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Il tragitto verso casa fù privo di parole, Jungkook che avviava l'auto e rientrava in strada, mentre Jimin cercó di rilassarsi, la pastiglia presa poco prima lo stava aiutando con il mal di testa e cosi, riuscì ad addormentarsi.
Non era riuscito a dormire bene la notte scorsa, l'essere ignorato dal minore non lo aveva lasciato tranquillo, per non parlare di quando al risveglio non lo aveva trovato.
Sospiró piano nel sonno, sentendo l'auto fermarsi e spegnersi.
- Hey Jimin.. Siamo arrivati.. Entriamo cosi potrai riposare in casa. -
- Mhmh.. -
Mormoró, sbadigliando piano e passandosi la mano tra gli occhi assonnati.
Scendendo dall'auto e prendendo il proprio borsone, portandolo alle proprie spalle.
Chiuse la portiera seguendo il moro all'interno della casa, togliendo le scarpe.
- Carino il maglione a righe.. Ti dona.. -
- Beh.. Grazie.. A mio marito non è mai piaciuto.
Voleva buttarlo una volta.. Sono riuscito a nasconderlo alla sua vista. -
Lasció il borsone accanto alla porta, lo avrebbe riposto in camera da letto più tardi, in questo momento voleva soltanto mettersi comodo sul divano e chissà tornare a dormire un pó.
Si diresse in salotto, buttandosi letteralmente sul divano, prendendo uno dei cuscini e abbracciandolo.
Spostando lo sguardo sul moro che entrava al suo seguito e si sedeva sulla poltrona di fronte a sè, spostando lo sguardo nel suo.
- Perchè mi guardi? -
Mormora, stringendo più forte il cuscino. Tenendolo lo sguardo nel suo.
- Perchè non riesco a smettere di guardarti.. Peró sei stanco e dovresti riposare.
Stanotte ho sentito mentre ti giravi e rigiravi nel letto.. Mi dispiace sè ho rovinato il tuo sonno. -
- Me lo meritavo.. -
- Non è vero.. -
Jimin scosse piano la testa, tirandosi a sedere e portando le gambe al petto, tenendo il cuscino stretto al petto.
- Non avrei dovuto parlare di Ji-hoon dopo quello che è successo tra noi.. Non avrei dovuto menzionare il mio amore per lui. Non era il momento giusto quello..
Avrei voluto, che fosse andata diversamente.
Per esempio non avrei voluto svegliarmi da solo, è una cosa che fá anche lui e mi rende triste.
Ma, non posso biasimarti.
Eri arrabbiato ed era colpa mia.. Abbiamo, risolto ora? -
Jungook sorrise annuendo piano e rimanendo seduto sulla poltrona,
Mentre Jimin tornó a stendersi, sistemando il cuscino sotto la testa, chiudendo gli occhi.
Stava per addormentarsi quando sentì di nuovo il campanello suonare.
- Perchè a casa tua, ricevi cosi tante visite? -
Mormora, sentendo la sua risata.. Sentendolo mentre lasciava il salotto per andare ad aprire.
- Hey.. Che cosa ci fai qui? -
- Voglio vedere Jimin.. -
Jimin sollevó la testa nell'udire la voce di Ji-Hoon.
Jimin scese dal divano uscendo dal salotto e avvicinandosi a Jungkook, portandosi alle sue spalle, puntando lo sguardo sul maggiore.
- Che ci fai qui? -
- È cosi che accogli tuo marito? Dovresti essere felice che sono venuto qui da te. -
Jungkook strinse la mano sulla maniglia, mentre Jimin guardó Ji-hoon negli occhi, scuotendo piano la testa.
- Ti ho chiesto di darmi del tempo.. Queste cose le avresti dovuto fare tempo prima.. -
- Andiamo Jimin, dammi la possibilità di essere un marito migliore, ci stó provando davvero.
Andiamo a cena tu ed io stasera.. -
Jimin non sapeva cosa fare, sè avesse detto no, Ji-hoon avrebbe reagito male e lo conosceva fin troppo bene, ma sè avesse detto si, Jungkook nè sarebbe rimasto ferito e avevano appena risolto.
Sospiró piano.
- Perchè ti interessa cosa pensa lui? Non fai che guardarlo e cosa? Sperare che ti dia il consenso? Sono tuo marito.. Quindi non accetto un no. -
- Hey cerca di darti una calmata.. Jimin verrá solo sè se la sente di venire.. Non sono di certo io a dovergli dare il permesso, non sono nessuno per lui e dunque non posso decidere per lui. -
Jimin schiuse le labbra, spostando lo sguardo, perchè quell'ultima frase lo aveva reso triste?
A quel punto guardó il minore e poi Ji-hoon.
- Usciró con te.. Mi preparo ed esco.. -
Jungkook si voltó a guardarlo, scrutandolo attentamente ma non si sentì di approfondire quello sguardo, il maggiore sogghignó, spingendo Jungkook dentro casa ed entrando, si voltó raggiungendo le scale e salì al piano di sopra, togliendo quel maglio a righe e indossando una camicia rossa che tanto amava indossare, e cambió i jeans, mettendo quelli neri.
I capelli li sistemó passandoci le dita in mezzo e tornando al piano di sotto.
- Sei uno schianto amore.. -
- Jimin.. - inizió Jungkook, ma quando si voltó a guardarlo il minore scosse piano la testa.
- Niente.. Mmh.. Divertitevi allora.. -
Jimin, non proferì parola uscendo di casa e raggiungendo l'auto del maggiore, salendo e allacciando la cintura, voltando solo per un attimo lo sguardo verso Jungkook appoggiato allo stipide della porta.
- Ho prenotato al solito locale, quello di carne che ti piace tanto, poi.. Andremo al cinema e infine andremo a casa nostra.. -
- No, mi porterai a casa di Jungkook a fine serata.. -
- Jimin, andiamo.. Non vorrai davvero tornare a casa sua.
Perchè non dovresti tornare a casa con me? -
Jimin sposto lo sguardo da lui al finestrino, mordendosi il labbro inferiore.
- Te l'ho già detto, ho bisogno del mio tempo. Tu pensi che sia sempre cosi semplice, mi fai del male e appena torni qui, pretendi che tutto torni come prima non è cosi che funziona.. -
- Perchè devi sempre rendere le cose difficili? -
Urló lui, mentre Jimin fece un sorriso nervoso e lo guardó di nuovo.
Davvero stava urlando, contro di lui?
- Che ti aspetti Ji-hoon? Sono stanco di questi tuoi comportamenti.. Vuoi tutto e subito.
Sono qui, con te.. Ma ti chiedo soltanto di riportarmi da Jungkook.
Non verró a casa con te.. Non stasera per lo meno. -
Sospiró piano, mentre il maggiore accellerava, portando Jimin ad aggrapparsi.
- Ji-hoon.. Fermati.. -
Ma lui non frenó la corsa, anzi, accelleró ancora.
Facendogli chiudere gli occhi per la paura.
- Ji-Hoon.. FERMATI CAZZO! -
Il maggiore a quel punto sterzó e si fermó al lato della strada, rimanendo aggrappato al volante.
Mentre Jimin aprì gli occhi, cercando di rallentare il respiro.
- SEI IMPAZZITO? VOLEVI FARCI AMMAZZARE? -
Aprì lo sportello, scendendo e piegandosi sulle ginocchia, portando le mani ai lati della propria testa, cercando di restare calmo.
- Jimin, torna in macchina.. -
- Lasciami stare.. -
Il maggiore si avvicinó a lui, prendendolo per il polso e spingendolo, facendolo alzare in piedi.
- Verrai con me, ceneremo e andremo al cinema.. POI.. Ti riporto da quel coglione.
Ma non ti lasceró vivere con lui per molto tempo.
Prendi il tuo tempo e torna da me, sono io tuo marito.
Sono io la persona con la quale dovresti vivere e non lui..
Hai capito? -
- Ji-Hoon lasciami, mi stai facendo male.. -
- HAI CAPITO? - urló di nuovo, stringendo la presa sul suo polso.
- LASCIAMI CAZZO! - si scrolló di dosso la mano del maggiore, allontanandosi da lui, massaggiandosi il polso.
- Dove stai andando? -
- Torno indietro.. -
Mormora, incamminandosi, voleva soltando allontanarsi da lui e tornare a casa di Jungkook.
- È lontano e non puoi andarci a piedi.. -
- Ji-Hoon.. Non voglio più uscire a cena con te.
Sono uscito con la speranza che avessi davvero voglia di passare la serata con me.. Ma non sei cambiato, sei stronzo come al solito. -
Continuó a camminare quando sentì i passi del maggiore alle proprie spalle, voltandosi per poterlo affrontare, ma quando gli fù di fronte venne colpito con una sberla, Jimin tremó alzando le braccia quando lo vide rialzare il braccio.
- HEY COGLIONE, RIPROVACI E SEI MORTO.. -
Jimin sollevó lo sguardo a quella voce, era Kai, l'amico di Jungkook. Quello che poche ore prima lo aveva preso di mira, ora sembrava volesse difenderlo?
- Chi diavolo sei tu per intrometterti? È una cosa che non ti riguarda. -
- È meglio sè ti allontani da lui e torni a casa, altrimenti chiamo la polizia.
Immagino che vedendo il labbro rotto di tuo marito, gli agenti non lasceranno correre. Potresti passare la serata in cella.. - sollevó il telefono mostrando il numero giá digitato della polizia.
- Al diavolo.. Me nè vado ma non finisce qui, è mio marito e posso trattarlo come voglio.
Prima o poi dovrá tornare a casa da me.. -
Detto questo Ji-hoon si voltó, correndo verso l'auto e salendo, sfrecciando via.
Kai bloccó il proprio telefono riportandolo nella tasca dei Jeans, avvicinandosi.
- Stai bene? -
Jimin passó la punta della lingua sul proprio labbro, emettendo un sibilo nel sentire quel taglio, il gusto del sangue gli invase la gola.
- P-Pensavo mi odiassi.. -
Il ragazzo scrolló le spalle, puntando lo sguardo nel suo.
- Non ti odio, ho soltanto le mie motivazioni.. Ma detesto quando qualcuno usa la violenza.
Ero in quel parchetto laggiù quando sei sceso dall'auto.
All'inizio ho pensato di ignorare la cosa ma, quando ti ha colpito non sono riuscito a restare a guardare.
Mio padre picchiava mia madre, quando ero piccolo.
Quindi quella scena ha risvegliato dei brutti ricordi e non potevo fregarmene.
Ho l'auto qui dietro.. Vuoi che ti accompagni a casa di Jungkook? Penso tu voglia fartela a piedi.. È molto lontano.. -
Jimin si guardó attorno, era in una strada che non conosceva affatto, ed era buio, non poteva rischiare ma poteva davvero fidarsi di lui?
Sperava proprio che la scelta di farsi accompagnare, fosse quella giusta.
Annuì piano seguendo verso l'auto.
Saliti, Kai mise in moto.
- Tranquillo, per quanto continui a detestarti non avrebbe senso salvarti da lui e crearti problemi.
A questo punto, Avrei potuto lasciare che quello stronzo ti picchiasse.. Quindi rilassati. -
Mormoró immettendosi in strada, tornó sulla strada principale, Jimin si rilassó vedendo alcune case che aveva visto quella stessa sera quando lui e Ji-hoon avevano percorso quella strada.
Voleva soltando stare al sicuro e non creare problemi a nessuno.
- Kai.. D-Da quanto ti piace Jungkook? -
Kai emise una risatina, stringendo il volante e svoltando a destra al semaforo.
- A me non piace Jungkook.. È soltanto il mio migliore amico e non voglio perderlo.. -
- Nascondere chi sei veramente non ti aiuterà ad accettarlo. -
- Possiamo cambiare discorso? Non ho alcuna intenzione di parlare di me.. Ti stó solo riportando a casa, tutto qui. Dopo questo non saremo amici.. Quindi vedi di startene zitto e buono o fermo l'auto e ti lascio qui, in mezzo al nulla.. -
Jimin annuì, addossandosi al sedile e rimanendo in silenzio. Dopo qualche minuto intravide la casa di Jungkook, cosi appena Kai fermó l'auto scese, ringraziandolo.
- Aspetta.. Vengo anche io.. -
- Perchè dovresti? -
Chiese guardandolo, proprio non riusciva a capire.
- Deve sapere che ti ho salvato, cosi smettera di tenermi il muso.. -
- Quindi lo hai fatto per questo? Per graziarti Jungkook? -
Kai sorrise, annuendo piano.
- Anche per questo si, dopo tutto só che ha una cotta per te, sè avessi lasciato che quello stronzo ti picchiasse e fosse venuto a sapere che ero a conoscenza della cosa e non ho alzato un dito, beh.. Lo perderei. Cosi divento l'eroe della situazione e tu sei qui, in salvo.. Prendo due piccioni con una fava.. -
Jimin digrignó i denti quando Kai bussó alla porta di casa, sentì la porta scattare e subito dopo vide un Jungkook in pigiama con i capelli umidi.
- Kai? -
Spostó lo sguardo oltre le sue spalle posandolo sù di lui.
- Jimin che.. Non eri a cena con Ji-hoon? -
- Il coglione l'ha lasciato in mezzo alla strada, l'ha colpito e stava per rifarlo ma, sono intervenuto.. È un modo per scusarmi per tutte le volte che l'ho preso di mira.. Vero Jimin? -
Jungkook spostó appena Kai per andare da lui, guardandolo e sfiorando con la punta delle dita il taglio, facendolo mugolare.
- Ti fá male? -
- Si.. A volte Ji-hoon dimentica di avere gli anelli. -
- Aspetta.. Non è la prima volta? -
Jimin distolse lo sguardo da lui, vedendo gli occhi di Kai posarsi sù di lui.
- Mmh.. Perchè non ringraziamo Kai per avermi salvato? Sè non ci fosse stato lui probabilmente avrebbe continuato a farlo.. -
A quel punto Jungkook guardó l'amico, sorridendogli.
- Grazie Kai, ti devo una birra.. E grazie per averlo riportato a casa.. Ci sentiamo e ci mettiamo d'accordo.. -
Detto questo, prese Jimin per mano e lo portó in casa, salutando ancora Kai per poi richiudere la porta, riportando lo sguardo nel suo.
- In questo momento vorrei andare a casa sua e.. -
- E invece io.. - inizió Jimin bloccandolo dal continuare la frase, addossandosi alla porta e avvicinandolo a sè.
- Io vorrei che soltando non pensare a quello che è successo, vorrei.. Vorrei che tu mi stringessi e.. No, dimenticalo.. -
- Jimin, parla.. Cosa vuoi? -
- Jungkook.. Voglio che mi baci.. Voglio sentirmi speciale.. Almeno per questa sera, almeno tu.. Fammi sentire una persona importante.. Mi sento cosi inutile.
Non.. Non voglio crollare. Io.. Non è cambiato per niente.
Hai ragione tu, si sente superiore a tutti, si sente superiore a me e.. Io.. Io mi annullo a lui. Completamente e stó male. -
La voce gli s'incrinó leggermente, Jungkook si avvicinó, mentre Jimin portava le mani sul suo petto, stringendo il tessuto della sua maglia, attirandolo più a sè.
Socchiuse gli occhi, al contatto della sua bocca nella propria, abbandonandosi completamente al sue labbra, a quel bacio.

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