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Jimin era completamente preso dal piacere, la mano di Jungkook che lo stuzzicava, le sue labbra sul collo che baciavano e mordevano la pelle, facendolo rabbrividire più volte.
Jimin strinse con più forza le dita tra i capelli del minore, emettendo piccoli gemiti contro il suo orecchio, cosi vicino all'orgasmo. Ma Jungkook non era di quell'idea, fermó il movimento della mano.
- N-No.. -
Mormoró, spostando lo sguardo nel suo. Inumidendo le proprie labbra con la punta della lingua.
- Non .. Puoi f-fermarti.. -
Jungkook sorrise, passando il pollice sulle sue labbra, lo sguardo fisso nel suo.
- Voglio soltanto prendermi tutto il tempo che desidero, per poterti guardare. -
Jimin si aggrappó alle sue spalle, chiudendo gli occhi e scuotendo piano la testa, spingendo piano il bacino contro la mano del moro.
- Jimin.. Ho fame.. -
Jimin riaprì gli occhi tornando a guardarlo, sperava davvero che stesse scherzando in quel momento.
Come poteva in un momento come questo dire che aveva fame?
Sbuffó piano scivolando giù dalle sue gambe, sistemandosi i jeans, ma la mano di Jungkook afferró la sua, attirando cosi nuovamente l'attenzione sù di sè.
- Dove stai andando? -
- Hai detto che hai fame.. -
- Si, è quello che ho detto.
Ma, non ti ho detto che devi rivestirti.
Anzi, ti porteró fuori a cena e.. Giochiamo un pó? -
- Giocare? Sei un bambino? -
Jungkook emise una risata alzandosi in piedi e avvicinandosi ad un piccolo cassetto, aprendolo e afferrando un sacchettino.
- Immagino che ti sia sfuggito quel giorno al negozio erotico? Quello in cui volevi entrare con i tuoi amici? -
Jimin arrossì leggermente, alzando le mani.
- No, aspetta.. Io.. Io non volevo proprio entrarci è stato Yoon che voleva .. -
- Ma ci siamo entrati insieme, subito dopo e io ho comprato qualcosa che vorrei usare.. -
- Ma hai detto che mi porti fuori a cena. Come puoi usarlo mentre sei in pubblico? Non è meglio farlo qui? In privato tra me e te? -
Jungkook gli si avvicinó, lasciando un bacio contro le sue labbra.
- Sarà una cosa tra me e te, ovviamente.. -
- Allora che cos è, esattamente? -
Jungkook prese dal sacchettino il piccolo attrezzo.
E un telecomando.
- Un vibratore? .. Vuoi usarlo mentre siamo in ristorante? E il telecomando lo terró io? -
Jungkook sorrise scuotendo piano la testa, mordendosi il labbro inferiore.
- Lo terró io .. -
Jimin arrossì leggermente, mordendosi il labbro inferiore e spostando lo sguardo dal suo alla porta.
- Puoi sempre dire di no .. -
- Perdonami ma, prima mi ecciti e poi mi dici che posso dire di no? -
Jungkook scrolló le spalle, mostrando ancora il vibratore a Jimin, un semplice anello. E Jungkook avrebbe avuto completamente il controllo della situazione.
Jimin a quel punto accettó, si ritrovó in auto con un Jungkook sorridente e soddisfatto.
Mentre lui sperava soltanto di non far brutte figure al centro del locale.
Da una parte sperava che il moro avesse dimenticato il telecomando a casa.
Arrivati al locale scelto dal moro, Jimin scese dall'auto.
Raggiungendo Jungkook e prendendogli subito la mano, intrecciando le dita alle sue.
Jungkook lo guardó, lasciando un bacio contro le sue labbra per tranquillizzarlo.
- Non ti farei mai fare brutta figura. Anche perchè, non voglio che gli altri ti vedano in quel modo. -
- Sei geloso? Eppure vuoi usarlo proprio qui.. -
- Certo che sono geloso.. Come potrei non esserlo?
Stai dicendo che non ti eccita questa situazione? Non sai esattamente quando lo azioneró .. Già l'attesa dovrebbe farti sentire eccitato, no? -
- Jungkook.. È da quando eravamo a casa che sono eccitato, ma qui qualcuno aveva fame.
Cerca solo di terminare quello che hai iniziato. -
- Come siamo impazienti.. -
Jimin sbuffó ancora, mentre Jungkook emise una risata.
Entrati nel locale, Jungkook diede al cameriere il proprio nome, vennero portati in sala e li fecero accomodare ad un tavolo vicino alle vetrate. Era davvero un bel posto per cenare. La vista poi era davvero molto bella.
Jimin si perse a guardare fuori, mentre Jungkook ordinava un aperitivo per entrambi.
- Non ci sei mai stato qui? -
- No, mai.. A dire il vero Ji-hoon non mi ha mai portato fuori a cena. Ricordati che deve recitare la parte dell'etero.
Cosa avrebbero pensato sè lo avessero visto a cena con me? Giusto per informazione, a te non importa cosa potrebbero pensare le persone di questo locale? -
- Jimin-ah.. Anche sè pensassero che siamo una coppia, non mi darebbe di certo fastidio, anzi .. Nè sarei felice. -
Jimin lo guardó, non sapendo esattamente cosa rispondere a quel punto. Non era abituato a questo.
Era abituato a litigi, limitazioni e umiliazioni da parte di un uomo che era suo marito.
Un marito che non lo apprezzava come invece stava facendo Jungkook e più Jungkook gli dimostrava che valeva per lui. Più il cuore di Jimin non smetteva di battere.
- Só cosa ti frulla per la testa in questo momento, hai passato anni d'inferno.. Un passo alla volta Jimin.. Inizierai a capire che vali e ad amare un pó più te stesso.
Só che ora è difficile ma, ci lavoreremo.. -
- Inizio a pensare di valere qualcosa, da quando ti ho incontrato Jungkook.. -
Il sorriso che gli regaló Jungkook in quel momento gli riscaldó il cuore, facendolo battere più forte.
- Sè volevi farmi innamorare di te, beh.. Ci sei riuscito.. Lo sai? -
- Pensa un pó, anche io mi sono innamorato.. Quindi possiamo dire che siamo pari? -
Jimin emise una risata, facendo cosi ridere anche il moro.
A quel punto arrivó un cameriere pronto per prendere l'ordinazione.
Jungkook ordinó per entrambi, mentre Jimin fece scivolare la mano sulla sua, intrecciando le dita alle sue e accarezzandone il dorso, lentamente.
Gli occhi del moro saettarono dalle loro mani ai loro occhi e il sorriso di Jimin lo fece rabbrividire.
- Quello che dovrebbe stuzzicare, sono io.. Non tu.. -
- Lasciami divertire, no?
Poi, mi piace cosi tanto come reagisci.. e come il tuo corpo reagisce alle mie attenzioni.. -
Mormora contro il suo orecchio, Jimin sorrise ancora nel vederlo deglutire piano. Sentendo la sua mano stringere la propria.
Jungkook a quel punto, voltó appena la testa verso la sua, Jimin poteva sentire le sue labbra sfiorare le proprie, il respiro di entrambi farsi più pesante.
A quel punto il moro, inizió a baciarlo, lentamente.
Jimin rimase immobile, spostando lo sguardo verso la sala, dove alcuni clienti semplicemente parlavano tra di loro, altri erano voltati verso la loro direzione.
Jungkook portó la mano dietro al suo collo, attirando cosi la sua attenzione.
- T'importa davvero cosa pensano? Vuoi continuare ad avere paura? Non lasciare che quello che Ji-hoon ti ha insidiato ti blocchi dall'essere te stesso.
Quante volte ti sei sentito sbagliato a causa sua?
Il fatto che non voglia ammettere di essere sposato con te.
Che non ammette di essere Gay.
Ti fà sentire sbagliato, eppure.. Jimin.. Sei la persona più bella che esista.
Vuoi soltato essere amato.
E allora fregatene di quello che pensano gli altri.
Sii te stesso. Cosa vuoi davvero? -
A quel punto il cuore di Jimin inizió a battere più forte, le proprie mani che a quel bacio erano saettate al petto del moro si strinsero sul tessuto.
Attirandolo più a sè e appoggiando completamente le labbra alle sue.
Dimenticando di essere in quel locale, dimenticando di chi in quella sala, aveva occhi per loro.
In quel preciso momento, esisteva solo Jungkook.
Esistevano solo loro due.
Per una volta Jimin stava scegliendo di essere sè stesso, ed era vero. Molte volte aveva pensato di essere sbagliato.
Eppure, prima di conoscere Ji-hoon non aveva mai pensato di esserlo.
Aveva lottato per i pregiudizi della gente, i pregiudizi che venivano anche dai propri genitori, finito per essere sbattuto fuori casa perchè Gay.
Eppure, aveva dimenticato cosa si provava ad essere sè stesso. Ad essere felice.
E Jungkook glielo stava ricordando.
Affonda le dita tra i suoi capelli, baciandolo con più trasporto, sentendo le mani del moro portarsi ai suoi fianchi, giocando più volte con la sua lingua intrecciandola con la propria.
Sorride, mordendo appena il suo labbro inferiore.
Guardandolo poi attentamente negli occhi, cercando di far tornare il respiro regolare.
- Da quanto.. Tempo ti eri perso, Jimin-ah? -
- D-Da troppo.. Troppo tempo. -
Mormora, accarezzando piano i suoi capelli. Tornando a sedersi comodamente sulla propria sedia, portando indietro i capelli.
- Non só perchè io sia cambiato cosi tanto.
Temo che l'influenza di Ji-hoon sia stata del tutto negativa.
Mi sono chiuso in me stesso, ho pensato di essere sbagliato.
Molte volte ho davvero pensato che quello che i miei genitori mi hanno detto quella sera, tutte le cattiverie ricevute, le meritassi tutte.
Mi sono perso, completamente.. -
Mormora, tornando a guardarlo.
Jungkook a quel punto, annuì lentamente afferrando la sua mano.
- Per questo, dovresti pensare più a te stesso.. A cosa vuoi tu.. Davvero. -
- Cosa voglio io? Io voglio una persona come te al mio fianco. Io voglio essere amato, desiderato e apprezzato per quello che sono.
Voglio essere visto.
Non voglio più essere invisibile agli occhi degli altri.
O essere un parente o un ex allievo o uno sconosciuto.
Non voglio più essere ferito.
Jungkook.. Te lo stó chiedendo con il cuore, non lasciare che io soffra ancora. -
- Io non lasceró che tu soffra ancora .. Non lasceró che qualcuno ti ferisca ancora. -
Jimin stava per parlare quando al tavolo arrivó il cameriere con la loro ordinazione, cosi il discorso si concluse cosi.
Jungkook lanció un occhiata al cameriere che sorridendo lasció i piatti e si allontanó.
- Stavi per aggiungere qualcosa? -
Jimin prese il sale, buttandone un pó sulla propria carne, guardandolo.
- Volevo Ringraziarti.. Perchè da quando ci sei.. Non ho più alcun pensiero negativo.
Inizio a rivedere il me di prima che conoscessi Ji-hoon. - Pensieri negativi? -
- Li ho avuti si.. Ma, prima ancora di conoscerti.
Ora, perchè non mangiamo? Avevi fame, giusto? -
Jungkook annuì, guardando il proprio piatto e iniziando cosi a mangiare.
La serata stava passando piacevolmente, Jimin era felice e Jungkook non smetteva di farlo ridere.
Una cosa peró Jimin aveva dimenticato, che Jungkook poteva ancora avere il controllo di quella serata.
Al momento del dessert, Jimin si alzó in piedi.
- Vado a lavarmi le mani.. Torno subito.. -
- Certo.. Ti aspetto qui.. -
Jimin si diresse dal primo cameriere che incontró in sala, chiedendo dove fosse il bagno.
- Lungo il corridoi, a sinistra troverá il bagno degli uomini, signore.. -
- Grazie., -
Percorse il corridoio, arrivando al bagno. Una volta li si avvicinó al lavello, sollevó le maniche del maglione guardandosi allo specchio. Il bacio di prima aveva reso le sue labbra più rosse e gonfie, e le sue guance erano più colorite del solito.
Lavó le mani, sorridendo tra sè e sè. Fù a quel punto che sentì quel piccolo anello emettere una vibrazione.
Si aggrappó al lavello, emettendo d'istinto un gemito. Che bloccó subito portando una mano alla bocca.
"Dannazione.. Jungkook.."
Un altra vibrazione, Jimin a quel punto uscì dal bagno.
Percorrendo il corridoio, entrando in sala e raggiungendo il proprio tavolo, dove c'era un Jungkook seduto tranquillo sulla propria sedia e lo sguardo nel suo.
- Successo qualcosa? -
- N-Nulla.. Perchè? -
Jungkook emise una piccola risata, prendendo il piccolo telecomando, mostrandolo a Jimin.
- In veritá, ho rischiato che qualcuno mi sentisse gemere. Non avevi detto che nessuno puó vedermi in quei momenti? -
- Vero, ma non ho resistito.. Pensavo ti fossi dimenticato.. Vogliamo riprovare? -
Jimin scattó verso la sua mano per bloccarlo.
- Non p- penso sia una buona idea. Non penso di riuscire a trattenermi.. Mi sentiranno.. -
Jungkook avvicinó il volto al suo, le labbra cosi vicine alle proprie.
- Perchè allora non blocchi quei gemiti baciandomi? -
- J-Jung- -
Non finì il nome che il moro azionó il telecomando, Jimin a quel punto, rabbrividì nel sentire quella vibrazione, questa volta più prolungata.
Schiuse le labbra, sentendo un gemito che voleva uscire. Ma Jungkook fù più veloce, baciandolo per soffocare quel suono.
Fù appena percettibile.
Mentre Jimin in quel momento avrebbe soltando voluto sentire la mano del moro che insieme a quella vibrazione lo stimolasse.
Desideroso di venire.
- Oh no.. Non qui Jimin-ah.. -
Jungkook bloccô la vibrazione, sentendo un mormorio di protesta.
Che lo fece ridere.
- Jimin-ah.. Sii mio.. -
- J-Jungkook-ah.. -
Jimin lo guardó negli occhi, lasciando piccoli baci contro le sue labbra per stuzzicarlo, passando la punta della lingua sul suo labbro inferiore, sentendo il moro rabbrividire.
- Sii mio.. ! -

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