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Il maggiore si era allontanato sbuffando, mentre Jimin appoggió il bicchiere sul vassoio che un cameriera gli stava porgendo.
- Grazie.. - sapeva quanto i genitori di Ji-hoon fossero benestanti e sapeva che potevano permettersi dei camerieri per gestire il servizio a quella cena.
Sapeva anche, quanto avesse provato in due anni ad evitare quelle cene, era solo un altro motivo per rovinarsi l'umore e far crescere in lui quella sensazione di non essere davvero apprezzato da suo marito, che come ogni volta a quelle cene lo ignorava.
Si spostó dalla porta, raggiungendo il grande buffet che c'era al centro della sala, poteva concedersi qualche spuntino prima della cena, prese un piattino e inizió a riempirlo di tartellette e qualche pizzetta, il suo stomaco gridava per la fame.
- Jimin.. Vacci piano o non mangerai quello che ti verrà servito. Sai quanto a mia madre dispiace sè qualcuno lascia la cena sul piatto.. -
La voce di Ji-hoon era di nuovo li, a giudicare ancora una volta il suo modo di gestire la serata e per cosa poi? Per due tartellette e qualche pizzetta?
- Ji-hoon.. Perchè non ti godi la serata e mi ignori? Oggi non ho pranzato e ho fame.. Ho bisogno di mettere qualcosa sotto i denti. -
Il maggiore prese il piatto dalle sue mani, apoggiandolo in un altro vassoio e addio spuntino, il cameriere si stava già allontanando da loro.
- Non farmi incazzare.. - detto questo tornó a parlare con i commensali, mentre Jimin prese una pizzetta portandola alla bocca e mangiandola comunque, prima di allontanarsi dal buffet e andare a sedersi ad un tavolo giù in fondo, dove sù un cartoncino riportava il suo nome scritto in una bella calligrafia.
Si sedette, ad un tavolo con persone che nemmeno conosceva e che non erano di certo li per conoscerlo, anche loro lo stavano palesemente ignorando.
Una di loro si era avvicinata all'orecchio del marito per sussurrare qualcosa dopo averlo fissato.
Jimin a quel punto prese il proprio cellulare, aprendo la chat di gruppo che aveva con Tae e Yoon.
"Come faccio ad andare via di qui senza che nessuno lo noti?"
La risposta di Taehyung non si fece attendere.
"Jimin, datti del tempo per goderti la serata. Prova a conversare con qualcuno.."
La risposta di Yoon era quella più vicina a cosa stava pensando lui in quel momento.
"TaeTae, Jimin sará sicuramente stato messo ad un tavolo con dei vecchi famigliari a cui interessa solo parlare tra di loro. Quel coglione di Ji-hoon starà conversando con qualche cugina e amica che conosce da quando era piccolo.."
Jimin alzó lo sguardo dal cellulare per poterlo posare sul maggiore, che appoggiato al banco bar rideva e scherzava con due ragazze, sperava solo che fossero davvero solo delle cugine.
La madre di Ji-hoon si portó al suo fianco, sedendosi e guardandolo attentamente.
Jimin non sapeva esattamente cosa dire, cosi si limitó solo ad accennare un cenno con la testa, lei sorridendo portó una mano sulla sua, facendolo arrossire leggermente.
- Jimin, ti stai divertendo? Mi dispiace che in tutti questi anni tu non abbia mai accettato questi inviti. -
Jimin accennó un sorriso, guardandola nuovamente.
- Mi dispiace, ma in questi anni ho avuto alcune questioni che mi hanno portato a dire di no.
Non era assolutamente una mancanza di rispetto verso di voi. Anzi, volevo ringraziarvi per aver pensato anche a me in questi anni. -
La donna scosse la testa, sorridendogli e avvicinandosi di più.
- Non è assolutamente un problema per noi invitarti, anzi, abbiamo saputo da Ji-hoon che i tuoi ti hanno cacciato di casa e ci dispiaceva lasciarti li da solo, mentre tutti qui ci divertivamo.
Dev'essere stato un duro colpo per te.. Senza una famiglia che ti stia accanto.. -
Jimin si morse il labbro inferiore guardandola, per poi spostare lo sguardo verso Ji-hoon che in quel momento stava guardando verso di lui.
Come aveva potuto dire ai suoi che era stato cacciato?
- Jimin, noi non abbiamo nessun problema sè sei.. Gay.. Io e mio marito possiamo aiutarti a trovare un appartamento tutto per te.. cosi puoi avere la tua privacy.. Sai, prima o poi anche Ji-hoon dovrá avere la sua Privacy in quella casa.. Só che in questi anni ti ha aiutato molto facendoti restare a casa sua. -
- In realtá io non ho bisogno di un nuovo appartamento, in questi anni suo figlio non ha mai regalato nulla.. Ho pagato ogni mese l'affitto e ancora adesso dó i soldi in casa.. -
La donna lo guardó nuovamente, togliendo la mano dalla sua.
- Pensavo che tu non avessi un impiego in questo momento.. -
- È cosi, al momento non lavoro ma.. Sto continuando a dare in casa i soldi. Com è giusto che sia.. -
- Perdona la mia domanda, e dove li trovi i soldi per pagare la tua quota? -
Jimin si sentiva braccato e giudicato dalla donna, cosa stava insinuando esattamente?
- Ho lavorato per anni in locali in cui servivo ai tavoli.. Mi guadagno da vivere cosi anche adesso... È un lavoro difficile ma, mi piace farlo.
Mi è sempre piaciuto stare a contatto con la gente. E per quanto riguarda i miei genitori, Ji-hoon non aveva alcun diritto di riferirvelo e per quanto mi dispiaccia stó andando avanti con la mia vita anche senza il loro supporto. -
- Certo Tesoro e lo capisco ma.. Sappiamo entrambi che prima o poi Ji-hoon dovrà sposarsi e avere una sua famiglia e tu, non potrai vivere in quella casa ancora per molto.. -
Jimin stava per rispondere quando Ji-hoon si portó al fianco della madre, posandole una mano sulla spalla.
- Che succede qui? -
- Ji-hoon, mi dispiace ma sai che non posso starmene zitta.
Sai quanto desidero che tu ti sposi e che ti faccia la tua famiglia, è tutta la sera che noto come Jimin ti tiene d'occhio e ti osservi.. Ho la sensazione che lui possa provare dei sentimenti per te.. -
Jimin si irrigidì sul posto, mentre Ji-hoon non trapeló alcuna emozione, mentre accennava un sorriso verso la madre e con poca delicatezza le dicesse.
- Avanti mamma, anche sè a Jimin piacessi.. Pensi davvero che lo lascerei provarci con me?
Stavo giusto parlando con quella ragazza che mi hai gentilmente presentato stasera e domani usciremo a cena io e lei.. Mamma andiamo, sai benissimo che sono etero.. -
Jimin aveva sollevato lo sguardo per poterlo guardare, mentre il maggiore evitava di proposito il suo sguardo.
In quel preciso momento gli era salita la nausea.
La testa gli girava e voleva solo uscire di lì.
Voleva scappare da li e da Ji-hoon.
Si alzó in piedi prendendo il proprio cappotto.
- Te nè stai andando? Sta per iniziare la cena.. -
- Mi dispiace ma, si è fatto tardi e domani mattina devo aiutare un amico al locale.. Sà, devo pur guadagnarmi da vivere.. Con permesso.. -
Jimin, prese la via più breve.
Girato l'angolo arrivó alla porta d'ingresso.
Ma una mano si avvolse al suo polso, facendolo girare lentamente.
- Jimin, ascoltami.. -
Ji-hoon lo stava pregando con lo sguardo, davvero pensava che questa volta sè la sarebbe cavata cosi facilmente?
- Ascoltarti? Hai giá detto fin troppo.. Vai Ji-hoon.. Esci a cena con quella ragazza. Creati una famiglia e lasciami in pace.. -
- Lo sai perchè l'ho detto! -
- Oh si, certo che lo só. Perchè non hai le palle di dire la verità a tua madre, che perdonami ma stasera è stata una tale stronza! -
Ji-hoon cercó di non dire nulla, sapeva che non poteva difendere sua madre o sarebbe stata la fine.
- Ora sei arrabbiato e lo só.. ma ascoltami.. -
- Arrabbiato? Pensi che io sia arrabbiato?
Io sono incazzato Ji-hoon, sono deluso.. Amareggiato.. stanco. Stanco di fingermi chi non sono..
Un ragazzo Gay che corre dietro ad un ex insegnante.. ecco cosa sono per tua madre, per tua madre sono pure uno che si guadagna da vivere battendo per strada, bella considerazione no?
Goditi la tua serata.. Io usciró da questa porta.. e non fermarmi o giuro che entro in quella sala e dico la veritá. -
Stava per parlare ancora, quando dietro alle sue spalle fece capolino un ragazzo.
- Ji-hoon.. Mi dispiace interrompervi ma.. Tua madre ti vuole.. -
Jimin guardó oltre le spalle del maggiore, notando un ragazzo che non aveva notato in quella grande sala.
Ji-hoon si voltó sospirando piano.
- Dovevi venire proprio tu a chiamarmi? -
- Non fà piacere nemmeno a me sai? Eppure l'ha chiesto proprio a me e a quanto pare anche il tuo ospite non vede l'ora che tu vada via.. -
Jimin, aprì piano la porta continuando a tenere lo sguardo sul ragazzo moro, che spostó lo sguardo da Ji-hoon al suo, sorridendo.
- Sbaglio? -
- No, infatti.. Ji-hoon va pure da tua madre.. -
Ji-hoon lo guardó, cercando di dire qualcosa per farlo restare.
- Ci vediamo a casa? -
- Penso che passeró la notte da Tae... Domani inizio al suo locale ed è meglio cosi.. -
Detto questo Ji-hoon si allontanó, colpendo la spalla del ragazzo moro una volta al suo fianco.
Jimin a quel punto rilassó le spalle nel vederlo sparire e prese un lungo respiro per non crollare davanti a quello sconosciuto che appoggiato al muro continuava a fissarlo.
- Non ci siamo presentati prima.. -
Disse, avvicinandosi piano e offrendogli la mano.
- Sono Jungkook.. Tu invece sei? -
- Un ragazzo impegnato.. -
Spalancó la porta, uscendo di corsa.. seguito dalla risata del moro.
- Ci si vede in giro.. ragazzo impegnato! - urló lui.

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