.. Nel frattempo ti saluto Jimin..."
Mise giù, e Jungkook colpì il sedile con il proprio pugno.
Portando poi la testa all'indietro, cercando di mantenere la calma.
Doveva stare calmo.. Non poteva perdere la calma proprio adesso.
Sperava solo che quel bastardo non facesse niente di avventato e che non toccasse Jimin.
Dannazione!

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