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Aveva finito il turno al locale di Taehyung, era rimasto con il maggiore dopo la chiusura per pulire e sistemare la sala, in quel preciso momento non voleva assolutamente tornare a casa da Ji-hoon eppure sapeva che doveva andarci, cosi, presa la propria giacca si alzó dalla sedia in cui si era seduto per riposarsi un attimo e lo sguardo di Taehyung e Jungkook si posarono subito sù lui.
- dove stai andando? - chiese Tae, mettendo l'ultimo bicchiere pulito sulla dispensa,
Appoggiando poi le mani sul bancone.
- A casa.. Per quanto detesti lidea di tornare.. Ci devo andare.. -
Mormoró, spostando lo sguardo da lui al ragazzo moro, non poteva dire che stava tornando a casa dal proprio marito.
Nessuno li, a parte Tae e Yoon sapevano del matrimonio di Jimin con Ji-hoon.
Tanto meno Jungkook.
- Dopo come ti ha trattato, vuoi andare a casa? -
- E dove dovrei andare Jungkook? Quello è l'unico posto dove posso andare.
Vivo li.. È anche casa mia quella.
Dopo tutto prima non stavano trattando male me, eri tu il bersaglio. -
Disse tornando ad indossare la giacca.
- Certo, ma quello sguardo l'ha lanciato a te.. non a me. -
- Jungkook.. Ji-hoon non mi alzerebbe mai le mani.. Lo conosco.. -
Detto questo guardó Taehyung e fece il giro del bancone per abbracciarlo.
- Tu cerca di chiudere e di andare a riposarti.. Torno qui domani per aiutarti.. -
- E tu cerca di stare attento.. - gli sussurró all'orecchio stringendolo con più forza.
- Sei sicuro che non ti alzerebbe le mani?
Ji-hoon tempo fà ha colpito una ragazzina per il modo in cui gli ha risposto, io non nè sarei cosi sicuro.. -
Detto questo il moro si alzó dalla sedia, guardando prima l'uno e poi l'altro.
- Ti accompagno a casa.. -
- Non serve, davvero.. -
Taehyung guardó l'amico, sollevando un sopracciglio.
- Vuoi tornare a casa in bici? Jimin.. È tardi e ha iniziato a piovere.
Vai con lui.. Non mi sembra una cattiva persona.. -
Nemmeno lui pensava che fosse una cattiva persona, ma il suo sesto senso gli stava dicendo di non accettare quel passaggio.
Non sapeva come mai, ma quando Jimin guardava il moro sentiva qualcosa dentro di lui, e questa cosa non gli stava piacendo.
- Va bene, per farti stare tranquillo andró con lui.. Contento? -
Il maggiore sorrise, mentre Jimin si avvicinó al moro afferrandolo per la manica e spingendolo fuori dal locale.
- Mi porti dritto a casa.. Niente fermate.. D'accordo? -
Il moro annuì e una volta saliti in auto, si immise subito nel traffico.
Jimin si addossó al sedile allacciando la cintura e portando lo sguardo fuori dal finestrino, osservando la piaggia, amava la pioggia.
Jungkook svoltó a destra, ed era evidente che conoscesse la via di casa di Ji-hoon.
- Come conosci la via di casa di Ji-hoon? -
- Per mia sfortuna lo conosco da diversi anni.. -
Mormora, fermandosi ad un semaforo rosso.
- Mia madre ha avuto una relazione col padre di Ji-hoon.
Sè ti stai chiedendo sè siamo fratelli, no, non lo siamo.. Mio padre morì quando avevo solo 5 anni.. Per questo motivo la madre di Ji-hoon ha cercato di attaccarmi prima, sà del tradimento del marito.. Sá che suo marito ama mia madre.. Per questo quando organizza queste feste invita anche me e mia madre.. Per tenerli d'occhio.. Il fatto è che a me, Ji-hoon e il padre non sono mai piaciuti.
Per mia sfortuna, a mia madre si.
Só per certo che settimana scorsa si siano rivisti.. -
- Per questo Ji-hoon prova del risentimento per te.. -
Mormora Jimin, tornando a guardare fuori dal finestrino.
- E tu? Che mi dici di te? -
- Io? Sono solo il suo coinquilino.. Quando sono andato via di casa, era l'unico posto libero che ho trovato qui a seoul.. -
Jungkook picchiettó le dita sul volante, facendo girare Jimin.
- Allora perchè alla festa quando ti ho visto non facevi altro che osservare quello che faveva Ji-hoon?
Non è una cosa che dovrebbe fare un coinquilino.. Giá il fatto che ti abbiano invitato stona.. -
- La madre non voleva essere maleducata.. -
Disse di getto il biondino, vista la casa in lontananza sperava di poter scendere e non tornare sù quel discorso con Jungkook, che conosceva cosi poco.
- Detto questo, ti ringrazio per il passaggio.. -
Una volta che Jungkook fermó l'auto, Jimin si fiondó fuori dalla macchina, correndo sotto la pioggia e raggiungendo la porta d'ingresso.
L'aprì e si fiondó in casa, richiudendola.
Cercó di riprendere fiato.
Quando riuscì a prendere fiato e a calmarsi, notó come la casa fosse silenziosa e buia era evidente che il maggiore non fosse ancora tornato.
Cosi, prese e tolse le scarpe, raggiungendo poi il piano di sopra ed entrando nel bagno,
Accese l'acqua della doccia, regolando la temperatura, nè troppo calda e nè troppo fredda, e tolti i vesti entró nel box doccia.
Si lasció andare sotto al getto d'acqua, lasciando che bagnasse i capelli per poi scendere lungo il corpo, facendolo rilassare.
Dopo tutto la giornata era stata pesante, troppe ore in piedi e troppe cose successe.
Passó le dita tra i capelli, insaponandoli per bene, per poi sciaquarli.
In quel preciso momento Jimin si sentiva davvero in pace, amava stare nella doccia.
Lo faceva sempre rilassare.
Era li che dopo un litigio con Ji-hoon si rifugiava.
Uscito dalla doccia si asciugó e si vestì, indossando un paio di pantaloni della tuta  che ormai venivano usati come pigiama e un maglioncino grigio.
Frizionó i capelli con un asciugamano giusto per non gocciolare sul pavimento e poi li lasció ricadere sulla propria fronte.
Scese le scale e raggiuse la cucina, aveva fame.
Al locale di Taehyung, non era riuscito nemmeno a sgrannocchiare qualcosa, e in quel preciso momento il proprio stomaco aveva iniziato a brontolare.
Si avvicinó ai fornelli, prendendo un pentolino con dell'acqua, aveva voglia di un pó di Ramen, accese il fuoco e in quel momento sentì la porta d'ingresso aprirsi, il rumore delle chiavi di casa che si posavano sul mobile accanto la porta e il sospiro stanco del maggiore che ogni volta si lasciava uscire.
Eppure non capiva per quale motivo fosse stanco, non aveva lavorato ed era uscito a pranzo con i suoi e la bionda.
Jimin andó verso la dispenza prendendo noodles e voltandosi vide entrare il maggiore.
- Sei a casa.. -
- Mhmh.. -
Mise i noodles nell'acqua guardando il maggiore che si lasció cadere sulla sedia e voltó la testa per poterlo guardare.
- Jimin.. Volevo scusarmi per prima.. -
Jimin smise di girare i noodles nell'acqua, non era da Ji-hoon scusarsi per una cosa che sapeva lo avesse ferito.
- Non avrei dovuto reagire cosi, il fatto è che quando Jungkook è nei paragaggi divento nervoso.
È vero che, in quel momento non avresti dovuto intervenire sulla conversazione tra lui e mia madre e spero che per questo ti scuserai, ma.. Mi dispiace per la mia reazione.. -
- Scusarmi con tua madre?
Non penso di aver detto o fatto nulla di male nell'intervenire. In quel momento si vedeva quanto quell'argomento stesse mettendo a disagio Jungkook.. -
Ji-hoon si mosse sulla sedia per poi alzarsi in piedi.
- Tu non conosci Jungkook.. Non sai perchè viene trattato cosi.. -
- È vero, non lo conosco.. ma conosco te, conosco il fatto che tu non saresti intervenuto.
Tua madre molte volte dice cose che non dovrebbe dire.
Come puoi dire ad un ragazzo che avrá si e no 20 anni che dovrebbe stare a casa con sua madre o.. Dirgli che dovrebbe stare con lei visto che è svenuta?
Penso che anche Jungkook sappia che deve starle vicina.
Penso che in quel momento tua madre fosse fuori luogo e non sono riuscito a starmene zitto. Sono cose private Ji-hoon.. Cose che altre persone non dovrebbero conoscere, a meno che non sia l'interessato a volerlo dire.. -
Ji-hoon si avvicinó a lui, spegnendo il fuoco da sotto il pentolino e facendolo voltare verso di lui.
- Perchè hai spento? Io ho fame.. -
- Jimin, perchè non torniamo ad essere quello che eravamo in tempo? Perchè dobbiamo sempre iniziare una discussione? -
- Una discussione? Ti stó solo dicendo come l'ho vista io.. -
Il maggiore portó le mani ai suoi fianchi per avvicinarlo più a sè.
- Scusati con mia madre.. Per favore Jimin.. Per questa volta, scusati. -
- Ji-hoon, scusarsi significherebbe ammettere di aver sbagliato e io non penso di averlo fatto.
E non penso nemmeno che la rivedró tanto presto.. Primo perchè spero che tu non verrai più al locale di Tae con loro.
Secondo non verró a quelle cene e terzo, sono certo che non dirai mai di noi alla tua famiglia, quindi.. Perchè dovrei preoccuparmi di come si sente lei?
Ha chiesto scusa a Jungkook?
Sè sei qui a chiedermi di chiedere scusa, significa che lei pensa di non aver sbagliato.
Ji-hoon, lo só che è tua madre e che le vuoi bene, e sono certo che sotto sotto anche lei te nè voglia, ma.. Non sempre i genitori fanno cose giuste.
Ed è li che dovremmo farglielo capire. -
- Tu sei riuscito a farlo capire ai tuoi? Non mi sembra Jimin.. -
Jimin sospiró piano, giocando con un filo della maglietta del maggiore.
- Sè mamma avesse fatto una cosa cosi, sarei intervenuto.
In questo caso non possiamo paragonare le due cose, mia madre non mi parla da 2 anni, per lei sono morto e tu lo sai.
Perchè non puoi semplicemente dire a tua madre che sta sbagliando?
Bastava soltanto che le dicessi di smettere.
Non puoi dirmi che non hai notato come il sorriso di Jungkook si sia spento a quelle parole.. -
- Perchè dovrebbe importarmi di come si sente lui? -
- Perchè solo allora potrai capire come mi sento io.
Vuoi che torniamo ad essere come un tempo, eppure non ti accorgi di quante volte mi ferisci.
Non prendi le parti di nessuno Ji-hoon, a parte quelle di tua madre.
Perchè sè non la fermi, è logico pensare che tu sia dalla sua parte.
Non eri cosi un tempo.. Non sei tu quello che ho sposato.. Non ti riconosco.
Non possiamo essere gli stessi, perchè sei tu ad essere cambiato.
Un tempo volevi che tutti sapessero che ci eravamo sposati, e dopo il matrimonio tutto è cambiato.
Non vedi come vivo?
Vivo nell'ombra.. La tua ombra.. Per loro sono solo un semplice coinquilino che prima o poi si deve trasferire per lasciarti libero di sposarti e mettere sù famiglia. -
Mormora passando la mano sul suo braccio, scosse la testa nel sentire una lacrima scendere lungo la propria guancia.
- Jimin.. Non è cosi.. -
- Non è cosi? Allora perchè non dimostri il contrario? -

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