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Jungkook era addormentato al suo fianco, era talmente rilassato che tra una coccola e l'altra dopo il sesso non era riuscito a tenere gli occhi aperti e questo fece sorridere Jimin. Che invece talmente il suo cuore batteva non riusciva a dormire affatto.
Portó lo sguardo verso il soffitto cercando di non pensare a quelle due parole che sia lui che Jungkook avevano pronunciato poche ore prima.
Quel "Ti amo" sussurrato.
Arrossì leggermente tirandosi a sedere e sfilandosi piano le coperte,
Scivolando lentamente giù dal letto.
Senza far il minimo rumore per evitare di disturbare il sonno del minore uscì dalla stanza per raggiungere il bagno, la prima cosa che fece fù portarsi davanti allo specchio, controllando quei segni visibili sul collo.
E non era da lui esserne orgoglioso di quei segni.
Solitamente durante il sesso proibiva al proprio partner di lasciare segni evidenti sul collo, per evitare sguardi indesiderati e pettegolezzi.
Ma quei segni, non lo infastidivano più di tanto.
Quei segni erano la prova che Jungkook non solo aveva dimostrato di provare dei sentimenti per lui, ma Jungkook lo vedeva. Lo vedeva davvero.
Lo aveva guardato negli occhi, per tutto il tempo, e non aveva mai smesso di stringerlo a sè, cose che Jimin avrebbe voluto in una relazione, cosa che Ji-hoon non era solito fare.
Passó la punta delle dita sul segno più visibile, scuotendo piano la testa e sorridendo. Era inevitabile sorridere.
Si allontanó dallo specchio raggiungendo il box doccia e aprendo l'acqua. Regolandola.
Il proprio cellulare inizió a squillare e quando lo sguardo di Jimin si posó sull'apparecchio, notó che la persona che lo stava cercando in quel momento era proprio Ji-hoon, e l'unico sentimento che provó nel leggere quel nome sul display era rabbia.
Cosi, al terzo squillo prese il cellulare buttando giù la chiamata e spegnendolo.
Non voleva rovinare quel momento.
Non voleva perdere quella felicitá che aveva portato Jungkook nella sua vita.
Voleva godersi quel momento di pace e amore.
Voleva accoccolarsi a Jungkook e rimanere tra le sue braccia per il resto della giornata.
Voleva stare con lui, ecco il vero motivo.. Jimin voleva stare con Jungkook.
Entró nel box doccia, lasciando che l'acqua bagnasse ogni centimentro della propria pelle, chiudendo gli occhi al contatto con l'acqua, la tensione che aveva accumulato a quella chiamata con il calore dell'acqua si dissolse.
Lavó i capelli, sciaquandoli e uscendo dalla doccia, avvolse un asciugamano attorno al bacino e uno lo usó per strofinarlo tra i capelli, per asciugarli.
Dalla porta fece capolinea un Jungkook assonnato e con il labbruccio.
- Jimin-ah.. Perchè non eri a letto quando mi sono svegliato? È stato il risveglio più brutto di sempre.. -
Jimin a quelle parole sorrise al minore, avvicinandosi a lui e abbracciandolo, appoggiando la testa contro la sua spalla, fregandosene che i propri capelli ancora umidi stessero bagnando la maglia di Jungkook.
- Perdonami.. Sono sempre stato abituato ad essere solo al risveglio.
Abituato ad alzarmi da solo e rilassarmi con un bagno caldo.
Non sono abituato ad avere la persona con cui faccio l'amore ancora li, nel letto con me. -
- Jimin-ah.. Io non sono Ji-hoon.
Io non voglio lasciarti solo.. Dopo una notte come quella che abbiamo avuto.
Sarebbe da stronzo.. -
Jimin scoppió a ridere, annuendo piano e stringendolo più forte.
- Eppure, le mie giornate con lui erano proprio cosi.
Ha voglia? Mi prende..
Finisce? E sè nè và..
Non un ti amo sussurrato.. -
Jungkook stava per parlare ma, Jimin si allontanó leggermente.
Ripensando a quei ti amo sussurrati.
Distolse lo sguardo cercando di cambiare di scorso.
- Possiamo fare colazione? Potrei preparare dei pancakes.. che nè dici? -
- Jimin.. Guardami.. -
Jimin tornó a guardarlo negli occhi, e il suo cuore ancora una volta inizió a battere più forte.
Il suo cuore era davvero un traditore, Jungkook poteva sentirlo battere cosi forte?
Si notava? Sperava proprio di no.
- Qualsiasi cosa io dica quando sono da solo con te, quando abbiamo quei momenti di intimitá.. Voglio che tu sappia che sono cose che penso davvero, che non sono cose dette soltanto perchè sono preso dalla situazione, ieri sera.. Mi sono sentito davvero di dirtelo. Di dirti che.. Ti amo.
Jimin-Ah.. Só quanto quelle due parole siano importanti, só molto bene che sè non lo pensassi non dovrei nemmeno nominarle, ma.. Io sono davvero innamorato di te.. -
- Allora siamo entrambi fottuti Jungkook, perchè non sono riuscito a non innamorarmi di te.
Io voglio.. Chiudere con il passato e vivermi questo momento.
Ma Ji-Hoon.. Lui.. -
- Non lasceró che ti ferisca di nuovo.. Nessuno ti toccherá più come hanno fatto.
È una promessa questa.. -
Jimin, annuì piano lasciando un bacio leggero sulle labbra del maggiore.
Per poi sciogliere l'abbraccio e sentire qualcuno che bussava alla porta d'ingresso.
Jungkook si voltó verso la porta del bagno, aggrottando le sopracciglia.
- Aspettavi qualcuno? -
- No.. Dovresti rimanere qui.. Io controllo chi è.
Va bene? Finisci pure di sistemarti e di prepararti, mi hai promesso dei pancakes! -
Jimin sorrise, e un altro colpo alla porta.
Jungkook a quel punto uscì dal bagno scendendo le scale e raggiungendo la porta d'ingresso.
Jimin si avvicinó leggermente verso le scale per controllare chi ci fosse.
Il minore a quel punto aprì la porta.
- Che ci fai qui? -
- Sono passato per vedere sè Jimin è da te.. Ho bisogno di parlarci e visto che non risponde alle chiamate, anzi ha spento completamente il cellulare sono venuto da l'unica persona che só per certo avrebbe cercato.. Ed eccomi qua.. -
Jimin si portó dietro la colonna cercando di rallentare il respiro nel sentire la voce del maggiore.
- Beh non è qui.. Puoi anche andartene.. -
- Lo sai Jungkook?
Il fatto che tu voglia mio marito mi infastidisce parecchio.. Perchè non te nè torni con quella ragazzina con cui ti frequentavi qualche mese prima e lasci che io parli con mio marito? -
- Forse avresti dovuto pensarci prima no?
Considerarlo un pó di più.. -
- Io considero mio marito.. a modo mio ma, lo faccio.. -
Jimin sentì Jungkook emettere una piccola risata.
- Pensi davvero di considerarlo?
Avevi al tuo fianco Jimin che avrebbe fatto di tutto per te.
È staro difficile avere le sue attenzioni, visto quanto era preso da te.
Che a dirla tutta non ho idea del perchè uno come Jimin possa aver perso la testa per uno come te.. -
- Vacci piano.. Io l'ho sempre trattato bene.. -
- Ah si?
E venderlo ai tuoi amici mentre è ubriaco e godere pure di questa cosa, fà parte del trattarlo bene?
O usarlo quando nè hai voglia e poi lasciarlo solo è trattarlo bene?
Jimin è troppo per te. -
- Quindi scopartelo ti dà il diritto di sparare a zero sulla nostra relazione? -
Jungkook scrolló le spalle, addossandosi alla porta.
- Io almeno lo guardo.. Io almeno gli dimostro che esiste ai miei occhi.. Tu invece? Cosa gli dimostri esattamente? -
- Lui è mio marito.. Stanne fuori.. Già il fatto che quello stronzo si conceda a te mi ribolle il sangue.
A Jimin basta avere qualcuno che lo scopi per bene e diventa una puttana.. -
A quel punto Jungkook colpì Ji-hoon con un pugno, Jimin avrebbe voluto correre giù e riportare il minore dentro casa e tranquilizzarlo, non era solito per il maggiore dargli della puttana.
Ma non poteva uscire allo scoperto.
- Sparisci da qui.. O giuro che sè insulti di nuovo Jimin te la faccio pagare.. -
- Ho bisogno di parlarci.. Mi ha messo in una situazione pessima.. -
- Forse, sei tu che ti sei messo in questa situazione.
Sapevi di essere sposato con Jimin.
Le bugie prima o poi escono..
Jimin era stanco di subire.
Ha decisamente fatto bene a parlarne.. Prenditi le tue responsabilità e vattene al diavolo.. -
A quel punto Jungkook chiuse la porta, colpendola con pugno.
Il respiro più irregolare di prima e le spalla che tremavano per la rabbia.
Jimin a quel punto scese le scale, avvicinandosi a lui.
- Jungkook.. Non.. Non nè vale la pena, star cosi per lui.
Io.. -
- A te stà bene che ti descrivi come una puttana?.. -
Mormoró, chiudendo gli occhi e non voltandosi a guardarlo.
- No.. Certo che no. Non intendevo questo.. è che, Ji-Hoon ha sempre cercando di umiliarmi..
Ma non ci dó troppo peso perchè só di non esserlo.. è vero sono sposato ed è vero che non dovrei concedermi a qualcun altro.. Ma, sono cosi innamorato che non posso smettere.
Pur sapendo di star facendo la cosa sbagliata, almeno per la legge.. Non m'importa.
Non è dandomi della puttana che smetteró di essere felice, di baciarti o di concedermi quando nè sento il desiderio.. -
Jungkook prese un lungo respiro, afferrando le chiave sul comodino accanto alla porta, non si voltó a guardarlo.
- Esco per qualche ora.. Tu fá come fosse casa tua.. -
Prese ed uscì, richiudendo la porta alle proprie spalle, lasciando Jimin li, accanto alla porta con lo sguardo triste.
Cos era successo esattamente?
Aveva detto qualcosa di sbagliato?
E ancora una volta, era rimasto solo.
Jimin qualche minuto dopo, sperava di rivedere Jungkook rientrare in casa e abbracciarlo, ma sentì soltanto l'auto di Jungkook che lasciava il vialetto.
A quel punto raggiunse la cucina prendendo gli ingredienti per fare i pancakes,
Tra un pensiero e l'altro inizió a unirli insieme e preparare l'impasto, riscaldando poi la piastra per cuocerli.
Mentre questa si scaldava, prense il proprio cellulare accendendolo e digitando il numero di Taehyung, aveva bisogno di sentire la sua voce.
Rispose dopo alcuni squilli
"Baby mochi.. A cosa devo questa telefonata?"
- Volevo sentire la tua voce, TaeTae... -
"Qualcosa mi dice che mi hai chiamato perchè non volevi scoppiare a piangere.. È successo qualcosa?"
- Non lo só, pochi minuti prima sprizzavo gioia da tutti i pori.. E qualche minuto dopo mi sono ritrovato da solo e il suono dell'auto che lasciava il vialetto.. Direi che ormai ci stó facendo l'abitudine no?
Era cosi anche con Ji-hoon... Piuttosto, come stà il mio TaeTae? Ho sentito che ti sei preso qualche giorno.. -
Taehyung emise una piccola risata, per poi parlare.
"Avevo bisogno di staccare dal ristorante e poi.. Ho conosciuto questo tipo che mi prende un sacco..
Non potevo perdermi l'occasione di passarci qualche giorno insieme.."
- Hai fatto bene.. Quanto vorrei poter andarmene anche io.
Poter essere libero.. quando ci vediamo? -
"Appena possibile, promesso.. Quando il mio migliore amico vuole vedermi non faccio aspettare cosi tanto.
Quindi in settimana cercheró di trovare del tempo per passarlo con te.
Cerca solo di non buttarti giù fino ad allora.. Va bene?"
- Ci proveró.. Ci sentiamo allora.. Ciao TaeTae.. -
"Ciao Baby mochi.."
Mise giù, cercando di chiamare Jungkook ma questi non rispose a nessuna delle sue chiamate.
"Perchè non te nè torni dalla ragazzina con cui ti frequentavi mesi prima?"
- Jimin-ah.. Non farti paranoie inutile. Forse aveva semplicemente da fare.. -
Tornó ai fornelli, iniziando a fare i pancakes che una volta pronti si sedette sulla sedia e inizió a fare colazione.
Jungkook era uscito ormai giá da diverse ore, e davvero non capiva come mai il minore avesse avuto quella reazione.
E di certo non si aspettava di rimanere da solo.
Jimin avrebbe tanto voluto passare quella giornata con Jungkook.
Mentre un quel momento era finito dal mangiare i pancakes a essere steso sul divano, tenendo lo sguardo sul soffitto.
Il silenzio della casa che lo infastidiva.
Lo rendeva più nervoso.
Cercó di richiamare ma Jungkook, ma non rispondeva alle chiamate.
Cosi, Jimin si alzó dal divano cercando dell'alcool in casa. Non trovandolo decise di indossare una giacca e raggiungere quel negozio di liquori giu in strada, compró diverse bottiglie di liquori.
- Grazie.. -
Ringrazió il commesso prendendo il sacchettino e tornando a casa.
Tornó sul divano prendendo un bicchierino e prendendo per prima cosa del soju.
- Alla mia splendida vita.. Al mio essere solo! -
Sorrise buttando giù tutto d'un fiato.
Finendo per ubriacarsi del tutto.
- Avevi detto.. c-che non eri come lui.. -
Mormoró, bevendo un altro bicchiere.
- A-All-Allora dove sei.. A-Adesso? -
Si stese sul divano stringendo uno dei cuscini al proprio petto, chiudendo gli occhi.
- P-Perchè non sei qui?
J-Jungkookie.. -

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