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Quando Jimin richiuse la porta, Jungkook andó dritto verso la cucina.
Era tornato a casa dall'ospedale dopo le ore passata tra un reparto all'altro per poter portare la madre a quelle visite che da anni ormai era sottoposta quasi ogni giorno.
Solitamente dopo una giornata come quella appena passata tornava a casa, toglieva tutto e faceva partire una lavatrice. Il step successivo era quello di andare in bagno e di passare un intera ora nella doccia.
Togliendo ogni odore che l'ospedale ti metteva addosso e che a lui poco piaceva quell'odore.
Ma quel giorno era diverso, non era riuscito ancora a togliersi gli abiti e tanto meno era riuscito a farsi un bagno caldo.
Perchè varcata la porta di casa, aveva sentito Jimin che al piano di sopra urlava.
Era corso da lui, trovandolo sul letto, con i capelli umidi e addormentato e soprattutto agitato.
Stava avendo un incubo.
Cosi era corso da lui e lo aveva con tutta la calma del mondo cercato di calmarlo.
E c'era riuscito, il fatto che adesso fosse uscito con il suo amico Taehyung gli avrebbe fatto decisamente bene.
A quel punto prese una delle tazze dal ripiano della cucina e si versó del caffè, ripensando a quello che Jimin gli aveva detto e soprattutto chiesto.
Erano anni, anni che non parlava di Han e tanto meno e di questo sè nè vergognava aveva avuto tempo di andare alla clinica per trovarlo.
Con Han aveva sempre avuto un bel rapporto, dopo tutto Jungkook era più piccolo di lui e Han lo aveva sempre e comunque trattato come parte della famiglia.
Non era insolito che col padre e la madre avesse degli scontri.
E le cose si erano aggravate quando era entrato a far parte della vita di Ji-hoon e sua madre.
Che non lo facevano sentire parte di quel mondo e di quella famiglia.
E sapeva per certo che Han nè soffrisse tanto di questa cosa.
Chissà, pensó in quel momento Jungkook sè fosse andato alla clinica Han avesse voluto vederlo oppure semplicemente avrebbe negato l'incontro.
Dopo tutto, non poteva di certo fargliene una colpa.
Ma non poteva non provarci, lo avrebbe fatto per Jimin.
Voleva aiutarlo ad uscire dalla situazione in cui si trovava.
Voleva che potesse finalmente essere libero di vivere la propria vita.
Cosi Jungkook bevuto un sorso del proprio caffè, prese il proprio cellulare, digitando il numero del padre di Ji-hoon, non che suo padre acquisito, non che lo sentisse come un vero padre, per Jungkook era indifferente.
Dopo tutto, era lui che portava mamma alle visite, era lui che si preoccupava per lei ed era lui che non dormiva la notte per paura che lo chiamassero a tarda notte per riferirgli che sua madre era stata ricoverata per l'ennesima volta.
Non di certo quell'uomo che diceva di amarla.
Avvió la chiama, al terzo squillo rispose.
"Jungkook-ah.. A cosa devo questa chiamata? Tua madre stà bene?"
Jungkook, strinse la propria tazza cercando di rimanere calmo o almeno provarci.
- Non sei riuscito a sentirla oggi? -
"Non nè ho avuto il tempo.. Allora come stá?"
Jungkook scosse appena la testa chiudendo gli occhi.
- Non stà bene, e tutte queste visite e controlli a cui è sottoposta la stanno stressando.
E peggiorano la sua situazione... Ormai dovresti saperlo, no? -
"Hai chiamato per questo o.. C'è dell'altro?"
- In veritá.. non è per questo che ho chiamato... -
Sentì l'uomo che si spostava, probabilmente lontano da chiunque fosse li con lui.
"Di cos'hai bisogno?"
- Vorrei andare a vedere Han.. Alla clinica.. -
A quella richiesta ci fù un silenzio tombale dall'altra parte del telefono.
- Sei ancora li? -
"Si, sono qui.. Perchè dopo tutti questi anni vuoi incontrare Han?"
- Ci deve essere per forza una buona ragione per andare a vederlo?
Proprio perchè sono anni che non ci vado e non di certo per colpa mia no?
Tra mamma e.. Voi.. Soprattutto voi, che me lo avete impedito.
Han sà almeno il motivo per il quale io non sia andato da lui in questi anni? -
Di nuovo quel silenzio, poi un sospiro.
"No.. Non nè è al corrente. Potrebbe non volerti vedere.."
- Tu dammi il permesso di andarci.. parleró io con Han.. Mi ascolterá. Só che per accedere a quella struttura ci vuole il vostro permesso, per questo motivo ti ho chiamato... E vorrei portare con me una persona a me cara, vorrei fargliela conoscere.. -
"Acconsentiró a quell'incontro ma dovrai essere da solo... È chiaro?"
Jungkook stava per ribattere quando l'uomo parló ancora.
"Sè non accetti questa condizione... Non ci sarà alcun incontro tra te e Han.."
- D'accordo.. ci andró da solo... Vorrei quell'incontro per questa sera. -
"Stasera? Non è troppo presto?"
- Sono certo che sè parlerai tu con la struttura troverai il modo per farmi avere quell'incontro stasera... Adesso devo proprio andare.
Fammi sapere per che ora riesci ad avere quell'incontro.. -
Mise giù senza lasciare il tempo all'uomo di poter rispondere.
Jimin non sarebbe stata contento di sapere che sarebbe andato solo lui a quell'incontro ma non poteva fare altrimenti.
Cosi prima di telefonare a Jimin e riferirgli cosa era riuscito a fare, era salito al piano di sopra e si era finalmente concesso un bagno caldo.
Una volta uscito dal box doccia prese un asciugamano avvolgendolo ai fianchi e nè prese un altro per strofinarlo piano sui capelli, per asciugarli.
Era sfinito e affamato.
Cosi uscito dal bagno scese le scale e raggiunse la cucina.
Prese del kimchi dal frigo e del riso, che lo mise subito a riscaldare.
Prese una griglia dal mobile sotto i fornelli e prese della carne che aveva comprato tornando dall'ospedale, avrebbe voluto mangiarla insieme a Jimin ma il maggiore era uscito con Taehyung e lui non poteva non dare ascolto al suo stomaco che chiedeva cibo.
Cosi cotto tutto si sedette sulla sedia, iniziando a mangiare.
Prese il proprio cellulare, combattuto sul chiamare adesso Jimin o più tardi. Non voleva rovinargli l'umore.
Voleva soltando che fosse felice.
Arrivó proprio un quel momento il messaggio del padre di Ji-hoon.
"Non sarà facile, non penso che Han voglia vederti ma.. Sono riuscito a combinare un incontro con lui questa sera alle otto.. Siamo intesi che dovrai essere da solo a quell'incontro."
Jungkook risponse con un semplice grazie, e a quel punto non poteva non chiamare Jimin.

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