58•

266 21 16
                                    

Jimin finita la colazione aveva riempito il lavello d'acqua e versato due gocce di detersivo per piatti, passó la spugna sui piatti e le tazze in cui avevano mangiato e bevuto lui e Jungkook poco prima.
La mente era totalmente leggera, l'unico pensiero che in quel momento gli riempiva la testa era il fatto che Jungkook, avesse chiesto a lui di essere il suo ragazzo.
Sfregó lentamente la spugna nella tazza, con lo sguardo sognante.
Aveva finalmente trovato qualcuno che lo apprezava per com era, e amasse anche quella sua parte più complicata, perchè diciamolo.
Chi mai potrebbe fidanzarsi con uno che ha ancora in atto alle proprie spalle un matrimonio?
Con non una persona qualsiasi, no.. Con uno come Ji-hoon, che alle spalle aveva una famiglia che poteva aiutarlo ad uscire da situazioni come queste.
- Penso che, più pulita di cosi quella tazza non possa diventare.. Lo sai, Jimin-ssi? -
A Jimin scivoló di mano la tazza, che con un colpo sordo finì nell'acqua, finendo per essere schizzato da acqua e detersivo.
Jungkook rise piano, portando le mani in sengo di scuse.
- Non volevo spaventarti, è solo che è da più di quindici minuti che strofini quella stessa tazza..
Stai bene? -
Jimin prese uno strofinaccio, passandolo sulla propria maglia, ormai completamente bagnata.
- Si, si stó bene... Ero solo perso nei miei pensieri.
A dire il vero non mi sono mai sentito cosi, sereno.
Tu, volevi dirmi qualcosa? -
Jungkook annuì piano, puntando lo sguardo nel suo e addossandosi al piano della cucina.
- Sono arrivati gli esiti di mia madre, sai.. A quelle visiti a cui si è sottoposta in questi giorni.
Quindi.. Dovrei uscire.
Passare a prenderli e poi passare da mamma. -
Jimin appoggió lo strofinaccio accanto al lavello annuendo piano e tornando a finire di pulire, togliendo il tappo per far andare giù l'acqua.
- Certo.. Non preoccuparti per me.
Io ti aspetteró qui. -
- In realtá.. Mi stavo chiedendo sè ti andasse di accompagniarmi.
Non voglio lasciarti qui da solo.
Primo non voglio passare la stessa cosa che.. ho passato la sera precedente, non voglio preoccuparmi troppo o non sapere sè stai bene o sè non sei al sicuro..
E secondo perchè Taehyung non è qui con te.
Quindi.. Verrai con me? -
Jimin si fermó dal passate la spugna sul piano della cucina, voltando la testa per poterlo guardare negli occhi.
- Mi stai proponendo di venire dalla tua mamma? -
- Si.. Esatto.
Sarebbe l'occasione perfetta per presentertela.. -
Jimin tenne lo sguardo nel suo, non era abituato a tutto questo.
Ma com era vissuto fino a quel momento?
- Jimin-ah? -
- Non sono abituato a.. -
- Per fortuna siamo fatti tutti in maniera diversa.. Io sono quel tipo di ragazzo che sè si impegna in una relazione.. Presenta il proprio compagno o compagna alla famiglia.
In questo caso, ho solo mamma.. Ma è la persona piu importante della mia vita, quindi...
Só che Ji-hoon non l'ha mai fatto.
Lo só bene.. Ma non sono come lui.. -
Jimin si avvicinó a lui, portando le braccia a cingere il suo collo.
- Hai avuto delle fidanzate? -
- Sei geloso? -
- Sono curioso.. Hai detto compagno o compagna. Allora? -
Jungkook annuì piano, portando le mani a cingere la sua vita.
- Sono state due.. Ma, era nel periodo in cui pensavo di aver trovato la persona giusta.
Mamma le ha conosciute, ma anche lei non era troppo convinta di loro.. -
- E cosa ti fá credere che a tua madre andró a genio?
Potrei non piacerle.. -
Jungkook scosse piano la testa, accennando un sorriso.
- Con loro ero totalmente cambiato, ero teso e nervoso.
Mamma noterà che con te è diverso.
Le basterà vedere come sono felice in questo periodo.
Verrai con me? Si o no? -
- Dammi il tempo di cambiarmi e andiamo allora.. -
Sciolse l'abbraccio e sgattaioló fuori dalla cucina, salendo poi le scale per raggiungere la camera da letto.
Sapeva di aver lasciato qualche cambio li da Taehyung. Molte volte, anzi spesso era finito per andare li dall'amico dopo l'ennesima litigata con il maggiore.
Aprì quel piccolo armadio che era a sua disposizione e prese un paio di jeans chiari, un maglio nero corto, di qualche taglia più grande e che adorava molto in oltre aveva una emoji sorridente rossa sulla manica.
Era uno dei suoi preferiti.
Prese le scarpe e si vestì, guardandosi allo specchio.
Nell'ultimo periodo i capelli gli erano cresciuti.
Cosi li sistemó facendo in modo che coprissero la fronte.
Era pronto, sperava solo che alla madre di Jungkook avrebbe fatto una buona impressione.
Lo sperava proprio.
- Jimin, sei pronto? -
Jimin si voltó, mentre il moro faceva ingresso nella stanza.
Gli occhi che lo squadrarono subito dalla testa ai piedi per poi risalire.
- Sei dannatamente sexy.. Jimin-ah.. -
Jimin arrossi leggermente guardandolo e avvicinandosi a lui.
Accennando un sorriso per fargli capire quanto aprezzasse quel complimento.
- Sei di parte, lo sai? -
Jungkook portó le mani ai suoi fianchi per avvicinarlo più a sè.
Le loro labbra che si sfioravano piano, i loro respiri che si fecero più pesanti.
Era tensione sessuole quella che sentiva Jimin in quel momento?
Jungkook lo spinse piano contro la parete e a Jimin venne in mente dei ricordi della sera prima.
- Non sono affatto di parte.. Sè non dovessimo uscire adesso.. Te lo dimostrerei.. -
Mormoró contro le sue labbra, poteva sentire le dita di Jungkook passare sotto il maglione e accarezzare il ventre nudo, rabbrividì appena per il
Contatto delle dita fredde del minore sulla propria pelle calda.
- Non indosserai niente sotto? -
Jimin scosse appena la testa, era una lezione che avrebbe dovuto già aver imparato.
Dopo l'ultima volta, ma anche in quel caso, non pensava di aver indossato nulla di cosi osceno.
- Allora sará più facile da sfilare più tardi..
più facile per me.. -
Jimin lo guardó, affondando le dita tra i suoi capelli e non resistendo più. Appoggió le labbra alle sue, in un bacio passionale.
Cercando la lingua del moro che non si fece attendere.
- Cosi.. No-Non usciremo mai.. - mormoró tra un bacio e l'altro.
- Ju-Jungkook-ah.. -
Jimin accarezzó piano i capelli del moro, cercando di riprendere fiato.
- Dobbiamo a-andare.. -
Jungkook annuì, riappoggiandolo a terra.
Quando era stato alzato dal pavimento?
- Si.. F-Forse è meglio.. -
- Vuoi.. Vuoi che mi cambi? -
Chiese alla fine, guardandosi allo specchio.
Forse per quello che dovevano andare a fare era troppo.
- Stai scherzando vero? Tu resterai vestito cosi.. -
Detto questo, Jimin si calmó completamente.
Non aveva avuto una sfuriata come l'aveva avuta da Ji-hoon quella sera.
Senza aggiungere altro, scesero e raggiunsero l'auto in parcheggio.
Jungkook avvisó Taehyung della cosa e si avvió verso l'ospedale.
Non entró con lui a prendere i risultati, ma una volta in strada di nuovo, Jimin si agitava sul sedile.
- Sei troppo teso.. Jimin-ah.. Rilassati.. -
Jimin guardó fuori dal finestrino e quando Jungkook rallentó di fronte ad una casetta piccola ma moderna, si aggrappó alla maniglia.
- Senti Jungkook io.. io penso che.. Forse dovrei.. -
Jungkook si porse di lato, portandosi nel suo raggio visivo.
- Forse dovresti smetterla di stringere la maniglia cosi forte.. Potresti farti male.
E secondo, prendi un bel respiro e rilassati.
Ti fidi di me? -
- Si.. Certo che si ma.. -
- sè ti fidi di me, allora non c'è nessun ma.. -
Jungkook uscì dall'auto facendo il giro e aprendo la portiera dal lato del passeggero.
- Andiamo.. -
- Forse dovremmo tornare indietro e dovrei cambiarmi.. -
- Vai bene cosi.. -
- Jungkook, ascolta.. -
Ma Jungkook bloccó quell'affluso di parole con un bacio.
Facendolo ammutolire.
- Vai bene cosi.. Ora calmati.. -
Jimin prese un lungo respiro, lasciandolo poi andare.
Era teso, troppo teso.
Forse in quel momento avrebbe voluto sfogare quella tensione in un altro modo.
A casa da solo con Jungkook e non a casa di Jungkook e con la madre.
Jungkook gli prese la mano attirandolo verso la porta, prese le chiavi da sopra un vaso di fiori e aprì la porta.
- Mamma, sono io.. -
- Jungkookie.. sono qui, in salotto.. -
La voce bassa di una donna li accolsero, Jimin si strinse a Jungkook teso come la corda di un violino, mentre entravano in salotto.
- H-Hai avuto i risultati! -
Jungkook si avvicinó alla madre e quest'ultima sollevó lo sguardo verso Jimin.
- Oh.. Non sei da solo.. -
- No, mamma volevo presentarti Jimin.. -
La donna guardó il figlio per poi tornare a guardare Jimin, accennando un sorriso.
- Tu devi essere quel famoso Jimin di chi Jungkook parla.. -
- Mamma!! -
- Oh andiamo.. forse non te nè rendi conto ma.. Non fai che parlare di lui. -
Jimin guardó il minore che abbassava lo sguardo e arrossiva.
- Beh, piace Jimin.. Sono la mamma di Jungkook.. -
- Il piacere è tutto mio.
Mi dispiace del poco preavviso. Immagino che non sapesse della mia visita. -
La donna sorrise di nuovo, scuotendo appena la testa.
- Non c'era bisogno di sapere della visita.
Sei il benvenuto.. Avete mangiato ragazzi? -
Jungkook annuì piano, appoggiando i risultati sul tavolino.
- Si, abbiamo fatto colazione qualche ora fá.. Tu invece.. sei riuscita a mangiare qualcosa? -
- Lo sai che non faccio mai colazione. -
- Mamma, lo sai cos'ha detto il medico.. -
La donna guardó il figlio e poi Jimin.
- Non voglio discuterne adesso.. Jungkookie.. porta Jimin nella tua stanza.
Perchè per questa sera non rimanete qui a dormire?
Mi farebbe piacere un pó di compagnia.. -
- Non è venuto vero? -
La donna scosse la testa, guardandosi attorno.
- No, non è venuto.
Mi ha chiamata ieri sera, ma nulla di più. Una delle sue solite promesse, che sarebbe passato oggi.. ma.. Dubito che lo fará.. Jungkook, non guardarmi cosi.
Per quanto tu lo detesti, non posso soffocare i sentimenti che provo per lui.. -
- Quali sentimenti? Mamma, andiamo.. È un uomo a cui importa solo sè stesso e penso che te lo abbia fatto capire in questi anni.. -
La donna sospiró piano.
- Kookie.. Non voglio discussioni oggi. Non ho le forze necessarie per affrontarne una.
Quindi, porta Jimin al piano di sopra e calmati.. Io mi metteró ai fornelli.. -
Jungkook sospiró piano, alzandosi e prendendo Jimin per mano.
- Andiamo Jimin.. ti mostro camera mia. -
Jimin annuì, sorridendo poi alla donna e ringraziandola prima di seguire il minore sù per le scale.
La casa era piccola, ma davvero molto
Bella.
Anche la stanza di Jungkook, era piccola.
Era evidente che non avesse mai condiviso la stanza con nessun altro, quello era il suo spazio.
- Era la mia stanza.. di quand ero piccolo. Spesso quando passo da mamma vengo qui e resto per la notte.
Dovremmo condividere il letto è piccolo ma, è comodo.. -
- Va benissimo.. Non preoccuparti. Tua madre stà aspettando il padre di Ji-hoon? -
- Mhmh.. Ma come al solito avrá una delusione.
Non è affidabile, non só cosa ci trovi in quell'uomo.
Ma non riesco a farglielo capire.. è cocciuta.. -
Jimin si avvicinó a lui, abbracciandolo da dietro e appoggiando la testa alla sua schiena.
- Ora chi è il più teso fra i due? -
- Jimin.. Dico davvero.. Non riesco a farglielo capire.
E.. Tu non puoi capire.. -
Jimin si irrigidì, probabilmente anche Jungkook sè nè accorse perchè voltó appena la testa per poterlo guardare.
- Jimin.. Io.. -
- Lascia stare.. -
- Ascoltami... Non volevo dire questo. -
Jimin sciolse l'abbraccio, guardandolo dritto negli occhi.
- In questo momento tu sei esattamente come Yoon e Taehyung all'epoca in cui amavo Ji-hoon e in questo momento tua madre è nella stessa situazione in cui mi sono trovato io.
Innamorato di un illusione.
Non ascoltavo i miei amici.
Davo per scontato che anche lui mi amasse come io lo amavo.
Quindi Jungkook.. Non dire che non posso capire.
Ma sai una cosa?
I miei amici non hanno mai mollato, e nemmeno tu con me l'hai fatto.
Quindi, in questo momento tua madre ha solo te, vuolw che tu le stia accanto, deve essere lei a batterci la testa.
Sè sei innamorato qualsiasi cosa che gli altri diranno non farà la differenza. -
- Jimin.. -
- No, lascia stare.. Faró finta di non averlo sentito.
Scendo ad aiutare tua madre a preparare la cena..
Tu dovresti riposare un pó.. -
Jimin uscì dalla stanza, scendendo le scale e raggiungendo la madre di Jungkook in cucina.
La donna stava finendo di lavare del riso, togliendo l'amido.
Poi con calma lo mise sul fuoco e ci mise l'acqua. Pronto per la cottura.
- Oh.. Jiminie.. Tutto bene? -
- Si si, sono sceso per chiederle sè ha bisogno di aiuto.. Posso fare qualcosa per aiutarla con la cena? -
La donna annuì piano, dandogli qualcosa da fare.
Mentre tagliava la cipolla, la carota e il sedano, Jimin guardó la donna, che nel mentre prendeva della carne dal frigo e la posizionava sù un piatto e marinandola leggermente
Pronta per essere grigliata.
- Ti piace il piccante Jimin? -
- Si, certamente.. -
Annuì sorridendo, e la donna aggiunse del peperoncino sù una salsa da accompagnare alla carne che aveva appena fatto.
- Con Jungkook tutto bene? -
- Mi scusi? Non.. puó ripetere la domanda? -
- Mi stavo chiedo perchè tu preferisca startene qui ad aiutare una donna malata con la cena, piuttosto che stare al piano di sopra con mio figlio.. È successo qualcosa? -
Jimin scrolló le spalle, guardandola.
- Nulla che non si possa risolvere.. Penso abbia solo bisogno di starsene un pó da solo.
E poi a me piace aiutare con la cucina. -
- Ti ringrazio Jimin.. Ma dovresti davvero.. -
In quel momento il campanello suonó, la donna si fermó dal parlare, appoggiando lo strofinaccio che aveva in mano accanto al tagliere.
- Scusami un attimo.. -
Ma non fece in tempo ad andare verso l'uscita della cucina che si sentì la serratura scattare e poi la porta che veniva richiusa.
Jimin si voltó verso la porta, notando l'ingresso di un uomo, non lo aveva mai visto.
Ma aveva qualcosa di famigliare.
Forse lo aveva visto da qualche parte.. ma dove?
- Sei venuto.. -
L'uomo sorrise alla donna, avvicinandosi per poterla guardare.
- Come ti senti? Scusami per il ritardo.. -
La donna scosse leggermente la testa, facendogli cenno di avvicinarsi,
L'uomo a quel punto spostó lo sguardo nel suo.
- E.. Lui chi è? -
- È un amico di Jungkook.. -
- Jungkook è qui? -
La donna annuì, avvicinandosi al piano della cucina e versando subito del caffè per l'uomo che non smetteva un secondo di osservarlo era il padre di Ji-hoon..
- È in camera sua.. Jimin mi stava aiutando con la cena si stasera.. -
- Jimin? -
Jimin tenne lo sguardo nel suo, scendendo dalla sedia e avvicinandosi alla porta, passando cosi di fianco all'uomo.
- Il Jimin di Ji-hoon? -
Jimin rabbrividì, portando lo sguardo sulla donna.
- Io.. Salgo da Jungkook. Sè non le dispiace.. -
- No, ti prego.. Rimani qui con noi.. -
L'uomo lo squadró dalla testa ai piedi, e Jimin si sentì a disagio.
- Davvero io.. devo dire una cosa a Jungkook.. -
L'uomo si spostó, parandosi di fronte alla porta per bloccarlo dall'uscire.
- Tesoro che stai facendo? -
Chiese la donna.
- Sono solo curioso di conoscere meglio il nostro ospite.. Perchè tu non continui con la cena, mentre io e.. Jimin andiamo in salotto un attimo.. -
- Davvero non c'è bisogno.. Devo andare.. -
Ma quando Jimin gli passó di fianco
Per uscire dalla cucina l'uomo lo afferró per il braccio, bloccandolo.
Sorrise alla donna e lo trascinó in corridoio.
- Mi stà facendo male.. -
L'uomo lo spinse in salotto, lo sguardo che prima sembrava dolce con la donna, ora era serio, troppo serio.
- Sei lo stesso Jimin che stà cercando di rovinare mio figlio? -
- Mi lasci.. -
- RISPONDI CAZZO.. -
Jimin tremó leggermente, cercando di liberare il braccio.
- Non stó rovinando niente. È lui che si stà rovinando con le sue stesse mani.. -
- Farti sbattere dai suoi amici non ti è bastato? -
Jimin impallidì, bloccandosi sul posto.
Mentre l'uomo stringeva le dita attorno al suo braccio.
- Smettila di fare la vittima e smettila di voler rovinare Ji-hoon.
Te lo sei meritato.. Tu piccolo.. Bastardo. -
Mentre Jimin tremava, venne colpito e spinto sul divano.
Ma prima che l'uomo potesse fare un altra mossa, Jimin notó l'ingresso di Jungkook, afferró l'uomo per il colletto e lo spinse al muro.
- Non toccarlo.. Non farlo mai più! Mi hai sentito? -
Jungkook tremava di rabbia, mentre stringeva la camica dell'uomo.
Che a quella sfuriata del moro alzó le mani.
- Calmati Jungkook.. c'è tua madre di lá.. -
- Vattene.. -
- Come? -
- HO DETTO VATTENE! -
La donna entró in salotto.
- Jungkook.. Che stai facendo? Lascialo andare! -
La donna guardó prima l'uomo, poi Jungkook e in fine Jimin. Andó da lui.
- Che.. Cos'hai fatto al labbro Jimin? -
- Chiedilo a lui! -
Disse Jungkook alla madre, la donna si voltó a guardarlo.
- Hai colpito.. Jimin?
Perchè? Oddio.. Vattene.. Vattene adesso prima che chiami la polizia! -
- Sei impazzita? -
Jungkook, lo spinse lontano, verso il corridoio.
- Vattene, hai sentito mamma no? -
L'uomo strinse le mani a pugno, uscendo poi dalla porta d'ingresso.
A quel punto Jimin scoppió a piangere.

behind your back Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora