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Il giorno seguente Jimin si rigiró nel letto, trovandosi letteralmente tra le braccia del moro, ebbene si, dopo la cena del tutto eccitante al ristorante con Jungkook, erano finiti per raggiungere l'appartamento e li, non erano più riusciti a fermarsi, Jimin aveva avuto il miglior orgasmo della propria vita.
Jungkook sapeva osare, provocare e mandarlo letteralmente fuori di testa.
Poco importava che in quel momento il proprio corpo chiedesse una tregua, non era mai, mai stato cosi felice come quel giorno.
Socchiuse gli occhi passando le dita tra i propri capelli, tenendo lo sguardo fisso sul soffitto.
"Ji-Jimin-ah.. Sii Mio"
Ancora adesso quella semplice frase, rendeva il suo cuore in sobbuglio.
Spostó lo sguardo dal soffito al moro, che in quel momento dormiva beatamente al suo fianco.
Il respiro regolare, il collo tempestato di succhiotti, per non parlare di tutte le volte che ad ogni affondo non era riuscito a non affondare le unghie sulla sua pelle.
Ed anche quei segni erano decisamente ben visibili.
Portó le mani al volto per nascondere il proprio volto e arrossire leggermente.
Poteva ancora sentire i propri gemiti risuonargli all'orecchio.
"Dannazione Jimin.. Avresti dovuto contenerti un pó!"
- J-Jimin-ah.. -
La voce roca di Jungkook, risuonó al proprio orecchio, tolse le mani per poterlo guardare.
- Scusa, ti ho svegliato? -
Scosse appena la testa, voltandosi a pancia in sù e tenendo lo sguardo sul soffitto, accennando un sorriso.
- No.. Tranquillo.
In realtá, non dormo mai fino a tardi.. Anche sè devo dire che la nottata è stata mooolto movimentata. -
- Jungkook, possiamo evitare di.. Di dirlo? -
- Perchè dovrei evitarlo?
Non ti è piaciuto? -
Jimin si tirô a sedere, colpendo il minore sul petto.
- è ovvio che mi sia piaciuto.
Ma non è da me, lasciarmi andare cosi tanto.. lasciarmi andare come mi sono lasciato andare stanotte.. -
- Perchè Ji-hoon non ha mai stuzzicato le tue fantasie.. Ogni tanto bisogna farlo.. Ma tranquillo, ci penso io.. -
Mormora, passando la punta delle dita sulla sua schiena, facendolo rabbrividire leggermente.
- Sei un tentatore Jungkook.. -
Il minore scrollô le spalle emettendo una risata, mentre Jimin scivoló giù dal letto, recuperando i propri vestiti e indossando il maglione.
- Vuoi del caffè? -
- Si, grazie.. Ma hey.. Scendi senza prima un bacio? -
Jimin si voltó a guardarlo, piegando la testa di lato.
- Vuoi un bacio? -
- Si.. Per favore.. -
- Allora dovresti proprio venire a prendertelo.. -
Jungkook a quel punto tolse letteralmente le coperte e scese dal letto raggiungendolo, Jimin fece un passo indietro ritrovandosi addossato alla parete, gli occhi scuri del moro che lo guardavano e quel sorriso che aveva iniziato ad apprezzare e amare, dopo tutto era un sorriso che stava regalando a lui.
Jungkook a quel punto si fece più vicino, sfiorando con le dita la sua guancia e portando una ciocca dei suoi capelli dietro l'orecchio e quel gesto fece ancora una volta battere il cuore di Jimin.
A quel punto non poteva far altro che aspettare quel bacio, perchè si, Jimin voleva essere baciato ancora una volta, voleva perdersi in Jungkook.
Avrebbe voluto rimanere tra le braccia del minore per ore.
Voleva continuare a sentire il suo profumo e godersi ogni parola dolce o carezza che il moro gli regalava.
Voleva essere libero di poterlo amare.
Voleva davvero essere di Jungkook.
Voleva essere libero di poterlo amare, giorno dopo giorno.
Senza Ji-hoon o la sua famiglia a giudicare ogni suo comportamento. Senza un marito che lo disprezzava o giudicava per le scelte che faceva nella propria vita. Perchè tutte le scelte che aveva fatto, Ji-hoon le aveva criticate.
A quel punto, sentí le labbra del moro reclamare le proprie, e il pensiero di Ji-hoon svanì in un attimo.
Rispose a quel bacio lento, chiudendo gli occhi e portando le mani al suo petto.
- F-Forse dovrei scendere e preparare il caffè.. -
Mormoró contro le sue labbra, aprendo gli occhi per poterlo guardare, Jungkook gli regaló un altro sorriso.
Uno di quelli sinceri e veri.
- Perchè? Hai paura di non poter resistere? -
- Sè mi baci cosi, è impossibile resisterti Jungkook..
Non posso farne a meno e al momento, il mio corpo chiede una tregua.
Ieri sera è stato.. Il miglior sesso della mia vita. -
Dissi arrossendo leggermente.
- Il fatto è che Ji-hoon non ti ha mai fatto sentire desiderato, amato e tanto meno ha giocato con te durante il sesso.
Per te concederti a lui era diventato ormai una cosa da fare perchè era tuo marito, ma molte volte bisogna saper giocare e osare con il proprio compagno, cosi diventa molto più eccitante e divertente.
Non hai idea di come sia bello vederti mentre ti lasci andare.
Quello si, che è il miglior momento per me.
Il modo in cui gemi, come ti stringi a me, come sussurri il mio nome. -
- E non t'importa di avere il corpo tempestato di succhiotti e graffi? -
Jungkook a quel punto emise una risata, guardandolo negli occhi,
- Più graffi, più gemi e più io perdo completamente il controllo. Quindi no, non m'importa affatto. -
Jimin a quel punto arrossi di nuovo, distogliendo lo sguardo.
- Tutto questo perchè qualcuno punta sempre in quel punto e non riesco a resistere.. -
- Sô dove mirare. Só cosa ti piace... L'hai detto tu che Ji-hoon veniva e tu no.
Io non voglio che succeda questo, io voglio che ti goda il momento.
E credimi che quando tocco quel punto, è il momento migliore.
Dovresti proprio guardarti in quei momenti, sei la cosa più bella ed eccitante. -
- Sei proprio una peste.. -
- Perchè? - chiese ridendo ancora, accarezzando distrattamente il suo fianco con la punta delle dita.
- Perchè sè fai cosi, non riesco a resisterti.. Detto questo, ti preparo del caffè. -
- Jimin-ah.. Dopo il caffè ho alcune commissioni da fare, ma tu.. Fá come fosse casa tua, fatti una doccia calda e pranza, immagino che tu abbia fame adesso. -
- Non pranzerai con me? -
- Non penso di riuscire ad essere a casa per pranzo, devo portare mamma a dei controlli e ci mettono dei secoli per fare gli esami.
Ma saró probabilmente di ritorno nel pomeriggio.
Hey, torneró qui da te e prometto che ci accoccoleremo sul divano a guardare un bel film.. solo tu ed io.. -
Jimin a quel punto annuì, battendo piano le mani sul petto del moro, girandosi poi verso la porta e uscendo cosi dalla camera da letto.
Scesero entrambi le scale, raggiungendo la cucina. Jungkook mise la colazione a tavola, mentre Jimin preparô velocemente il caffè per entrambi, versandolo poi sulle tazze, passandone una al minore.
- Jungkook.. -
- Mmh? -
Il moro bevette un sorso di caffè, per poi posare la tazza sul tavolo, mentre Jimin teneva le dita attorno alla tazza per riscaldarle.
- Sè per te questa domanda è troppo personale puoi.. anche non rispondere.. Che cos'ha la tua mamma esattamente? -
- Oh.. Beh visto che non siamo più due persone che si conoscono da un giorno, posso rispondere a questa domanda tranquillamente. -
Jungkook bevette un altro sorso di caffè prima di parlare.
- Qualche mese fà, tornando a casa l'ho trovata svenuta sul pavimento.
Purtroppo io ero uscito e lei è caduta e ha sbattuto la testa.
Ero cosi spaventato che non ho chiamato un ambulanza ma l'ho portata io stesso in ospedale, dagli esami è emerso che ha avuto un piccolo ictus.
Il medico ogni due settimane vuole vederla, per evitare che ricapiti, al momento mamma non parla e molte cose ha bisogno di qualcuno che l'aiuti.
In questi casi è a casa con una donna che ho assunto per accudirla e farle compagnia, ma nei momenti delle visite in ospedale preferisco stare io con lei che un estranea. -
- La madre di Ji-hoon sá di questa cosa? Quel giorno fuori dal locale di Tae.. -
- La madre di Ji-hoon sá. Perchè quando il medico mi ha detto dell'ictus ho avvertito il padre di Ji-Hoon. Come ti dicevo qualche settimana fá, il padre di Ji-hoon ha del tenero con mia madre e la madre di Ji-hoon non aspetta altro che succeda qualcosa di più grave per poter finalmente avere il marito per sè.
Non era la prima volta che rigirava il coltello nella piaga.
Sono fatti cosi. Ma non preoccuparti, in queste settimane è molto più attiva, esce a passeggiare, mangia.
Ma un controllo è sempre meglio farlo. Invece tu? -
- Io? -
Chiese Jimin sorseggiando il suo caffè.
- Con i tuoi genitori.. ? -
- Oh loro.. Beh sono due anni che non li sento.
In realtá sono sempre stati dei genitori che non mi hanno mai fatto mancare nulla.
Erano buoni con me, mi volevano bene.. -
Jungkook lo guardó, mentre Jimin stringeva la tazza.
- Poi mi sono fidato, insomma erano i miei genitori.
Ho preso coraggio e ho detto durante una cena che sono Gay.. Mia madre si è zittita e mio padre sembrava volesse eliminarmi.
Quella sera stessa, dopo cena ero in camera mia.. Li ho sentiti discute giù ma, non pensavo fosse per me, per quelllo che avevo detto loro.
Poi mio padre è entrato in camera mia, mi ha afferrato e urlato le peggior cose.
In poche parole quella sera stessa sono stato sbattuto fuori casa, e un "non farti più vedere.."
Quella sera sono andato a casa di Tae.
Da quella notte non li ho più sentiti. Sô che sanno che sono sposato con Ji-hoon.
Non chiedermi come facciano a saperlo ma.. só che è cosi.
Perô, due anni sono lunghi e non fanno più parte della mia vita ormai. -
Scrolló appena le spalle, sorridendo al moro che con sguardo triste lo stava guardando.
- Non vorresti averli al tuo fianco? -
- Quale figlio non vorrebbe i propri genitori al proprio fianco?
Certo, lo vorrei ma.. Sono loro a non volere me, al loro fianco.
Sè volessero avere un rapporto con me, sanno dove trovarmi e in due anni non li ho mai visti.
Só che mamma continua a lavorare in centro e papá anche.
Só che sono sereni e stanno bene.
Quindi non hanno bisogno di me..
Possiamo cambiare discorso? Non.. Mi sento a mio agio parlare di loro. -
- Certo, hai ragione.. Grazie per il caffè Jimin-ah.. Io devo andare adesso.
Tornerô il prima possibile. -
Jimin annuì, vedendolo uscire dalla cucina.
Sospiró appena, prendendo il proprio cellulare, andando sui contatti.
Cercô il numero della madre, avviando la chiamata.
Ma come giá sapeva, da due anni a questa parte risuonava sempre la solita frase.
"Il numero da lei chiamato è inesistente"
Lo aveva letteralmente tagliato dalla propria vita.
- Jimin, io vado.. Tutto bene? -
- Si, vá tutto bene.. - disse rimettendo il proprio cellulare nella tasca.
Sorridendo al moro per tranquillizzarlo.
Jungkook, lasció un bacio leggero sulle sue labbra per salutarlo, uscendo poi di casa.
Jimin sistemó i piatti e le tazze, andando poi a farsi una doccia veloce.
Indossó poi un maglione grigio e un paio di jeans, strofinando l'asciugamano tra i capelli per asciugarli.
Senti qualcuno bussare alla porta di casa, cosi pensó fosse Jungkook che si era scordato qualcosa.
- Ti sei scordato qualcosa? -
Aprì la porta, non trovando Jungkook ma.. si trovó davanti Ji-Hoon.. e suo padre.
- Cosa.. P-Papà? -
L'uomo lo guardó negli occhi, spostandoli poi sù Ji-Hoon che con un sorriso soddisfatto lo stava guardando.
- Perchè non ci fai entrare Jimin? -
- Mi dispiace ma, Jungkook non c'è e non posso farvi entrare.. -
- Facci entrare.. -
- Non è casa mia.. Non potete entrare senza il permesso di Jungkook.. -
A quel punto Ji-Hoon lo spinse all'indietro, facendo entrare in casa e riuscendo cosi ad accedere all'abitazione.
Il padre di Jimin richiuse la porta alle proprie spalle. Tornando poi a guardarlo.
- P- Perchè siete qui.. E perchè sei qui dopo due anni? -
- Ji-hoon ci ha contattati.. Ci ha detto quello che è successo.. -
- Di che parli? -
- Jimin. Solo perchè tu sei.. sei Gay, non puoi rovinare la reputazione degli altri.
Ji-hoon deve sposarsi e tu insinui che sia Gay.
Dovresti vergognarti.. Come puoi accettarti?
Hai rovinato noi, me e tua madre e ora vuoi rovinare lui? -
- S-scusami? -
Il padre tenne lo sguardo nel suo, Jimin era immobile tra suo padre e quello che si riteneva suo marito.
- Fai cose che ci portano vergogna.. abbiamo avuto un video che gira nel paese.. Tua madre per poco non faceva un infarto.
Perchè devi essere cosi, come sei? -
Jimin a quel punto non seppe trattenere le lacrime, Ji-hoon in un angolo si divertiva nel vederlo a pezzi, il padre invece lo guardava con disprezzo come quella sera.
- F-Fuori.. ANDATE FUORI DI QUI! -
Urló a quel punto.
Ji-Hoon si paró di fronte a lui, fronteggiandolo.
- Questo è solo l'inizio.. Ti rovineró la vita.. Jimin-ah.. -
Sussurró al suo orecchio per non farsi sentire dal padre.
- Hai scelto di tradirmi con quello stronzo? La pagherai cara.. -
Lo spinse via.
- VATTENE! FUORI DI QUI! -
I due uscirono di casa, mentre Jimin sbattè la porta con forza, scivolando poi a terra, non riuscì a smettere di piangere.
In quel momento avrebbe voluto avere li con sè Jungkook.

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