Tremante e in lacrime non riusciva a guardare Jungkook negli occhi, mentre lo aiutava a tirarsi in piedi.
La madre fece un passo in avanti per dire qualcosa, ma Jungkook la bloccó.
- Jungkook-ah.. io.. -
- Lascia perdere, sono anni che ti dico che quello è un vero stronzo.
Lascia stare.. -
Jimin portó la mano sul braccio del minore, sollevando lo sguardo nel suo.
- Jungkook-ssi.. N-No.. Tua madre non.. non ha colpe in questo momento. -
- Jimin-ah.. -
Scosse piano la testa, spostando lo sguardo in quello della donna.
- P-Possiamo tornare a cucinare?
Possiamo dimenticare tutto questo per una sera? -
Mormora guardando prima lei e poi Jungkook passando le dita sul volto per asciugare le ultime lacrime che in quel momento avevano deciso di scendere.
- Voglio dimenticare questo disastro per una sera.
Me lo permetterete? -
Jungkook lo guardó preoccupato, mentre la madre annuì piano. Avvicinandosi a lui e abbracciandolo forte.
- Mi dispiace, non avrei mai voluto che succedesse tutto questo. -
Jimin la strinse, portando il mento sulla sua spalla e portando lo sguardo in quello di Jungkook, un misto tra l'arrabbiato e il deluso.
Ma in quel momento non voleva che sè la prendesse con la madre.
Era evidente che lei fosse dispiaciuta di questa cosa.
E Jimin non voleva che si sentisse in colpa per questo.
La donna sciolse l'abbraccio e guardó entrambi.
- Vi aspetto in cucina.. Fate con comodo, ragazzi. -
La donna uscì dal salotto andando in cucina.
Mentre Jungkook lo guardó attentamente, spostando lo sguardo sai suoi occhi al labbro.
- Jungkook-ah.. -
- Non doveva toccarti.. -
Annuì piano, avvicinandosi a lui e avvolgendolo in un abbraccio.
- Avrei dovuto seguirti in cucina.
Non avrei dovuto rimanere in camera da letto e permettergli di farti questo.. -
- Ti addossi di colpe non tue.
Abbiamo avuto una piccola discussione e sono sceso io ad aiutare tua madre.
Non potevi sapere che avrei visto il padre di Ji-hoon.
Ora, andremo in cucina e.. Penseremo a passare una splendida serata.
Va bene? -
- Jimin.. -
Jimin scosse piano la testa, cercando di calmare il respiro e di non rivinare quella serata a casa della madre di Jungkook.
Non voleva assolutamente perdersi in pensieri brutti.
Voleva godersi quella serata.
Voleva godersi la compagnia di quella donna che con lui era stata gentile.
Aveva cacciato il padre di Ji-hoon.
Guardó Jungkook negli occhi.
- Aiutami a non pensare.. Aiutami a godermi questa serata.
Puoi.. Farlo? Per me? -
Jungkook sospiró piano annuendo.
In quel preciso momenro squilló il cellulare di Jungkook.
Controlló nel display, era Yoon.
- Tu vai da tua madre, rispondo e vi raggiungo.. -
Il minore annuì, lasciandogli il cellulare e al terzo squillo rispose.
- Yoon.. -
"Hey Jimin-ah.. scusa sè ti chiamo a quest'ora, volevo solo farti sapere che il processo inizierá lunedi.
Goditi questi due giorni con Jungkook.. Ti saremo vicini tutti.
Non sará facile, lo sai vero?"
- Me nè rendo conto.. non è facile andare contro la famiglia di Ji-hoon.
Ma non posso vivere cosi.
Sono esausto Hyung.. Esausto di subire.
Per quanto sarà difficile, non voglio mollare proprio ora.
Avrô la mia rivincita.. -
"Sei al sicuro si?"
Jimin guardó verso la cucina, sentendo Jungkook ridere probabilmente ad una battuta della madre.
- Si.. sono al sicuro.. Devo preoccuparmi? -
"Non si sà mai con Ji-hoon.. Immagino tu sappia anche questo.."
- Vero.. Grazie Yoon.. -
"Cerca di dormire e di mangiare bene. Avrai bisogno di molta energia per affrontare tutto questo.."
Jimin salutó il maggiore, chiudendo la chiamata e sospirando piano.
Quando sentì nuovamente il cellulare squillare.
Un nome spiccava sù quel contatto "Han"
Jimin fece un passo in avanti, forse era meglio dare il telefono al minore e lasciare che fosse lui a rispondere.
Ma quando squilló di nuovo, per la paura che mettesse giù e non richiamasse più, rispose.
- P-pronto? -
Ci fù qualche secondo di silenzio, Jimin poteva solo sentire il respiro all'altro capo.
"Con chi parlo? Ho.. Sbagliato numero? Dannazione pensavo Jungkook avesse lo stesso numero.
Scusami.."
- A dire il vero, non hai sbagliato numero. -
"Ah si? E allora con chi stó parlando?"
Jimin si schiarì appena la gola, per poi parlare.
- Sono Jimin.. -
"Oh.. Jimin. Sei il ragazzo che Jungkook cerca di salvare da Ji-hoon.
Sapevi che era passato da me?"
- Si, purtroppo il padre di Ji-hoon non mi ha permesso di venire.
Avrei voluto esserci anche io.. a quell'incontro.. -
"Immagino sarebbe stato interessante... Entrambi vittime di quello stronzo.
Come avrei reagito nel vederti? Vedi Jimin.. Qui pensano che io sia pazzo, ma.. Purtroppo non sono affatto pazzo.
Comunque.. Volevo sapere sè per caso foste a conoscenza del fatto che non riusciró ad esserci all'udienza.
A dire il vero non penso di riuscire a sopportarlo.
Il solo dover ascoltare un avvocato che mi giudica che dirà stronzate per avere ragione, mi porterá a ricadere nella mia ansia.."
- Han.. io.. -
Jungkook entró in salotto, nell'udire il nome "Han" sollevó un sopracciglio.
"Non sono obbligato vero? Mi state costringendo.."
Jimin sospiró piano, poteva sentire la voce di Han carica di ansia.
- No, ovviamente no.. Non sei obbligato.
Cercherô un altro modo per vincere contro Ji-hoon.. -
"Temo che tu sia troppo convinto di riuscire a tirare fuori il ragno dal buco.
Non vincerai mai contro Ji-hoon.. Guarda dove sono stato rinchiuso io..
Non ti crederanno mai.
Sono troppo potenti, finirai per cadere e non ti rialzerai più.."
- Puó darsi ma.. - sollevó lo sguardo in quello di Jungkook.
- Ma io ho la fortuna che ho al mio fianco una persona che mi ama.
Non mi lascerá cadere.
Sè tu vuoi rimanere chiuso in quella struttura è una tua scelta.
Vuoi nascondere la testa sotto la sabbia fingendo che tutto sia normale. Che non sia mai successo.
Bene, libero di farlo.
Ma io.. Io non lasceró che mi distruggano.
Non lasceró che vivino la loro vita come nulla fosse.
Non sono io ad aver sbagliato.
Han.. Non è Ji-hoon la vittima.
Siamo tu ed io.. rimanendo nell'ombra non fará altro che farlo vincere.
Detto questo.. Ti passo Jungkook.. -
"Non serve... Ciao Jimin.. In bocca al lupo."
Han mise giù la chiamata e Jimin sospiró piano, riconsegnando il cellulare a Jungkook.
- L'udienza sarà questo lunedi.. -
- Han.. che ha detto Han? -
Jimin scosse piano la testa.
- Troveremo un altro modo di vincere.. -
Vide Jungkook cambiare umore, probabilmente si aspettava che Han li avrebbe aiutati.
- Non fà niente.. -
- E invece si.. cosi non vincerai mai! -
Jimin lo guardó, abbassando le mani e portando le braccia lungo i fianchi.
- Quindi pensi che senza di lui, perderó?
Oh certo.. Grazie! Dai per scontato che perderó contro di lui! -
- Perchè è cosi Jimin.. È la realtá dei fatti.. -
- Và al diavolo! -
Jimin a quel punto lo sorpassó, andando in cucina e avvicinandosi alla madre di Jungkook.
- Signora la ringrazio per l'ospitalità, ma devo proprio andare.. -
- Jimin. Dovresti prima cenare.. -
- La ringrazio ma, non ho molta fame. Sarà per la prossima volta.. -
Jimin a quel punto uscì dalla cucina tornando da Jungkook.
- Posso avere il cellulare? Vorrei chiamare Taehyung.. cosi mi faccio venire a prendere.. -
- stai scherzando vero? -
- No, non sono mai stato cosi serio in vita mia.. -
Jungkook si fece avanti ma Jimin fece un passo all'indietro, tenendo lo sguardo nel suo.
- Jimin ascolta.. -
- Non importa.. Speravo che almeno tu potessi darmi sicurezza e rassicurarmi.
Ma probabilmente mi sbagliavo.. -
- Jimin.. non puoi andare da Taehyung. Resteremo qui fino all'udienza.. -
- devo chiedere a tua madre il cellulare? -
Jungkook lo prese per le spalle portandolo a sè.
- Smettila.. -
- Di fare cosa? -
- Di fare cosi.. Non ho detto che .. -
- Lo hai detto invece.. Pensi davvero che non ho speranze.
Lo hai detto Jungkook.. -
Jungkook sospiró piano. Appoggiando la fronte alla sua.
- Ho soltanto paura.. Paura che tu possa crollare davvero.. -
- Non pensi che avrei potuto crollare appena scoperto quello che aveva fatto Ji-hoon.
Avrei dovuto crollare quando ho scoperto che mio marito aveva permesso a degli sconosciuti di toccarmi, di abusare di me.
Eppure sono qui.
A pezzi, ma sono qui e sai perchè?
Perchè ho avuto la fortuna di trovarti.
Non puoi mollare tu sè non l'ho ancora fatto io.
Non te lo concedo Jungkook.
Perchè sè io non stó crollando è grazie a te.
Sè anche tu pensi che falliró in tutto questo.. Non ho davvero speranze.
Non puoi mollare.. -
Mormora con voce rotta, tenendo lo sguardo fisso nel suo.
Mentre Jungkook portó le mani a cingere i suoi fianchi.
- Scusami.. Hai.. Ragione. -
In quell'istante fece ingresso la madre, guardando entrambi con un sorriso dolce, che fece sciogliere Jimin.
- Jimin.. Per favore, rimani. Non ho mai avuto cosi tanta compagnia.
Grazie a te posso passare un intera serata con mio figlio.
Ti prego rimani qui da noi. Te nè sarei grata.. -
Jimin arrossì piano guardandola e annuendo piano, sentendo che anche Jungkook si rilassó un pó.
- Perfetto. Allora vi informo che la cena è pronta. -
La serata passó tra risate e buon cibo.
Jimin si concesse del Soju con la madre di Jungkook.
Gli occhi che ad una certa gli si chiudevano, era stremato e decisamente sazio, la cena che la madre di Jungkook aveva presentato quella sera era degna di complimenti.
Aveva mangiato tutto, era sazio e felice.
E un pó brillo.
Jimin appoggió la testa sulla spalla di Jungkook che nel frattempo chiaccherava con la donna.
- Jungkookie, dovresti portare Jimin nella tua stanza.
Sembra davvero stanco.. -
Jungkook si voltó a guardarlo e lui avrebbe tanto voluto provare a tenere gli occhi aperti ma proprio non ci riusciva.
- Vorrei.. Aiutarla a pulire. -
La donna sorrise, scuotendo piano la testa.
- Non se nè parla.. andate a riposare.
Qui ci penso io.. -
- Mamma, metto Jimin a letto e scendo.. non puoi affaticarti cosi tanto.. -
Jungkook si alzó, seguito da Jimin.
- Vi aiuto.. -
Jimin prese i piatti portandoli al lavello.
Mentre lui lavava e asciugava i piatti, Jungkook aiutava la madre a sistemare la tavola.
Mentre strofinava l'ultimo piatto, si passó il polso sugli occhi cercando di tenerlo aperti, sbadigliando.
- Perchè non lasci li e vieni con me?
Hai bisogno di stenderti.. -
- Ho un ultimo piatto.. -
- Lascia.. -
Jimin appoggió il piatto annuendo e si asciugó le mani, seguendo Jungkook alla porta.
La donna era seduta e sembrava sfinita.
- stà bene, vero? -
- Oh Jimin caro, non preoccuparti. Devo solo riposare un pó.. Stó invecchiando ormai.. -
- Mamma, torno subito.. -
Jungkook gli prese la mano spingendolo al piano di sopra, lo condusse nella sua stanza, guardandolo negli occhi.
- in fondo al corridoio c'è il bagno sè vuoi sistemarti.. Io scendo un attimo da mamma e poi ti raggiungo.
Non ci metteró molto.. -
- ma stà bene, vero? -
Jungkook sorrise annuendo piano.
- Ha solo esagerato un pó, non è abituata ad avere ospiti per cena.
Ma non preoccuparti, deve solo riposare... Cosa che dovresti fare anche tu. -
Jungkook lo bació piano sulle labbra, uscendo poi dalla stanza.
Jimin a quel punto si sfiló la maglia, uscendo dalla stanza e raggiungendo il bagno, avvicinandosi al lavello, regoló la temperatura bagnandosi un pó il
Volto, prese un asciugamano passandolo sul viso e tolse poi anche i jeans.
Adorava dormire con indosso soltanto i boxer, si sentiva decisamente più libero cosi.
Tornó in camera, saltando sul letto e portandosi sotto le coperte, guardó il soffitto, sperava davvero che la madre di Jungkook stesse bene.
L'aveva vista davvero stanca, ma aveva anche notato la calma di Jungkook, quindi era tutto apposto.
Sbadiglió di nuovo, voltandosi sul fianco e chiudendo gli occhi si addormentó.
Si rilassó quando qualche ora più tardi sentì il braccio di Jungkook che lo avvolgeva e lo tenne stretto al suo petto.
Le labbra del moro che sfioravano piano il suo collo.
- Sbaglio o.. Avevi detto che dovevo riposare? -
La risata di Jungkook risuonó al suo orecchio.
- Sono stato al piano di sotto per due ore, hai riposato no? -
Jimin rise piano, aprì gli occhi puntandoli sulla sveglia sopra il comodino..vista l'ora non voleva svegliare la madre di Jungkook.
- Pensi che due ore mi abbiano servito? -
- No.. Ma io ho bisogno di baciarti.. -
Jimin si voltó a guardarlo, avvicinó le labbra alle sue, sfiorandole piano.
- Nè hai bisogno? -
- Si.. Posso? -
Jimin appoggió le labbra alla sue, chiudendo gli occhi e baciandolo piano.
A quel punto il moro scivoló sopra di lui, approffondendo il bacio.
I loro respiri che si fecero più pesanti, le lingue che si cercavano.
Jungkook si posizionó tra le sue gambe, spingendo piano il bacino contro al suo.
Facendolo mugolare piano.
Portó le braccia a cingere il suo collo, affondando le dita tra i suoi capelli.
Mordendo piano il suo labbro inferiore.
- C'è tua madre nella stanza accanto.. -
- Faremo piano.. -
Jungkook, portó la mano tra i loro corpi, afferrando l'erezione di Jimin tra le dita, da sopra i boxer.
Gemette piano contro le sue labbra.
Chiudendo gli occhi e perdendosi nel piacere del movimento della sua mano.
I gemiti che più aumentava il movimento della mano, più si alzavano.
Jungkook rise piano, bloccandoli con i suoi baci.
Fermando la mano quando Jimin sollevó i fianchi per andare incontro a quei movimenti.
- No no.. Guido io.. -
- S-Stronzo.. -
Jungkook rise, togliendogli i boxer e buttandoli a terra.
Si posizionó tra le sue gambe, affondando in lui, con una spinta lenta ma profonda.
Jimin si morse il labbro inferiore, soffocando un gemito.
Indietreggió leggermente, affondando le unghie sulla schiena del minore.
- T-Ti amo.. -
- Mmh.. T-Ti amo.. -
Jimin portó indietro la testa, perdendosi completamente.
Jungkook aumentó le spinte, mugolando contro le sue labbra.
Vennero entrambi poco dopo.
Jimin lo graffió piano, mordendolo appena sul collo.
Poco dopo si addormentarono entrambi abbracciati l'uno all'altro.
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behind your back
RomansaJimin vive una vita intrappolato in un matrimonio ormai al limite, cosa succede sè ad una festa con il proprio marito incontra un giovane ragazzo che cerca in tutti i modi di conquistarlo? #jikook #taehyung #jhope #Jungkook #Jimin