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Jungkook aveva raggiunto la cucina e Jimin lo seguì, entrando e lasciandosi andare contro la sedia.
Portó lo sguardo sul moro che nel frattempo prendeva dalla mensola alcune pentole e le metteva sui fornelli.
Jungkook voltó leggermente la testa per poterlo guardare.
- Che nè dici sè grigliamo della carne? E dovrei avere del Kimchi, che mi ha portato mamma .. -
- Dico che è un ottima idea, solo a parlarne ho l'acquolina in bocca.. -
Jungkook annuì, sorridendo e tornando a prendere dalla mensola una piccola griglia.
Si sarebbero messi seduti comodamente in cucina e avrebbero grigliato la carne, e a Jimin questa cosa sapeva di casa.
Dopo tutto non aveva mai fatto questo tipo di cose, Ji-hoon usciva la mattina presto e tornava a casa tardi.
Mentre Jimin doveva pranzare e cenare da solo. Spesso aveva pranzato e cenato al locale di Taehyung, proprio perchè voleva starsene in compagnia.
Mentre con Jungkook tutto sembrava cosi naturale, cenare insieme, pranzare insieme.. Era tutto quello che aveva sempre desiderato in una relazione.
Si portó alle spalle di Jungkook, portando le braccia ad avvolgerlo in un abbraccio, appoggiando la testa contro la sua schiena e chiudendo gli occhi.
- Hai voglia di coccole? -
- Mhmh.. -
Mormoró, contro la sua maglia, Potè sentire la risata del moro, con la guancia contro la sua schiena.
- Prima ceniamo e poi ti coccolo. Posso sentire da qui il tuo stomaco che brontola per la fame. -
Jimin rise sentendo in quel preciso momento il proprio stomaco brontolare, mentre nella cucina si poteva sentire un delizioso profumo di kimchi e carne nell'aria.
- Ho veramente fame.. -
A quel punto il moro sorrise, voltando la testa per poterlo guardare. Jimin avrebbe voluto appoggiare il mento alla sua spalla, ma con la propria altezza, decisamente più bassa del minore nemmeno ci arrivava.
A quel punto Jungkook si voltó senza togliersi da quell'abbraccio, permettendo ancora a Jimin di tenerlo stretto, e lasció un bacio contro le sue labbra.
Puntando lo sguardo nel suo.
- È pronto.. -
- Mi stai dicendo che devo sciogliere l'abbraccio? -
- Non avevi fame? -
- Si, ma.. e va bene.. -
Jimin a quel punto sciolse l'abbraccio allontanandosi leggermente da lui.
Mentre la risata di Jungkook lo colpì, le sue mani lo presero per i fianchi attirandolo al proprio corpo.
- Metti il broncio? -
- No.. Pensi che dovrei mettere il broncio? -
Jungkook scosse appena la testa, facendo scivolare la mano nella sua, attirandolo verso la tavola.
Si sedettero entrambi e iniziarono a grigliare la carne.
Jungkook aveva preparato anche del riso e lo aveva adagiato bello caldo in una ciotola al centro del tavolo.
Jimin prese un pó di Riso e Kimchi e lo mise sulla propria ciotola, mentre Jungkook tagliava e cuoceva la carne, passandogli diverso pezzi appena pronti.
- Dovresti mangiarne anche tu.. -
- Stó mangiando anche io.. -
- Riso e kimchi mentre la carne la stai passando tutta a me.. -
- Non preoccuparti che mangeró anche io la carne, per ora voglio che sia tu a mangiare questa... Sù mangia! -
Jimin scosse appena la testa sorridendo e prendendo del riso e un pezzo di carne, mangiandolo.
- Mmh.. Ho trovato chi sá cucinare il riso meglio di me.. -
Disse, prendendone un altró pó.
- Tu sai vero che, mi stai abituando ad avere compagnia quando mangio? -
- In realtà trovo che sia più piacevole mangiare in compagnia. Non mangiavi con Ji-hoon? -
Jimin scosse piano la testa, prendendo il proprio bicchiere, Jungkook aveva versato della birra per entrambi.
- No.. Non mangiavamo insieme.
Peró passavo a mangiare al locale di Taehyung, li trovavo anche Yoon.. -
- Ma mai con tuo marito.. -
- A Ji-hoon non piaceva cenare o pranzare in compagnia.
E poi passava ore fuori casa.
E quando era a casa, era come non averlo attorno. A parte quando aveva voglia.. -
Jimin bevette un sorso di birra appoggiando poi il bicchiere sul tavolo.
Portando lo sguardo sù Jungkook che lo guardava attentamente.
- Che c'è? -
- ancora non capisco come tu possa aver sposato uno come Ji-hoon.. Siete completamente diversi.
Anche fosse vero il detto "gli opposti si attraggono" ma voi siete troppo diversi.
Tu ami le coccole e ami cenare in compagnia.
Lui.. Lui è un bastardo senza cuore e ama cenare fuori casa e non di certo con il proprio marito.
Tu quando fai l'amore desideri essere guardato.
Lui nemmeno ti guardava.
Anzi, ama avere il controllo sulla persona con cui stá, per questo non ti guardava mai.
È fatto cosi. -
- A quel tempo ero giovane e l'idea che un mio insegnante provasse attrazione per me, rendeva tutto cosi eccitante.. -
- Nè è valsa la pena? -
- No, affatto.. Potessi tornare indietro cambierei molte cose.. -
Jungkook sorrise annuendo e prendendo un pezzo di carne e questa volta la posó sul proprio piatto.
Il cellulare di Jimin inizió a vibrare.
Lo prese notando che Yoon aveva scritto un messaggio nel gruppo che avevano lui, Yoon e Taehyung.. come l'aveva chiamato l'ultima volta TaeTae.. "i tre moschettieri".
TaeTae viveva completamente nel suo mondo e a Jimin questa cosa era sempre piaciuta.
"Hey Jimin-ah.. È confermato domani mattina l'appuntamento con il mio legale.
Passo a prenderti per le otto.. Cerca di non metterci troppo a prepararti.."
Fù Taehyung il prima a rispondere.
"Andiamo Yoon.. Non ci mette cosi tanto a prepararsi.."
Jimin arrossì appena, in realtâ ci metteva un secolo.
Tra la doccia e il capire cosa indossare gli aveva sempre fatto perdere la cognizione del tempo.
Ed era sempre finito per far aspettare gli altri.
Anche quando aveva avuto quella piccola e breve relazione con Yoon che alla fine era più attrazione fisica che amore e lo sapeva anche lui, lo aveva fatto aspettare più volte sotto casa propria mentre lui si vestiva.
Ma non si era mai lamentato per come si presentava.
Quindi, poteva accettare un pó di ritardo.
Ma in quel caso, non avrebbe fatto tardi.
Si sarebbe preparato gli abiti prima di andare a dormire e avrebbe puntato la sveglia un ora prima dell'arrivo del maggiore.
Era importante in questi casi essere puntuali.
"Yoon, non ti faró aspettare promesso."
E invió il messaggio nel gruppo.
- Sono i tuoi amici? -
- Si, Yoon mi ha confermato l'appuntamento..
Domani mattina alle otto sará qui... Tu verrai con me, vero? -
Jungkook annuì, notando probabilmente il panico nei suoi occhi.
Jimin riportó il cellulare nella propria tasca dei Jeans, tornando a mangiare.
Era decisamente sazio.
Buttó giù l'utlimo sorso di birra, alzandosi poi in piedi portando al lavallo la propria ciotola. Jungkook fece lo stesso.
Sistemarono la cucina, pulendo ciotole e pentole, andando poi a mettersi comodi sul divano.
Jungkook seduto e Jimin steso con la testa sulle gambe del moro, con lo sguardo rivolto verso la televisione.
Avevano voluto passare la serata a guardare un film in tv.
Ma Jimin era talmente rilassato, che con il tocco delle dita del moro tra i propri capelli, si addormentó.
- Jimin.. Hey Jimin-ah.. andiamo a letto.. -
La voce di Jungkook si fece strada svegliandolo piano.
Jimin si guardó attorno, era ancora steso sul divano, ma Jungkook non era più seduto sul divano.
Una coperta era posata sulle proprie spalle.
- Mi sono... A-Addormentato? -
- Eri esausto.. Andiamo, mettiamoci a letto.. Li starai più comodo.. -
Jimin si tiró a sedere sbadigliando e alzandosi in piedi.
Jungkook sorrise prendendolo per mano e attirandolo verso le scale, una volta di sopra raggiunsero la camera da letto.
Jimin si passó la mano sugli occhi sbadigliando ancora.
Raggiunse il letto e si lasció letteralmente cadere sopra.
Jungkook rise piano avvicinandosi e sedendosi sul materasso.
- Non volevi le coccole? -
- Ssh.. Abbracciami.. -
Mormoró contro il cuscino, era davvero esausto.
Jungkook scivoló al suo fianco, portando un braccio ad avvolgere il suo fianco.
Il volto vicinissimo al suo.
- Jimin-ah.. Dormi? -
- Mmhmmh.. -
Mormoró, in realtá era nel dormiveglia.
- Perchè non ci sposiamo? -
- Mhmh.. -
Mormoró di nuovo, crollando letteralmente nel sonno.
Quando il suono della sveglia strilló nella stanza, Jimin portó le braccia sotto al cuscino, mugolando controvoglia.
Sospiró piano, tirandosi piano a sedere.
Voltó la testa verso il lato in cui avrebbe dovuto trovarsi Jungkook, ma il moro non era li e questa cosa lo rese triste.
Quante volte si era svegliato senza nessuno al proprio fianco?
Scivoló giù dal letto, stiracchiandosi e uscendo dalla camera da letto, raggiungendo il bagno. Doveva sbrigarsi e farsi una doccia veloce, almeno l'acqua calda lo avrebbe svegliato del tutto.
Una volta raggiunto il bagno, Jimin aprì la porta.
Ritrovandosi di fronte Jungkook che indossava soltanto un asciugamano attorno ai fianchi, i capelli ancora umidi e un sorriso stampato sulle labbra.
- Buongiorno Jimin-ssi.. -
- B-Buongiorno... -
Mormoró, passando lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra, non voleva mostrargli quanto apprezzasse quella vista, quindi non scese con lo sguardo oltre le sue labbra.
- La doccia è tutta tua.. -
Disse indicandogli il box doccia.
Jimin annuì piano entrando del tutto in bagno e togliendosi cosi la maglia del pigiama e i pantaloni.
Non si voltó a guardarlo.
Ma poteva sentirlo muoversi da una parte all'altra per prepararsi.
Lo avrebbe accompagnato all'appuntamento con l'avvocato di Yoon.
Jimin tolse i boxer e accese l'acqua, regolandola.
Quando fù dentro si portó sotto al getto, chiudendo gli occhi e lasciando che l'acqua lo rilassasse.
Sentì soltanto dopo le mani di Jungkook afferrargli i fianchi lentamente.
Aprì gli occhi voltando leggermente la testa.
Era alle sue spalle, il sorriso stampato sulle labbra e gli occhi di chi voleva sembrare innocente e in quel momento non lo era affatto.
- Jimin-ah.. -
- Mmh? -
Jungkook appoggió la testa alla sua spalla, d'altronde lui non aveva alcun problema a farlo, era molto più alto di lui.
Avvolse le braccia attorno al suo bacino, facendolo sussultare.
- Non abbiamo tempo.. -
- In realtá si.. Sè ci pensi.. -
Mormoró, passando le labbra sulla pelle umida delle sue spalle, facendolo rabbrividire e mugolare piano.
Salendo piano dalla spalla al collo.
- F-Faremo tardi. Yoon non ama aspettare.. -
Mormoró con un filo di voce, troppo piano per bloccare quei baci sul collo.
Che erano il suo punto debole.
E probabilmente Jungkook lo aveva capito, sospiró piano nel sentirlo mordere e succhiare piano un lembo di pelle.
Si voltó piano, portando le mani sul petto del moro, in un misto tra il voler bloccare quel momento, al volerlo più vicino.
Gli occhi del moro incollati al proprio sguardo fecero rabbrividire Jimin ed era inutile negarlo, lo voleva.. Lo voleva eccome.
Jungkook avvicinó le labbra alle sue, reclamandole in un bacio passionale e Jimin non potè che scioglersi e rispondere a quel bacio. Addossandosi alla parete.
Fece scivolare le mani sui suoi fianchi, avvicinandolo più a sè, mordendo piano il suo labbro inferiore.
- Non hai più paura di far tardi? -
Jimin guardó l'orologio al muro, sopra la parete accanto alla porta.
Erano appena le 06:45.
Aveva davvero puntato la sveglia cosi presto?
- Ho messo io la sveglia, tu sei crollato e non volevo svegliarti. Immagino avessi bisogno di tempo per prepararti.. E dato che c'ero ho calcolato anche questo.. -
- Astuto.. -
Jungkook rise, scrollando piano le spalle .
Tornó a passare le labbra sul suo collo, mentre Jimin affondó le dita tra i suoi capelli tirandoli appena quando Jungkook morse di nuovo.
- C-Cosi mi rimarrano i segni.. -
Mugoló, strusciando piano il bacino contro al suo.
Ma Jungkook a quel punto si staccó da lui.
Sorridendo maliziosamente.
- Io finisco di vestirmi... Va bene? -
- As-Aspetta cosa.. -
Lo vide uscire dalla doccia e avvolgere l'asciugamano ai fianchi, uscendo poi del tutto dal bagno.
- JUNGKOOK! -
Ma il moro non tornó in bagno, ma Jimin non voleva assolutamente rimanere cosi.
Prima lo stuzzicava e lo eccitava e poi spariva?
Jimin spense l'acqua, fregandosi altamente del fatto che fosse bagnato fradicio e che avrebbe bagnato lungo il corridoio, ma non poteva lasciar perdere. Non dopo che Jungkook lo aveva lasciato li, desideroso di avere di più.
- JUNGKOOK.. -
Ma questi non rispose, Jimin a quel punto, spalancó la porta della camera, trovando un Jungkook intento a indossare la giacca e a richiudere i Jeans.
- JUNGK.. -
Non riuscì a finire che Jungkook gli fù vicino, portandolo alla parete, senza aggiungere niente, in quella stanza si udivano soltanto i loro respiri, Jimin mugoló piano quando le labbra del moro furono nuovamente sulle sue, e la sua mano che stuzzicava lentamente la sua erezione.

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